Che cos’è la disidrosi?

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Che cos’è la disidrosi?

La disidrosi, nota anche come eczema disidrotico, dermatite disidrotica o eczema vescicolare, è una forma di dermatite che colpisce principalmente le mani e, talvolta, i piedi. Secondo la Cleveland Clinic, questa condizione rappresenta tra il cinque e il venti per cento delle dermatiti delle mani. Come molte altre forme di eczema, non esiste una cura definitiva per la disidrosi, tuttavia, è possibile gestire efficacemente i sintomi. In molti casi, questi non sono costanti e possono essere innescati da fattori specifici che causano riacutizzazioni.

Eczema disidrosico

La disidrosi si presenta sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, con piccole vesciche piene di liquido che si formano sui bordi delle dita, sui palmi, sui piedi e sulle suole. Questa condizione può essere associata alle allergie stagionali e si manifesta il doppio delle volte nelle donne rispetto agli uomini.

Fattori di rischio

La disidrosi può colpire chiunque, ma è più comune tra le donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Le persone con una storia di dermatite da contatto o atopica, oppure con una storia familiare di disidrosi, presentano un rischio maggiore. Anche le persone che hanno ricevuto immunoterapia con immunoglobuline per via endovenosa (IVIG) possono essere più inclini a sviluppare l’eczema disidrosico.

Sintomi della disidrosi

I sintomi della disidrosi tendono a comparire e scomparire, durando spesso alcune settimane. Si formano vesciche piccole e sode sulle mani e sui piedi, che possono risultare dolorose e pruriginose. Molti individui riportano prurito intorno alle vesciche, aumentata sudorazione e pelle secca e desquamata quando le vesciche si risolvono. La pelle può ispessirsi dopo la scomparsa delle vesciche.

Diagnosi

La diagnosi di disidrosi è generalmente effettuata da un dermatologo o da un medico di medicina generale attraverso l’anamnesi e l’individuazione di eventuali sostanze irritanti che potrebbero avere causato l’irritazione cutanea. Altri sintomi correlati devono essere discussi con il medico per una diagnosi accurata.

Test

I test per l’eczema disidrotico sono mirati a escludere altre potenziali cause, tra cui tigna, dermatite da contatto e rare malattie autoimmuni. Il medico può eseguire test allergologici cutanei per identificare reazioni allergiche, mentre esami del sangue possono escludere cause autoimmuni. Raschiamenti cutanei o biopsie possono confermare o escludere infezioni.

Complicazioni

Le complicazioni più comuni della disidrosi includono prurito e dolore, che possono limitare l’uso di mani e piedi. Se le vesciche vengono graffiate eccessivamente o se la pelle diventa secca e screpolata, si può sviluppare un’infezione batterica. Un tampone dall’area interessata può aiutare nella diagnosi di un’infezione, per la quale il medico prescriverà antibiotici.

Trattamento

Poiché non esiste una causa specifica conosciuta della disidrosi, il trattamento si concentra sulla prevenzione delle sue manifestazioni. La gestione dello stress può essere efficace, insieme all’evitare l’esposizione a sostanze irritanti e a metalli come nichel e cobalto. È fondamentale curare la pelle: si consiglia di utilizzare sapone neutro e acqua tiepida per lavare le mani, e applicare regolarmente creme idratanti. L’uso di guanti può prevenire irritazioni quando si è in contatto con sostanze potenzialmente irritanti.

Trattamento aggiuntivo

Per i casi di disidrosi più severi, il medico può prescrivere creme steroidee topiche o fototerapia per gestire le riacutizzazioni. Le vesciche più grandi possono essere drenate presso lo studio medico se necessario, e iniezioni di tossina botulinica possono ridurre la sudorazione, un comune fattore scatenante. Un rimedio casalingo spesso utile è immergere le mani in acqua fresca per 15 minuti alcune volte al giorno, seguito dall’applicazione di una spessa crema barriera riparatrice.

Fattori scatenanti comuni

Individuare un fattore scatenante specifico può essere difficoltoso, tuttavia, fattori comuni includono stress, umidità e polline. Il nichel, presente in gioielli, chiavi, acciaio inossidabile, cioccolato, farina d’avena, noci e prodotti in scatola, è un noto fattore scatenante. Anche il cobalto, presente in pitture, gioielli, bottoni, pesce, verdure a foglia verde, latte e carne rossa, può innescare la condizione.

La gestione è fondamentale

Purtroppo, non esiste una cura per la disidrosi. Chi ne soffre tende a sperimentare riacutizzazioni in situazioni di forte stress, quando le mani o i piedi sono bagnati per lunghi periodi, o quando le temperature aumentano in primavera e estate. Le riacutizzazioni possono essere lievi ma, in alcuni casi, influenzare notevolmente l’uso di mani e piedi. È essenziale imparare a gestire i sintomi, evitandone i fattori scatenanti e prevenendo le infezioni.