Esplorare i meccanismi e la struttura delle neoplasie
Quando si parla di crescita cellulare anomala, molti pensano immediatamente al cancro. Tuttavia, le cellule che si dividono senza controllo danno origine a escrescenze chiamate neoplasie, che rappresentano solo un punto di partenza nella comprensione di ciò che può verificarsi nell’organismo. Crescite come i nei rientrano tra le neoplasie e, generalmente, sono innocue. Il fenomeno delle neoplasie è complesso e variegato. Quando un esame medico rivela una massa o un tumore su un organo o un osso, è importante tenere presente che ci sono molti passaggi da attraversare prima di arrivare a una diagnosi potenzialmente pericolosa per la vita.
Tipi di neoplasie
Le neoplasie benigne non sono cancerose e sono molto comuni; le neoplasie maligne, invece, sono cancerose e si diffondono in modi diversi a seconda delle circostanze. Le neoplasie in situ sono escrescenze pre-maligne che si sviluppano e progrediscono nello stesso luogo. Sebbene non si siano diffuse, è fondamentale trattarle tempestivamente per prevenirne l’evoluzione in forme cancerose.
Neoplasia a comportamento incerto
“Neoplasia a comportamento incerto” è un termine diagnostico che può generare confusione. Indica che attualmente la crescita è benigna, ma le sue caratteristiche suggeriscono che potrebbe diventare maligna nel tempo. Questa diagnosi è diversa da una “neoplasia di comportamento non specificato”, che significa che l’esame non fornisce informazioni definitive sulla sua natura, rendendo impossibile per il medico classificarla come maligna, benigna o in situ.
Neoplasie e cisti
Le neoplasie vengono talvolta definite tumori senza una precisa classificazione finché non vengono analizzate. Similmente alle neoplasie in situ, quelle primarie si sviluppano nella stessa area, ma tendono a generare masse cancerose. Le neoplasie secondarie indicano una diffusione dalla sede originaria. La maggior parte dei tumori sono considerati malattie neoplastiche maligne che danno origine a neoplasie. Le cisti, che possono variare in dimensione, di solito sono masse molli causate da dotti infetti o ostruiti. La maggior parte delle cisti è benigna, ma alcune contengono crescite cancerose.
Danno esogeno al DNA
Le fonti esogene di danno al DNA includono fattori esterni come sostanze chimiche e radiazioni ionizzanti, provenienti dal decadimento radioattivo o dai raggi X. Tali danni possono alterare il normale funzionamento del DNA e ostacolare i suoi meccanismi di riparazione, provocando stress ossidativo e infiammazione cronica, che contribuiscono alla formazione di neoplasie.
Infezione virale
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa il 15% degli oltre 10 milioni di decessi annuali per cancro sia causato da virus cancerogeni, come quelli dell’epatite e del papillomavirus umano (HPV). Tali infezioni possono riprogrammare il DNA per colpire proteine soppressorie dei tumori, come p53 e pRB. Parte di questo processo include la frammentazione del DNA, sia virale che dell’ospite, accelerando così danni che stimolano una crescita cellulare anomala.
Lesioni e neoplasie
Le lesioni ai tessuti possono favorire lo sviluppo di neoplasie. Ad esempio, danni ripetuti al fegato, causati da un consumo eccessivo di alcol, possono compromettere la funzione epatica e aumentare il rischio di carcinoma, da tre a dieci volte. Allo stesso modo, infezioni croniche da H. pylori nell’ulcera gastrica possono portare al cancro dello stomaco. Anche la morte cellulare per necrosi può stimolare la crescita di una neoplasia, poiché la rottura delle cellule e il rilascio improvviso del loro contenuto infiammano il sistema, innescando così una neoplasia.
Neoplasie plasmacellulari
Le plasmacellule sono un tipo di globuli bianchi, precisamente linfociti B, che si formano nel midollo osseo e producono anticorpi per combattere le infezioni. Le neoplasie plasmacellulari si sviluppano quando queste cellule proliferano in modo incontrollato, formando tumori e generando una proteina nota come proteina M del mieloma. Questa proteina può causare un aumento della viscosità del sangue e danneggiare i reni.
Neoplasie più comuni
Nel 2018, i dati dell’OMS hanno indicato che i tumori al seno e ai polmoni erano i più comuni a livello globale. Nel seno, i dotti lattiferi rappresentano i punti di partenza più comuni. Nei polmoni, i granulomi e gli amartomi sono le neoplasie benigne più frequenti, con una possibilità di recidiva del 10-15% dopo il trattamento.
Segni della neoplasia
I sintomi delle neoplasie possono variare a seconda della loro localizzazione e del loro stato. L’anemia è uno dei segni più comuni delle neoplasie maligne. Gli studi mostrano che la variazione nella produzione di citochine pro-infiammatorie può portare alla morte prematura delle cellule del sangue nel midollo osseo, causando anemia. Altri sintomi comuni includono febbre e brividi, che però non sono specifici e dipendono da vari fattori. In alcuni casi, una persona con una neoplasia significativa potrebbe non avvertire sintomi, mentre un’altra con una lesione più piccola potrebbe manifestare diversi segnali clinici. Questi sintomi, detti costituzionali, dovrebbero spingere a consultare un medico.
Opzioni terapeutiche
Le neoplasie in strutture solide vengono rilevate tramite risonanza magnetica, tomografia computerizzata o ecografia. Una volta individuate, si procede con una biopsia per una classificazione più dettagliata. In caso di crescita benigna, solitamente si ricorre all’intervento chirurgico per rimuoverla. Se la chirurgia non è possibile, si possono adottare tecniche come l’ablazione, che distrugge il tumore con temperature estreme, o l’embolizzazione, che blocca l’afflusso sanguigno alla massa. La chemioterapia e le radiazioni mirate sono utilizzate principalmente per le neoplasie precancerose e cancerose. Inoltre, i medici possono prescrivere farmaci per la soppressione ormonale e l’immunoterapia.