Il cheratocono e i suoi effetti sulla vista
Il cheratocono è una condizione oculare che si manifesta quando la cornea, normalmente di forma sferica, si assottiglia e assume una forma a cono, causando sensibilità e vari problemi visivi.
Cheratociti
I cheratociti sono cellule della cornea che producono collagene, fondamentale per la struttura della sclera, la parte bianca dell’occhio. Nei pazienti con cheratocono, lo sfregamento continuo degli occhi può portare a l’apoptosi dei cheratociti, ovvero la morte cellulare programmata. Questa condizione danneggia le cellule epiteliali e lo stroma anteriore, lo strato più spesso della cornea, provocando la produzione di LAR, un enzima degradante che peggiora la situazione.
Cause
Molte persone si strofinano gli occhi senza pensarci troppo, soprattutto durante la stagione delle allergie. Lo sfregamento aumenta la produzione di lacrime, che aiutano a
Ruolo dell’infiammazione nel cheratocono
Alcuni specialisti si interrogano sul perché il cheratocono sia classificato come una malattia non infiammatoria, poiché studi dimostrano la presenza di marcatori infiammatori nelle lacrime dei pazienti diagnosticati. Tuttavia, gli scienziati affermano che, poiché non vi sono segni di formazione di nuovi vasi sanguigni o moltiplicazione cellulare insolita – due caratteristiche distintive di una malattia pro-infiammatoria – il cheratocono non può essere classificato come tale.
La genetica
Nella maggior parte dei casi, il cheratocono è considerato idiopatico, ossia privo di una causa nota. Tuttavia, in alcuni casi, è stato rilevato un fattore genetico. Grazie a tecniche avanzate come la videokeratoscopia computerizzata, gli oftalmologi possono individuare modelli e tracciare la mappa dell’ereditarietà. Inoltre, la genetica molecolare ha collegato il cromosoma 21 al cheratocono e alla sindrome di Down, identificando il gene della cheratoepitelina come un possibile fattore delle distrofie oculari.
Sintomi allo stadio iniziale
I sintomi del cheratocono possono comparire già intorno ai 10 anni e proseguire fino ai 20 anni. È raro che si manifesti dopo i 40 anni. Chi ne è affetto è particolarmente sensibile all’abbagliamento, il che può influire negativamente sulla guida notturna. È comune che abbiano bisogno di cambiare gli occhiali più frequentemente a causa dell’improvviso peggioramento della visione, che diventa sempre più sfocata e distorta. Se diagnosticato precocemente, occhiali o lenti a contatto possono correggere temporaneamente il problema. Il cheratocono può colpire uno o entrambi gli occhi, iniziando spesso da uno per poi progredire anche nell’altro.
Sintomi più tardivi
Possono passare anni, anche decenni, prima che i sintomi del cheratocono avanzato si manifestino pienamente, tra cui il peggioramento della miopia e l’inefficacia dell’occhio nel focalizzare con precisione, causata dalle cicatrici sulla cornea. A questo stadio, la forma alterata della cornea rende difficile l’uso delle lenti a contatto convenzionali, necessitando di interventi più complessi. La progressione della malattia è spesso imprevedibile: può durare parecchi decenni o fermarsi improvvisamente.
INTACS
Sviluppati in Francia e approvati negli Stati Uniti nel 1999, gli INTACS sono inserti di polimero a forma di mezzaluna posizionati chirurgicamente nella cornea per aiutare a rimodellarne la superficie. Questi dispositivi semicircolari appiattiscono la cornea e migliorano la visione, permettendo ai soggetti con cheratocono di indossare le lenti a contatto. Tuttavia, chi ha uno spessore corneale inferiore a 450 μm non è idoneo per questo trattamento.
Reticolazione del collagene
Il cross-linking corneale è un’opzione per rafforzare la cornea nelle persone con cheratocono. Utilizzando la riboflavina (vitamina B2) e la luce ultravioletta per stimolare la crescita di nuove fibre di collagene, questa tecnica irripidisce la cornea. Sebbene le complicanze della procedura siano minime, gli effetti collaterali possono includere infiammazione e formazione di cicatrici corneali.
Trapianto dello strato di Bowman
Alcuni pazienti con cheratocono scelgono il trapianto di cornea per poter indossare lenti a contatto, se altre opzioni non sono praticabili. Tuttavia, il trapianto completo della cornea può portare a un maggiore rischio di astigmatismo e a un recupero prolungato. I ricercatori hanno scoperto che un trapianto parziale di cornea, with inserimento del nuovo tessuto nello strato intermedio o di Bowman, promuove una guarigione più rapida. Questo processo appiattisce le cornee sporgenti senza rischio di rigetto. Per il 90% dei pazienti, si riscontra un miglioramento della visione e una maggiore tolleranza delle lenti a contatto.
Associazione con la Sindrome di Tourette
La sindrome di Tourette è una condizione neurologica caratterizzata da tic motori e vocali involontari. In quasi la metà dei casi, i soggetti affetti si sfregano compulsivamente gli occhi, aumentando il rischio di sviluppare cheratocono. Uno studio ha mostrato che interventi chirurgici oculari, combinati con terapie psichiatriche, possono arrestare la progressione di questo comportamento.