10 sintomi degli attacchi di panico

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10 sintomi degli attacchi di panico

Gli attacchi di panico sono caratterizzati da una sensazione intensa di ansia o paura che può durare dai pochi minuti a diverse ore. Per identificare un episodio come attacco di panico, devono manifestarsi almeno quattro dei numerosi sintomi fisici associati. Spesso, gli attacchi di panico sono innescati da specifici fattori e, sebbene possano risultare angoscianti, non comportano rischi per la vita. Chi è predisposto a questi attacchi, come chi soffre di disturbi d’ansia, dovrebbe sviluppare strategie per limitare le conseguenze fisiche. Di seguito sono elencati i segnali indicativi di un attacco di panico in corso.

Iperventilazione

Durante un attacco di panico, si può verificare iperventilazione. Una persona in questo stato respira rapidamente o profondamente perché sente di non ricevere abbastanza ossigeno. Questa reazione può allarmare ulteriormente l’individuo, creando un circolo vizioso. Se un attacco di panico si manifesta quando una persona è sola, il rischio è che la situazione si aggravi piuttosto che alleviarsi.

Vertigini

Le persone che sperimentano attacchi di panico spesso segnalano vertigini durante l’episodio. Questa sensazione può variare da un leggero stordimento a una sensazione di squilibrio o giramento di testa. In genere, queste vertigini si risolvono entro pochi minuti. Negli episodi più gravi, tuttavia, possono causare svenimenti o perdite di equilibrio con conseguenti cadute.

Visione a tunnel

Un attacco di panico può indurre una visione a tunnel, riducendo la capacità di percepire gli oggetti nel campo visivo periferico. Questo accade poiché l’aumento dell’ansia e dello stress spinge il corpo a dirigere il flusso sanguigno verso aree ritenute più critiche. La perdita della visione periferica è temporanea e si risolve con la cessazione dell’ansia.

Dolore al petto

Un attacco di panico può manifestarsi con un dolore fastidioso o una pressione al petto. Sebbene sia generalmente innocuo, spesso accompagna stati di iperventilazione. Questo può indurre le persone a credere di avere un attacco di cuore, aumentando così l’angoscia e agendo da moltiplicatore dei sintomi.

Nausea

Durante un attacco di panico, molte persone possono avvertire nausea. Solitamente si tratta di un lieve fastidio e solo raramente sfocia in vomito. Nei casi più intensi, possono verificarsi conati di vomito e respirazione affannosa. In situazioni di iperventilazione combinata con espulsione di contenuti gastrici, si pone il pericolo di soffocamento.

Vampate di calore/freddo

L’insorgenza di panico o ansia produce cambiamenti ormonali significativi nel corpo. Questi influenzano la temperatura corporea e la percezione sensoriale, inducendo vampate di calore o sensazioni di freddo intenso. Sebbene possano sembrare febbre o brividi, questi sintomi di solito svaniscono con la fine dell’episodio.

Sudorazione

Con l’inizio di un attacco di panico, viene stimolato il rilascio di ormoni dello stress, cui si aggiunge lo sforzo fisico della iperventilazione, causando sudorazione. In ambienti con aria condizionata, sudorazione e aria fresca possono far percepire freddo e brividi. Durante un attacco, sarebbe bene spostarsi in un ambiente con temperatura più neutra.

Parestesia

La parestesia è un sintomo comune negli attacchi di panico, caratterizzato da formicolio, bruciore o pizzicore della pelle, diventando spesso fonte di forte disagio. Alcune persone la descrivono come una sensazione di “spilli e aghi” o di vene o arti “addormentati”. La parestesia può persistere episodicamente anche dopo la fine dell’attacco.

Risposta di lotta o fuga

In situazioni di panico estremo, si attiva la risposta di “lotta o fuga”. Le persone possono mostrare un comportamento crescente di agitazione o aggressività, oppure tentare di fuggire dall’evento scatenante, anche ignorando eventuali conseguenze. È fondamentale che chi si trova vicino a una persona in preda a un attacco di panico agisca con attenzione e rispetto.

Derealizzazione

Un altro sintomo di un attacco di panico è lo stato di derealizzazione, che comporta una dissociazione dalla realtà circostante. Questo fenomeno è causato da un’alterazione della percezione, facendo apparire l’ambiente come irreale. La persona colpita può ritirarsi interiormente, comportandosi come se il mondo esterno non esistesse, e difficilmente risponde in modo comprensibile alle interazioni verbali. Questo sintomo può assomigliare allo shock.