10 cose da sapere sull’arterite a cellule giganti

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10 fatti fondamentali sull’arterite a cellule giganti

I vasi sanguigni costituiscono una componente essenziale del nostro sistema cardiovascolare, trasportando sangue, nutrienti e ossigeno in tutto il corpo. Tuttavia, possono essere soggetti a malattie come l’arterite a cellule giganti, una condizione che provoca infiammazione, principalmente nei vasi della testa e dell’area temporale. Conosciuta anche come arterite temporale, questa malattia può portare a complicazioni come la perdita della vista se non trattata tempestivamente.

Che cos’è l’arterite a cellule giganti?

L’arterite a cellule giganti è una malattia infiammatoria che colpisce il rivestimento delle arterie, portando a un restringimento dei vasi che compromette il flusso sanguigno. Spesso è associata alla polimialgia reumatica, un altro disturbo infiammatorio comune nelle persone anziane.

Qual è la popolazione maggiormente colpita?

Questa malattia colpisce prevalentemente le donne oltre i 50 anni. Sebbene meno comune, anche gli uomini rischiano di sviluppare questa condizione, soprattutto tra i 70 e gli 80 anni, con il rischio che aumenta con l’età.

Cause sconosciute

La causa precisa dell’arterite a cellule giganti rimane ignota. Si ipotizza che sia una condizione autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca le arterie. Inoltre, fattori genetici e ambientali, insieme all’invecchiamento, potrebbero contribuire al suo sviluppo.

I sintomi principali

Inizialmente, l’arterite a cellule giganti può manifestarsi con sintomi simili a quelli influenzali, come febbre, stanchezza e perdita di appetito. Man mano che la malattia progredisce, i sintomi possono includere mal di testa, tensione alle tempie, visione doppia, perdita temporanea della vista, dolore alla mascella, mal di gola, difficoltà a deglutire, dolore toracico e vertigini.

Quando consultare un medico

Chi presenta i sintomi sopra elencati per un lungo periodo dovrebbe consultare un medico. Un trattamento tempestivo, solitamente con corticosteroidi orali, è fondamentale per evitare complicazioni gravi come la cecità. I medici consigliano anche controlli periodici.

Diagnosi dell’arterite a cellule giganti

La diagnosi si basa principalmente sul quadro clinico e sull’esame fisico. Non esiste un test del sangue specifico, ma una biopsia dell’arteria temporale è spesso necessaria. Tale procedura implica l’analisi di un piccolo campione di arteria al microscopio. In alcuni casi, i medici potrebbero anche ricorrere a ecografie delle arterie temporali.

Possibili complicanze

L’arterite a cellule giganti può causare cecità per la riduzione del flusso sanguigno agli occhi, spesso in modo permanente. Inoltre, aumenta il rischio di aneurisma aortico, che potrebbe provocare emorragie interne letali se dovesse rompersi. È quindi importante monitorare la malattia con esami periodici di diagnostica per immagini come TAC o ecografie.

Trattamenti disponibili

L’uso di alte dosi di corticosteroidi è il trattamento principale per gestire l’arterite a cellule giganti, con sintomi che tendono a migliorare rapidamente. Tuttavia, per prevenire ricadute, la terapia deve essere continuata per diversi anni. In alcuni casi, possono essere prescritti anche farmaci immunosoppressori.

Vivere con la malattia

I corticosteroidi, pur efficaci, possono causare effetti collaterali come perdita di massa ossea. È importante integrare con vitamina D e calcio e sottoporsi a esami regolari della densità ossea. Altri effetti indesiderati comuni includono aumento di peso, nervosismo e insonnia, che di solito migliorano con la riduzione della dose.

Condizioni correlate

L’arterite a cellule giganti si presenta spesso insieme alla polimialgia reumatica, un’altra condizione infiammatoria caratterizzata da dolore e rigidità. Alcuni speculano che entrambe le malattie possano essere due manifestazioni dello stesso disturbo. Inoltre, studi recenti suggeriscono un possibile ruolo del virus della varicella-zoster nell’attivazione della risposta infiammatoria.