10 trattamenti per la mononucleosi
La mononucleosi, comunemente conosciuta anche come “malattia del bacio”, è un’infezione virale che si trasmette principalmente tramite il contatto fisico. Oltre ai baci, è possibile contrarla condividendo utensili da cucina, tazze o piatti precedentemente utilizzati da una persona infetta. Sebbene il virus possa causare sintomi come stanchezza, mal di gola ed eruzioni cutanee, la malattia solitamente non dura oltre sei settimane. Le ricerche indicano che il 90% delle persone ha un sistema immunitario capace di difendersi efficacemente dalla mononucleosi. Gli adolescenti e i giovani adulti sono i gruppi più vulnerabili all’infezione.
Misure per evitare che il virus si diffonda
L’infezione si trasmette facilmente attraverso il contatto diretto con persone infette e con gli oggetti da loro utilizzati. Pertanto, una volta identificata la presenza del virus, è importante limitare i contatti con il portatore. Sebbene alcuni credano che la mononucleosi possa diffondersi per via aerea, la scienza medica smentisce questa idea, rendendo inutili le pratiche di isolamento. Oltre ad evitare baci, è fondamentale non condividere utensili da cucina e spazzolini con chi è infetto.
Riposare molto
Uno dei sintomi principali della mononucleosi è la marcata stanchezza che può impedire alle persone di alzarsi dal letto. Questo sintomo non deve essere confuso con la pigrizia o la depressione, anche se quest’ultima può essere presente. Il riposo a letto è essenziale per il recupero e, generalmente, i miglioramenti si manifestano dopo due settimane.
Bere una quantità adeguata di liquidi
Mantenere una buona idratazione è sempre fondamentale, ma è particolarmente importante per chi è affetto da mononucleosi. Un corpo ben idratato funziona in modo più efficiente, facilitando il recupero e riducendo il rischio di complicazioni o ricadute.
Continuare a fare attenzione anche dopo la guarigione
Dopo la scomparsa dei sintomi, è necessario evitare attività fisiche intense per alcuni mesi, a causa del rischio di rottura della milza ingrossata. Questo accorgimento è particolarmente rilevante per gli atleti professionisti o gli adolescenti ansiosi di tornare alla vita attiva.
I farmaci danno sollievo ma non curano
Sebbene non esista una cura specifica per la mononucleosi, i farmaci possono alleviare i sintomi come il mal di gola e la febbre. I medici possono prescrivere antidolorifici, e talvolta antibiotici per complicanze batteriche associate. Tuttavia, è importante consultare un medico prima di somministrare farmaci ai bambini.
Rafforzare il sistema immunitario attraverso la dieta
Migliorare l’alimentazione può aiutare il corpo a combattere la mononucleosi. È consigliabile aumentare il consumo di verdure a foglia verde, come gli spinaci, che forniscono antiossidanti preziosi. È anche bene limitare l’assunzione di cibi poco salutari e sostanze come alcol, tabacco e caffè.
Assunzione di steroidi
In alcuni casi specifici, i medici possono prescrivere corticosteroidi per alleviare sintomi più gravi come le tonsille gonfie o problemi respiratori, fornendo un rapido sollievo.
Rimedi omeopatici
La mancanza di trattamenti convenzionali per la mononucleosi porta alcune persone a considerare terapie omeopatiche, sebbene manchino prove scientifiche definitive della loro efficacia. L’omeopatia mira a creare terapie personalizzate basate sullo stato fisico ed emotivo del paziente.
Ricorrere ai servizi di un agopuntore
L’agopuntura è ancora oggetto di discussione tra i medici riguardo alla sua efficacia nel trattamento della mononucleosi. Tuttavia, ci sono testimonianze di persone che riportano miglioramenti nei sintomi grazie a questa pratica.
Occasionale necessità di trattamento in ospedale
Solitamente il trattamento domiciliare è sufficiente per la mononucleosi, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario il ricovero, specialmente se il paziente ha difficoltà respiratorie o problemi a deglutire. In rari casi, la rottura della milza richiede un intervento chirurgico.