10 domande frequenti sulla malattia del deperimento cronico
Nel 1967 furono identificati i primi casi di malattia da deperimento cronico in un alce delle Montagne Rocciose e un cervo mulo tenuti in cattività. Questa patologia, che colpisce principalmente i cervidi, è diversa dalla malattia della mucca pazza, anche se presenta sintomi analoghi negli animali affetti. Si ritiene che possa avere origini simili a una malattia chiamata scrapie, che colpì le pecore domestiche all’inizio del secolo scorso. La malattia può manifestarsi spontaneamente in natura, caratteristica tipica di questo tipo di infezione.
Cos’è la malattia da deperimento cronico?
La malattia da deperimento cronico è una patologia neurologica contagiosa che colpisce cervi muli, cervi dalla coda bianca, alci e renne. È una forma di encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE), conosciuta anche come malattia da prioni. Queste malattie sono progressive e invariabilmente fatali, colpendo il cervello e il sistema nervoso di molti animali, esseri umani inclusi.
Quali sono i sintomi della malattia da deperimento cronico?
La malattia causa una caratteristica degenerazione spugnosa del cervello degli animali infetti, portando a comportamenti anomali, cachessia, perdita delle funzioni corporee e morte. Il sintomo più costante ed evidente è la perdita di peso progressiva. Sebbene gli animali continuino a mangiare, il consumo di cibo diminuisce, causando una graduale perdita di massa corporea. Anche bere e urinare eccessivamente sono segni comuni nelle fasi terminali.
Come si diffonde la malattia da deperimento cronico?
Non è completamente chiaro come avvenga la trasmissione della malattia da deperimento cronico. La diffusione può avvenire attraverso urina, feci o saliva. Si ritiene che la trasmissione avvenga principalmente da animale a animale. La trasmissione materna, sebbene possibile, sembra avere un ruolo minore nel mantenimento delle epidemie.
Come viene individuata la malattia del deperimento cronico?
Attualmente, la diagnosi della malattia è conclusiva solo dopo la morte, attraverso l’esame delle tonsille, del cervello o dei linfonodi. L’analisi del cervello rivela caratteristiche lesioni spongiformi microscopiche. I ricercatori cercano l’accumulo della proteina prionica nel cervello e nei tessuti linfoidi utilizzando la tecnica dell’immunoistochimica.
La malattia del deperimento cronico può essere trasmessa agli esseri umani?
La diffusione crescente della malattia ha sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile aumento dell’esposizione umana. La trasmissione alimentare dell’encefalopatia spongiforme bovina all’uomo suggerisce che la barriera di specie potrebbe non offrire una protezione completa contro le malattie da prioni animali. Tuttavia, finora, non sono stati registrati casi di trasmissione umana della malattia.
Come si può prevenire lo sviluppo della malattia del deperimento cronico?
Nel caso in cui la malattia fosse trasmissibile agli esseri umani, ciò avverrebbe probabilmente attraverso il consumo di carne di animali infetti. Pertanto, è prudente evitare di consumare animali provenienti da aree in cui sono stati segnalati casi di malattia. I cacciatori dovrebbero prestare particolare attenzione agli animali che appaiono malati o emaciati.
La malattia da deperimento cronico è curabile?
Attualmente, non esistono trattamenti o vaccini efficaci contro la malattia da deperimento cronico. La diagnosi viene effettuata post mortem. Anche se gli animali possono mostrare segni clinici della malattia, altre condizioni possono provocare sintomi simili, rendendo difficile la diagnosi in vita.
Quali animali sono più suscettibili di sviluppare la malattia da deperimento cronico?
A livello nazionale, l’incidenza della malattia è relativamente bassa tra gli alci e i cervi in libertà. Tuttavia, in alcune aree geografiche, l’infezione può riguardare oltre il 10% della popolazione locale, con segnalazioni di tassi di infezione superiori al 25% in certe località. Nei cervi in cattività, il tasso di infezione può raggiungere il 79% in alcuni allevamenti.
In quali aree si trova la malattia del dimagrimento cronico?
La malattia è stata riscontrata in cervi, alci e renne selvatici in almeno 23 stati degli Stati Uniti continentali e in due province canadesi. Anche in Corea del Sud sono stati segnalati alcuni casi importati. In Norvegia, la malattia è stata rilevata in alci e renne, e si registrano anche casi in cervi e alci allevati.
Cosa si può fare per fermare la diffusione della malattia del dimagrimento cronico?
Se lo stato in cui si pratica la caccia esegue test sulla malattia del deperimento cronico nei cervidi, si incoraggiano i cacciatori a far esaminare gli animali abbattuti. È fondamentale smaltire correttamente i resti degli animali raccolti per ridurre il rischio di trasmissione, poiché i prioni infetti non vengono distrutti da trattamenti chimici o combustione. Abbandonare carcasse infette può contaminare l’area circostante. Evitare l’uso di attrattivi come cereali o altri mangimi, poiché queste pratiche aumentano il rischio di trasmissione. Per ulteriori informazioni sul corretto smaltimento delle carcasse, si consiglia di consultare l’ente statale per la pesca e la fauna selvatica.