Che cos’è la cartilagine?
La cartilagine è un tessuto elastico, resistente e levigato, che svolge funzioni fondamentali nell’organismo. Essa non solo ricopre e protegge le estremità delle ossa lunghe, ma costituisce anche la struttura principale di orecchie, naso, gabbia toracica e molte altre parti del corpo. Nel corpo umano si trovano tre tipi di cartilagine: elastica, fibrosa e ialina. A differenza di altri tessuti, la cartilagine ha capacità di riparazione limitate, rendendola vulnerabile a degenerazioni e danni, che possono portare a condizioni come l’osteoartrite.
Struttura
La cartilagine è composta principalmente da due elementi: l’acqua e la matrice extracellulare. Nell’età giovanile, la cartilagine è costituita per circa l’85% da acqua. Il restante 15% è costituito dalla matrice extracellulare, una rete complessa di proteine come il collagene e i proteoglicani, che regolano funzioni come l’adesione cellulare, la crescita e il metabolismo cellulare. Il collagene conferisce alla cartilagine resistenza alla trazione, mentre i proteoglicani le donano elasticità. I condrociti, le uniche cellule presenti nella cartilagine sana, sono responsabili della produzione e del mantenimento della matrice. La cartilagine è priva di vasi sanguigni, nervi e sistema linfatico.
Cartilagine elastica
Ogni tipo di cartilagine è situato in diverse aree del corpo umano e ha una funzione specifica. La cartilagine elastica, o gialla, contiene numerose fibre elastiche gialle all’interno della matrice. I condrociti sono situati tra questa rete di fibre. Grazie a queste fibre, la cartilagine elastica possiede un alto grado di flessibilità, permettendole di resistere alla flessione continuando a fornire supporto e forma. La cartilagine elastica compone parti del corpo come il padiglione auricolare e l’epiglottide nella gola.
Cartilagine ialina
La cartilagine ialina è traslucida e presente sulle costole, nella laringe, nella trachea e nei bronchi. Funziona anche come cartilagine articolare sulle estremità delle ossa che formano le articolazioni sinoviali. Il collagene di tipo II e il condroitin solfato sono i principali componenti della cartilagine ialina. Questi elementi sono anche presenti nella cartilagine elastica, conferendo alcune somiglianze istologiche tra le due. La cartilagine ialina è la più comune e diffusa nel corpo umano.
Cartilagine articolare
La superficie articolare è una zona dell’osso che entra normalmente in contatto diretto con un’altra struttura scheletrica formando un’articolazione sinoviale. La cartilagine articolare riveste queste zone per permettere un movimento fluido e con basso attrito. Inoltre, agisce come ammortizzatore all’interno dell’articolazione. Le aree più sollecitate presentano generalmente uno strato di cartilagine articolare più spesso. Ad esempio, la rotula, conosciuta anche come patella, può avere la cartilagine articolare più spessa.
Fibrocartilagine
Rispetto alla cartilagine elastica e ialina, la fibrocartilagine possiede caratteristiche uniche. È l’unico tipo di cartilagine che include collagene di tipo I e II. La fibrocartilagine è costituita da una combinazione di tessuto fibroso bianco e tessuto cartilagineo. Questo le conferisce una relativa rigidità e forza. Diverse aree del corpo contengono varie quantità di fibrocartilagine. Essa serve come transizione alle entesi, cioè le aree dove tendini, legamenti o capsule articolari si connettono alle ossa. Altre strutture significative di fibrocartilagine sono i menischi, le articolazioni temporo-mandibolari e la sinfisi pubica.
Lo sviluppo
La cartilagine comincia a svilupparsi durante la fase embrionale. L’embrione in formazione sviluppa il sistema scheletrico dallo strato mesodermico, dove cellule mesenchimali e proteine tissutali si organizzano. Queste cellule diventano tessuto mesenchimale condensato e successivamente si trasformano in condrociti. I condrociti quindi secernono molecole che danno origine alla matrice extracellulare. Durante lo sviluppo fetale, gran parte dello scheletro è formato da cartilagine, che verrà sostituita ossa mature nel corso del tempo.
Danni alla cartilagine
La cartilagine è frequentemente esposta a danni a causa di movimento e stress costante. Traumi diretti e intensi, come incidenti stradali o cadute da altezze elevate, possono comprometterla. Gli atleti, specialmente chi praticano sport di contatto, hanno un rischio maggiore di subire danni alla cartilagine. Anche uno stile di vita sedentario può indebolire la cartilagine, dato che le articolazioni necessitano di movimento per restare in salute. Inoltre, fattori come l’obesità e l’età possono contribuire al degrado della cartilagine.
Osteoartrite
I danni alla cartilagine delle articolazioni causati dall’usura possono sfociare nella forma più comune di artrite, l’osteoartrite. Questa condizione può interessare qualsiasi articolazione, ma si manifesta più frequentemente in mani, ginocchia, anche e colonna vertebrale. Poiché la cartilagine ha una capacità limitata di autoriparazione, l’osteoartrite è generalmente irreversibile. La gestione della patologia si concentra sulla limitazione e sul controllo dei sintomi, con l’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei e esercizi specifici per mantenere uno stile di vita attivo.
Sintomi del danno alla cartilagine
L’osteoartrite e i danni alla cartilagine si manifestano generalmente con sintomi simili. L’infiammazione nella zona colpita è comune, accompagnata da dolore e indolenzimento. Una persona può avere difficoltà a muovere l’articolazione interessata a causa di rigidità o movimento limitato. Nei casi più gravi, frammenti di cartilagine possono fratturarsi e bloccare l’articolazione, potenzialmente causandone l’emorragia interna. L’osteoartrite può anche portare alla formazione di speroni ossei.
Riparazione della cartilagine
Nonostante la cartilagine abbia una scarsa capacità di autoriparazione, moderne tecniche possono migliorare le condizioni di cartilagine danneggiata. Una di queste è l’impianto di condrociti autologhi: i tecnici prelevano campioni di condrociti, li amplificano attraverso tecniche di bioingegneria e li impiantano nelle aree danneggiate. I condrociti crescono formando una nuova cartilagine simile all’originale. Altre soluzioni includono lo sbrigliamento per levigare la cartilagine danneggiata e la stimolazione del midollo per favorire lo sviluppo di nuova cartilagine. Inoltre, alcuni chirurghi possono eseguire una mosaicoplastica trapiantando cartilagine sana nelle zone danneggiate.