Sindrome di Maffucci: Cause, sintomi e trattamento
La sindrome di Maffucci è un raro disturbo congenito che porta alla formazione di tumori benigni principalmente a carico delle ossa, della cartilagine e dei vasi sanguigni degli arti. Viene spesso confusa con la malattia di Ollier, una patologia simile ma più comune. Sebbene le due condizioni condividano caratteristiche come l’affezione della cartilagine, la sindrome di Maffucci si distingue per il coinvolgimento dei vasi sanguigni e del sistema vascolare.
Panoramica
La sindrome di Maffucci è caratterizzata dalla presenza di encondromi, tumori benigni della cartilagine, ed emangiomi, tumori benigni dei vasi sanguigni. La cartilagine è un tessuto connettivo fondamentale anche per lo sviluppo delle ossa; i tumori associati a questa sindrome colpiscono prevalentemente la cartilagine delle ossa più piccole e lunghe di mani e piedi. Un quarto delle persone affette presenta sintomi già alla nascita, ma nella maggior parte dei casi le lesioni e le escrescenze si sviluppano tra l’età di uno e cinque anni.
Le cause
La sindrome di Maffucci è una malattia genetica estremamente rara, con solo 200 casi documentati nell’ultimo secolo. Colpisce maschi e femmine e non presenta preferenze tra gruppi etnici. Nel 2011 è stato scoperto che la sindrome è causata da una mutazione nel gene IDH1, che si verifica dopo la fecondazione dell’ovulo, rendendo la sindrome non ereditaria. Alcuni individui possono presentare una mutazione nel gene IDH2.
Sviluppo della sindrome di Maffucci
La mutazione genetica responsabile della sindrome di Maffucci si sviluppa solo dopo la fecondazione, il che significa che la sindrome non è ereditaria e non può essere trasmessa dai genitori ai figli. Poiché il difetto si manifesta durante la gravidanza, la sindrome di Maffucci non è contagiosa. Dato che la sua comparsa è genetica e spontanea, non esistono misure preventive che i genitori possano adottare, né accuse da muovere nel caso di insorgenza del disturbo.
Effetti su cartilagine e ossa
Gli encondromi sono il tipo più comune di tumore alla mano, presente sia nella malattia di Ollier che nella sindrome di Maffucci. Questi tumori benigni si sviluppano lentamente sulla cartilagine, riguardando principalmente mani e piedi nella sindrome di Maffucci, causando noduli duri sotto la pelle, ossa sporgenti e arti arcuati, oltre a una crescita ridotta. Anche la cartilagine del bacino può essere coinvolta, e più raramente, possono essere colpite costole, sterno e ossa craniche. Circa il 40% dei pazienti manifesta sintomi unilaterali, il che può portare a crescite asimmetriche di braccia e gambe, rendendo difficoltose le attività fisiche. Gli encondromi possono inoltre causare fratture ripetute e ulteriori deformazioni ossee.
Effetti sui vasi sanguigni
La caratteristica che distingue la sindrome di Maffucci dalla malattia di Ollier è il coinvolgimento del sistema vascolare. Gli emangiomi, ossia i tumori benigni dei vasi sanguigni, compaiono sulla pelle, in particolare sulle mani, ma non sempre negli stessi punti degli encondromi. Si presentano inizialmente come macchie rotonde di colore bluastro o rossastro simili a voglie rilevate. Col tempo, diventano escrescenze dure con depositi di calcio. Possono formarsi anche internamente, ad esempio lungo il midollo spinale, sugli organi interni o nella bocca.
Complicazioni
Le fratture e le deformità ossee causate dalla sindrome di Maffucci portano frequentemente a problemi di mobilità, statura ridotta e debolezza muscolare. In rari casi, i pazienti possono sviluppare linfangiomi, tumori dei vasi linfatici. Queste escrescenze possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo. Il linfedema secondario è comune a causa delle alterazioni nella funzione del sistema linfatico.
Diagnosi
Di solito, i genitori portano il loro bambino dal medico dopo aver notato escrescenze anomale sulle mani o sulle dita. Il medico effettua un esame fisico per identificare eventuali segni simili a macchie di nascita che potrebbero essere emangiomi. Per confermare la diagnosi, potrebbe essere richiesta una biopsia. I medici possono rimuovere chirurgicamente campioni di escrescenze cartilaginee per verificare la presenza di encondromi. Questa analisi microscopica determina se le escrescenze sono benigne o maligne.
Morbosità e mortalità
Sebbene la sindrome di Maffucci non sia di per sé letale, circa il 15-20% dei tumori cartilaginei può evolvere in condrosarcomi maligni. In questi casi, i medici valutano la rimozione chirurgica delle escrescenze. Inoltre, i pazienti con sindrome di Maffucci hanno un rischio elevato di sviluppare altre neoplasie, specialmente alle ossa, alle ovaie e al fegato. Secondo l’Organizzazione Nazionale per i Disordini Rari, le persone affette necessitano di trattamento medico solo se i sintomi sono gravi o invalidanti. Se non compare il cancro, l’aspettativa di vita è generalmente normale.
Cure e trattamenti
Attualmente non esiste una cura per la sindrome di Maffucci. La gestione del trattamento si concentra sull’attenta e continua sorveglianza delle escrescenze. Raggi X, TAC e risonanze magnetiche sono strumenti utili per monitorare eventuali cambiamenti, individuare complicazioni e verificare lo sviluppo di tumori. Gli esperti raccomandano visite regolari presso un’équipe multidisciplinare composta da radiologi, chirurghi ortopedici e dermatologi.
Ricerca in corso
Gli studi clinici attuali sulla sindrome di Maffucci e sulla correlata malattia di Ollier stanno esplorando l’efficacia di un farmaco antitumorale sperimentale che potrebbe inibire la produzione eccessiva dell’enzima IDH1, noto per favorire lo sviluppo di cellule cancerose nei pazienti affetti. L’FDA ha già approvato l’uso di questo farmaco per diversi tipi di cancro. Potrebbe ridurre il numero di casi di sindrome di Maffucci che si trasformano in tumori maligni.