Cause dell’Ipervolemia
L’ipervolemia, nota anche come sovraccarico di liquidi, è una condizione caratterizzata da un eccesso di liquidi nel circolo sanguigno. Questo squilibrio può influire sulla chimica del corpo, spesso aumentando i livelli di sodio. Mentre l’ipervolemia può risolversi spontaneamente, di solito indica un problema di salute sottostante. I sintomi più comuni includono aumento di peso rapido o inspiegabile, difficoltà respiratorie e gonfiore nell’addome, braccia, mani, caviglie e gambe. Un soggetto affetto può presentare tosse irritativa, distensione della vena giugulare o un polso accelerato. Le cause dell’ipervolemia sono varie.
Insufficienza Cardiaca Congestizia
L’insufficienza cardiaca congestizia si manifesta quando il cuore perde la sua capacità di pompare efficacemente il sangue. In tale condizione, il cuore non riesce a garantire un adeguato apporto di sangue per il corpo, compromettendo la funzionalità degli organi. I reni, per esempio, possono iniziare a trattenere liquidi in eccesso. L’ipervolemia è comune nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica e sebbene i medici possano trattarla, raramente viene completamente rimossa.
Insufficienza Renale
Chi soffre di problemi renali è particolarmente a rischio di sviluppare ipervolemia. I reni compromettono la regolazione di sodio e liquidi, e le persone ricoverate in ospedale necessitano di un attento monitoraggio, poiché questo squilibrio può portare a problemi intestinali e a una guarigione ritardata delle ferite, oltre a insufficienza cardiaca congestizia. Alcuni studi indicano che pazienti con ipervolemia dovuta a insufficienza cardiaca o malattia renale terminale potrebbero sviluppare apnea notturna.
Cirrosi Epatica
La cirrosi è un avanzato stadio di danno epatico causato da condizioni come l’epatite cronica e l’abuso di alcol. Un fegato cirrotico non può disintossicare il corpo o purificare il sangue in modo efficace. L’incapacità di gestire i nutrienti o filtrare le tossine porta spesso alla ritenzione di liquidi nell’addome, nelle mani e nei piedi, rendendo l’ipervolemia spesso inevitabile.
Liquidi Endovenosi (IV)
I pazienti ricevono fluidi per via endovenosa per prevenire o curare la disidratazione, specialmente dopo interventi chirurgici, quando non sono in grado di bere da soli. Questi fluidi contengono sodio e acqua per reidratare e bilanciare i livelli di sodio corporei. Tuttavia, un eccesso di fluidi endovenosi può provocare ipervolemia, con un rischio più elevato se presenti altre patologie.
Ormoni
Le donne durante la sindrome premestruale (PMS) o in gravidanza tendono a trattenere sodio e acqua. Questo può causare gonfiore e disagio, spesso percepito durante la gravidanza o il ciclo mestruale. In gravidanza, può essere un sintomo di pressione alta e può condurre all’ipervolemia.
Preeclampsia in Gravidanza
La preeclampsia è una grave condizione caratterizzata da ipertensione e possibili danni renali o epatici. I segni della preeclampsia possono emergere intorno alla 20ª settimana di gestazione, anche in donne con normale pressione sanguigna. Se non trattata, può risultare fatale per madre e bambino. I sintomi includono cefalea intensa, alterazioni visive, proteine elevate nelle urine, dolore addominale superiore, nausea, vomito e ridotta frequenza della minzione. Solitamente, la gestione della condizione prevede il parto del bambino. La preeclampsia può progredire causando ipervolemia.
Farmaci
Alcuni farmaci possono alterare l’equilibrio chimico del corpo, favorendo l’accumulo eccessivo di liquidi o sodio nel sangue. Particolarmente problematici sono i farmaci ormonali, antidepressivi, antinfiammatori, contraccettivi e quelli per la pressione arteriosa.
Eccesso di Sale
L’American Heart Association rileva che l’americano medio consuma 3.400 mg di sodio al giorno, superando la raccomandazione di 2.300 mg. Questo eccesso porta a ritenzione idrica e lieve ipervolemia. Pazienti con insufficienza cardiaca, problemi epatici o renali spesso seguono diete a basso contenuto di sale per minimizzare il rischio di ipervolemia.
Reazione da Trasfusione di Sangue
Le prime 24 ore dopo una trasfusione di sangue sono cruciali per il successo della procedura e il monitoraggio di eventuali reazioni trasfusionali acute. I sintomi possono includere febbre, brividi, prurito intenso o eruzioni cutanee, generalmente autolimitanti. Tuttavia, tali sintomi possono indicare un eccesso di liquidi. In situazioni gravi, i pazienti possono sperimentare dispnea acuta, febbre alta, perdita di coscienza o ematuria.
Complicazioni Post-Operatorie
Nel periodo post-operatorio, è essenziale monitorare attentamente le condizioni del paziente e la gestione dei fluidi. Non solo la quantità, ma anche il tipo e il timing della somministrazione di fluidi sono critici per garantire il ripristino dei tessuti senza causare danni. Un dosaggio errato o una mancanza di monitoraggio possono comportare un rischio di ipervolemia.