10 sintomi di allergia ai sulfamidici

Home / Articoli / 10 sintomi di allergia ai sulfamidici

10 sintomi di allergia ai sulfamidici

I sulfamidici rappresentano una categoria di farmaci che includono composti chimici noti come sulfonamidi. Tra questi farmaci, troviamo alcuni antibiotici e altre tipologie usate per trattare il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e l’artrite reumatoide. Le reazioni allergiche si manifestano più frequentemente con gli antibiotici sulfamidici. È importante notare che la reazione a un farmaco contenente sulfonamidi non preclude la possibilità di tollerare altri farmaci della stessa classe. Circa il 3-6% delle persone che utilizzano antibiotici sulfamidici sperimenta reazioni, che possono variare da lievi a gravi. Consultate il vostro medico se sospettate una reazione avversa dovuta a un farmaco prescritto. Di seguito, i dieci sintomi più comuni di un’allergia ai sulfamidici.

Eruzione cutanea o orticaria

Un’eruzione cutanea da farmaco rappresenta una risposta avversa della pelle a un medicinale e può somigliare a diverse condizioni cutanee. In molti casi, se un farmaco provoca allergia, i sintomi si manifestano entro 30 minuti dall’assunzione. Tuttavia, è possibile che la reazione avvenga solo al secondo o terzo uso del farmaco. L’approccio al trattamento varia in base alla severità: l’obiettivo è interrompere l’uso del farmaco responsabile e, se opportuno, trovare un’alternativa.

Prurito

Il prurito è una risposta immunitaria comune a un allergene. Solitamente si verifica entro 30 minuti dall’assunzione del farmaco e tende a diminuire una volta interrotta la somministrazione. Identificare le allergie ai farmaci può essere complesso poiché possono imitare altre condizioni. La consulenza di un allergologo può essere cruciale per stabilire se un farmaco è responsabile della reazione cutanea.

Gonfiore del viso, della bocca, della lingua e della gola

Il gonfiore costituisce una reazione più grave e richiede attenzione immediata, soprattutto se coinvolge la lingua e la gola, poiché può ostruire le vie aeree e compromettere la respirazione. Le reazioni allergiche ai sulfamidici rappresentano la seconda forma di allergia ai farmaci più comune dopo la penicillina. Informare il medico di eventuali allergie ai farmaci è essenziale. Inoltre, è opportuno discutere con il medico di nuovi farmaci prescritti prima di iniziarne l’utilizzo.

Tosse, respiro affannoso o respiro corto

Questi sintomi sono comuni tra coloro che soffrono di asma e che, quindi, sono più predisposti a essere sensibili ai sulfamidici. Un’allergia ai sulfamidici può provocare sintomi simili all’asma o esacerbare quelli già presenti, con la possibilità di causare anche reazioni simili a una polmonite. È fondamentale recarsi subito in pronto soccorso poiché questi sintomi possono diventare pericolosi per la vita.

Mal di testa, vertigini o giramenti di testa

Una reazione allergica può comportare un’infiammazione che si manifesta nella testa, provocando mal di testa pulsante o emicrania. Il rilascio di istamina durante una reazione allergica può indurre sintomi invisibili, come la dilatazione dei vasi sanguigni nel cervello. Vertigini e giramenti di testa possono derivare da un calo della pressione sanguigna, anch’esso indotto dall’istamina.

Anafilassi

L’anafilassi è una reazione allergica grave e improvvisa, considerata un’emergenza medica. Può includere vari sintomi già menzionati, insieme a un rapido calo della pressione sanguigna, vomito, difficoltà respiratorie e gonfiore della lingua e della gola. Questo calo pressorio avviene a causa del forte rilascio di sostanze chimiche come l’istamina nel corpo. I vasi sanguigni si dilatano, abbassando la pressione sanguigna, portando a vertigini, offuscamento della vista, svenimenti, nausea, confusione e iperventilazione. Il trattamento dell’anafilassi prevede solitamente la somministrazione di epinefrina, che aumenta la pressione sanguigna e contrasta altri sintomi allergici come il gonfiore della gola.

Febbre

Nei casi estremi di reazione allergica, può emergere la sindrome da ipersensibilità indotta da farmaci (DIHS), nota anche come reazione ai farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che sviluppa sintomi tra 7 e 14 giorni dopo l’assunzione del farmaco. Questo disturbo è rischioso per la vita poiché coinvolge diversi organi interni contemporaneamente. Anche se rara, la DIHS è spesso associata agli antibiotici sulfonamidici. La febbre è uno dei sintomi della DIHS e segnala una grave reazione interna.

Coinvolgimento degli organi interni

La DIHS è caratterizzata dal deterioramento di vari organi, tipicamente coinvolgendo la pelle, il fegato e il sistema emopoietico (midollo osseo, milza, timo e linfonodi). Senza un intervento tempestivo, può portare a insufficienza epatica acuta, necessitando talvolta di un trapianto di fegato. Il trattamento potrebbe includere corticosteroidi durante la fase acuta e farmaci per il trattamento di ipotiroidismo o diabete nella fase cronica.

Reazioni cutanee gravi

Talvolta, fino a due settimane dopo l’inizio di un trattamento farmacologico, possono svilupparsi reazioni cutanee gravi e potenzialmente letali. Una di queste è la sindrome di Stevens-Johnson, una rara condizione che colpisce la pelle e le mucose. Oltre a causare febbre e dolore, si manifesta con un’eruzione cutanea rossa o viola che si diffonde, formando vesciche e portando al distacco della pelle. È una condizione grave e richiede immediata assistenza medica.

Artrite indotta da farmaci

Una reazione allergica grave può manifestarsi sotto forma di artrite indotta da farmaci, che imita l’artrite reumatoide. Una risposta autoimmune al farmaco può causare gonfiore articolare di gravità variabile, da lieve e temporaneo a grave e duraturo. La diagnosi può essere complicata poiché l’artrite può insorgere giorni o mesi dopo l’assunzione del farmaco.

Se si sperimenta una reazione avversa a un farmaco prescritto o da banco, è consigliabile consultare il medico per trovare un’alternativa appropriata.