10 fatti sulla peste nera

10 Fatti Sulla Peste Nera

La grande mortalità. La pestilenza. La Morte Nera. La peste ha avuto molti nomi, ma tutti conducono allo stesso tragico risultato: la morte di quasi 200 milioni di persone in Europa e in Asia. È stata una delle peggiori epidemie della storia; la Peste Nera colpì selettivamente alcuni villaggi mentre risparmiò altri, ma è documentato che cancellò un terzo della popolazione europea in pochi anni. Questo evento storico suscita fascino e repulsione allo stesso tempo, motivo per cui continua a incuriosire molte persone ancora oggi.

La Peste si verificò dal 1348 al 1351, ma ebbe origine molto prima.

Il lungo e devastante viaggio della Peste Nera attraverso l’Europa iniziò nel 1348 (secondo alcuni, nell’ottobre del 1347). Tuttavia, la vera origine dell’epidemia risale a un periodo molto precedente, nei monti himalayani dell’Asia meridionale nel 1200. La peste arrivò in Europa a bordo di navi commerciali, trasportata da ratti che portavano con sé il batterio. Una volta approdate le navi, i ratti e quindi l’infezione si diffusero rapidamente.

Le pulci, non i ratti, diffusero la peste.

Comunemente si pensa che la peste si diffuse a causa delle cattive condizioni igieniche e della presenza massiccia di ratti in Europa. Sebbene le condizioni di vita del tempo fossero effettivamente inadeguate, la vera causa di diffusione della malattia erano le pulci. I ratti erano semplicemente ospiti del batterio responsabile dell’infezione, che veniva trasportato dalle pulci. Queste, infatti, erano in grado di diffondere il batterio indipendentemente dalla presenza dei ratti.

I sintomi della Peste Nera erano atroci.

Molti sanno che la peste rappresentava una morte terribile, ma pochi conoscono la gravità dei suoi sintomi. Linfonodi gonfi e dolorosi si trasformavano in grandi tumori neri (noti come bubboni) che si diffondevano su tutto il corpo, conferendo alla malattia il suo nome più sinistro. Le vittime potevano inoltre soffrire di febbre molto alta e vomito ematico. Questi sintomi comparivano rapidamente, rendendo difficoltosa l’assistenza medica tempestiva.

Il 30-50% delle persone infettate non sopravvisse.

La Peste Nera fu incredibilmente letale. Quasi la metà delle persone infettate morì, causando un disastro umano pari al 25-60% della popolazione europea. La diffusione della malattia avvenne con una rapidità impressionante, annientando interi villaggi in breve tempo. Come lasciava intendere il suo nome, la Peste Nera era spesso sinonimo di una sentenza di morte.

La peste era causata da batteri molto pericolosi.

Uno dei nomi della peste era “La Pestilenza.” Questo termine non solo richiama concetti biblici ma è anche un riferimento al batterio che causò l’epidemia: Yersinia pestis. Si tratta di uno dei batteri più pericolosi per l’uomo, poiché riesce a eludere il sistema immunitario e le difese dei globuli bianchi. Una volta nel corpo, il batterio si moltiplica rapidamente, potendo portare alla morte nel giro di un paio di giorni in assenza di trattamento antibiotico.

Il periodo di incubazione del batterio era estremamente breve.

Uno dei motivi della letalità della peste era il suo breve periodo di incubazione e l’elevata contagiosità. Se l’infezione avveniva tramite la puntura di una pulce, i sintomi si manifestavano entro due-sei giorni. Se l’infezione era causata dai batteri presenti nell’aria, il periodo di incubazione si riduceva a uno-tre giorni. Per molte persone, il semplice contatto con una persona infetta poteva portare alla malattia e alla morte nel giro di una settimana.

Si credeva che la peste fosse causata dall’aria viziata.

Molte persone all’epoca credevano che la peste fosse generata da “aria cattiva” emersa dal sottosuolo, provocata da terremoti. Gli eventi sismici portarono effettivamente a un aumento dei ratti nella zona (alcuni resoconti parlano di “fiumi di ratti” che nuotavano o correvano per le strade). Tuttavia, il problema non era l’aria. Altre teorie ipotizzavano una punizione divina per i peccati o che la comunità ebraica stesse avvelenando l’acqua.

Alcuni medici utilizzavano metodi bizzarri per cercare di curare la peste.

I medici dell’epoca, pur assiduamente impegnati, non avevano gli strumenti adeguati per contrastare la peste. Sperimentarono diverse pratiche, dal salasso all’applicazione di cipolle sui pazienti. Facevano ingerire alle vittime aceto, minerali polverizzati, o persino arsenico. Alcuni tentarono di strofinare sulle pustole pezzi di serpenti morti. Altri provavano a esporre gli infetti al calore del fuoco, o nelle fogne, nel tentativo di abbassare la febbre. In seguito, scoppiando i bubboni, si ottenevano alcuni risultati, anche se questo poteva causare infezioni secondarie.

La Peste Nera non fu l’unica pestilenza.

Non fu nemmeno la prima della storia. La Peste Nera è considerata la più devastante, ma fu la seconda di tre grandi pandemie storiche. La prima si registrò durante l’Impero Bizantino nel VI secolo, causando circa 25 milioni di morti. La terza pandemia avvenne nel XIX secolo in Asia orientale, provocando quasi 100.000 morti e si dice che il batterio possa infettare ancora oggi.

La Peste Nera esiste ancora oggi.

Come accennato, il pericolo della peste non è del tutto scomparso. Ogni anno si registrano circa 650 nuovi casi di peste, anche se la medicina moderna è molto più efficace nel gestirla. Un trattamento tempestivo è essenziale, quindi in presenza di febbre e bubboni, è fondamentale rivolgersi immediatamente a un medico. Fermare la diffusione dell’infezione è prioritario e decisivo.