10 aspetti sull’oil pulling
Molti di noi usano il collutorio durante la routine serale per una pulizia orale. Tuttavia, se il collutorio risulta troppo aggressivo o non offre risultati duraturi, potreste considerare l’oil pulling. Pur potendo risultare fuorviante per chi non ne ha mai sentito parlare, in realtà consiste nel risciacquare la bocca con olio e sputarlo, molto simile all’uso del collutorio, senza però ingerire l’olio stesso, quindi si evitano i rischi legati al suo consumo eccessivo.
Che cos’è l’oil pulling?
L’oil pulling comporta il far scorrere olio nella bocca per alcuni minuti, per poi sputarlo. Tradizionalmente, esistono due tecniche chiamate Gandusha e Kavala Graha, originarie dell’ayurveda. Entrambe utilizzano oli vegetali per almeno tre minuti. Puneet Nanda, fondatore di GuruNanda Pulling Oil, sostiene che questa pratica può eliminare tossine e batteri nocivi presenti in bocca, grazie alla loro solubilità negli oli.
Qual è l’origine dell’oil pulling?
Secondo il National Center for Biotechnology Information (NCBI), l’oil pulling ha avuto origine in India più di 3.000 anni fa. È descritto nei testi ayurvedici come un metodo olistico per la salute orale. Includeva l’uso di bastoncini da masticare, erbe e oli per affrontare diversi problemi orali. Gli oli di girasole e di sesamo furono tra i primi ad essere impiegati per prevenire problemi come secchezza della gola, gengive sanguinanti, labbra screpolate e alito cattivo, oltre a rafforzare denti e mascella.
Quanti batteri ci sono in bocca?
È sorprendente sapere che su un solo dente ci possono essere da 1.000 a 10.000 batteri. Moltiplicando questo numero per 32 denti, si ottiene un’enorme quantità di batteri nella bocca, che possono causare problemi come alito cattivo, carie e malattie gengivali. Grazie alla struttura oleosa, i batteri si legano all’olio, permettendo di eliminarli efficacemente con l’oil pulling.
Perché usare gli oli in bocca?
Gli oli sono considerati liquidi non polari, il che li rende ideali per l’igiene orale. Mentre il dentifricio e il filo interdentale eliminano le tossine polari, gli oli possono rimuovere i residui non polari, offrendo una pulizia più completa. Non esiste una frequenza fissa per l’oil pulling, in quanto ulteriori ricerche sono necessarie. Alcune persone lo praticano settimanalmente, altre quotidianamente, come parte della loro routine di igiene orale.
Cosa rivelano studi recenti sull’oil pulling?
Nel 2009, l’Indian Journal of Dental Research ha condotto uno studio sugli effetti dell’olio di sesamo rispetto a un normale collutorio. È stato riscontrato che l’oil pulling riduce la placca in modo simile al collutorio, migliorando la salute gengivale nei bambini con gengivite indotta dalla placca. Un ulteriore studio del 2011 e un altro del 2014 hanno supportato l’efficacia dell’olio di sesamo contro l’alito cattivo, al pari di trattamenti con clorexidina.
Quali oli sono consigliati per l’oil pulling?
Oltre all’olio di sesamo, anche l’olio di cocco è molto utilizzato, grazie al suo sapore gradevole e alla presenza di acido laurico, che favorisce l’eliminazione dei batteri. L’olio di cocco contiene vitamina E, un potente antiossidante, e una piccola quantità di vitamina K, utile per la salute delle ossa. Anche l’olio d’oliva e l’olio di palma vengono frequentemente impiegati nell’oil pulling.
Cosa ne pensa l’Associazione Dentale Americana (ADA)?
L’Associazione Dentale Americana (ADA) ritiene che i dati attualmente disponibili siano insufficienti per sostenere i benefici dell’oil pulling, a causa di campioni di studio limitati e mancanza di rigorosità metodologica. Secondo l’ADA, non ci sono prove cliniche comprovate che dimostrino che l’oil pulling possa effettivamente ridurre le carie, sbiancare i denti o migliorare la salute orale. Il Dr. Corbin Brady, dentista, concorda, affermando che mentre potrebbe esserci un lieve beneficio, non ci sono dati sufficienti per confermarlo.
Quali sono i rischi dell’oil pulling?
L’oil pulling presenta potenzialmente il rischio di polmonite lipoidea, se l’olio penetra nei polmoni, anche se questa eventualità è rara. È importante evitare di ingerire l’olio per prevenire problemi digestivi come mal di stomaco o diarrea. Inoltre, la viscosità dell’olio rispetto al collutorio potrebbe essere sgradevole per chi ha riflessi di deglutizione sensibili. Si consideri anche che gli oli non alimentari prodotti in alcune regioni dell’Asia meridionale possono contenere metalli pesanti come piombo e mercurio.
L’oil pulling è un trattamento orale efficace?
Pur essendo relativamente sicuro, l’oil pulling non dovrebbe sostituire i metodi tradizionali di igiene orale come spazzolarsi i denti e usare il filo interdentale, che rimangono indispensabili per la salute orale. L’oil pulling può invece essere considerato un’ulteriore pratica complementare alle cure dentali quotidiane e alle visite semestrali dal dentista.
L’oil pulling ha altri benefici per la salute?
Oltre ai potenziali vantaggi per la salute orale, l’oil pulling è visto nella medicina ayurvedica come un mezzo per influenzare positivamente la salute fisica e mentale, contrastando gli effetti negativi di fattori come lo stress e una dieta non bilanciata. Sebbene non vi siano prove scientifiche conclusive riguardo a benefici che vanno oltre la pulizia dentale, il processo può essere una parte di un approccio più ampio alla salute basato sull’equilibrio e il benessere generale.