Che cos’è?

Il pacemaker è un dispositivo medico impiantato che aiuta a regolare elettronicamente il ritmo cardiaco. Monitora costantemente il battito cardiaco e, quando necessario, emette un impulso elettrico, che non provoca dolore, per stimolare il battito cardiaco.

Il pacemaker è programmabile per adattarsi alle specifiche necessità del cuore. Inizialmente, i pacemaker venivano utilizzati per trattare la bradicardia, ovvero un ritmo cardiaco eccessivamente lento. Oggi possono essere programmati per gestire una varietà di problematiche cardiache, inclusa l’insufficienza cardiaca.

Il cuore del pacemaker è il generatore di impulsi, la parte programmata dal medico. Questa unità, rivestita in titanio, viene solitamente impiantata sotto la pelle, sotto la clavicola. Di norma, il generatore è piccolo e pesa meno di 30 grammi (circa 1 oncia). La batteria al litio presente nel generatore ha una durata di 5-12 anni, con una media di 7-8 anni. Altri componenti elettronici sofisticati si occupano di:

  • Rilevare il battito cardiaco naturale
  • Generare un impulso elettronico, chiamato impulso di stimolazione, secondo la programmazione del dispositivo
  • Registrare elettronicamente il battito cardiaco e l’attività del pacemaker

Il generatore di impulsi è collegato a uno o più cavi chiamati elettrocateteri, che vengono inseriti nel cuore attraverso grandi vasi sanguigni nella parte superiore del torace. All’estremità di questi elettrocateteri si trovano piccoli elettrodi che si attaccano alla superficie interna del cuore, captando i segnali elettrici naturali del cuore. L’impulso di stimolazione viaggia dal generatore di impulsi lungo gli elettrocateteri fino al muscolo cardiaco.

Immagine di un pacemaker

A cosa serve

Normalmente, il segnale che innesca il battito cardiaco proviene dal nodo senoatriale, il pacemaker naturale del corpo, situato nella parte superiore dell’atrio destro del cuore. Da lì, il segnale si sposta verso il nodo atrioventricolare (nodo AV), situato tra i due atri, e poi ai ventricoli. Quando arriva ai ventricoli, il segnale provoca la contrazione del muscolo cardiaco, producendo il battito cardiaco.

Se il nodo senoatriale non è in grado di generare correttamente i segnali o se c’è un’interferenza lungo il percorso verso i ventricoli, il medico potrebbe consigliare l’impianto di un pacemaker. Questo dispositivo può essere indicato in presenza di:

  • Sindrome del nodo del seno malato: una condizione in cui il nodo del seno non genera un ritmo adeguato, causando bradicardia e sintomi come vertigini, svenimenti e affanno.
  • Blocco cardiaco: una condizione in cui i segnali provenienti dal nodo del seno sono completamente bloccati o significativamente ritardati nel passaggio attraverso il nodo AV verso i ventricoli.
  • In rari casi, un pacemaker può essere utilizzato per trattare:
  • Tachiaritmie, ovvero ritmi cardiaci anormalmente rapidi
  • Sincope neurocardiogena, che causa svenimenti a causa di impulsi nervosi anomali che rallentano il cuore
  • Certe forme di cardiomiopatia
  • Aritmie post-trapianto di cuore
  • Insufficienza cardiaca congestizia – Un pacemaker speciale a tre elettrocateteri può essere un’opzione per chi non risponde adeguatamente ai farmaci.

Preparazione

Il medico esaminerà la vostra storia clinica e le allergie, chiedendovi un elenco dei farmaci che state assumendo. Potrebbe essere necessario sospendere determinati farmaci, soprattutto gli anticoagulanti, prima dell’intervento. Inoltre, vi sarà indicato quando smettere di mangiare e bere prima della procedura.

Come si svolge l’intervento

Preparerete il corpo per l’intervento indossando un camice da ospedale e togliendo gioielli come collane o braccialetti. Vi sarà inserita una linea endovenosa (IV) per somministrare liquidi e farmaci direttamente in vena.

La posizione tipica del generatore di impulsi è sotto la clavicola destra o sinistra. La pelle della zona viene rasata, pulita e anestetizzata localmente. Se necessario, il medico può somministrare ulteriori anestetici per il comfort del paziente.

Un’incisione di 5-7,5 cm viene effettuata nel torace vicino alla clavicola per accedere a una vena grande. L’elettrocatetere o gli elettrocateteri vengono inseriti attraverso questa vena fino al cuore, dove si collegano alla parete cardiaca.

La posizione degli elettrodi viene confermata tramite una fluoroscopia, una radiografia in tempo reale. In molti casi negli Stati Uniti vengono utilizzati due elettrocateteri, mentre in altri Paesi se ne utilizza uno solo.

Il funzionamento degli elettrocateteri viene testato e, una volta confermato, questi vengono collegati al generatore di impulsi. Quest’ultimo viene alloggiato in una tasca creata sotto l’incisione e l’incisione viene chiusa con punti di sutura. L’intervento dura circa un’ora.

Nel post-operatorio, il personale ospedaliero monitorerà attentamente il vostro stato di salute. La degenza ospedaliera è di solito breve, e in alcuni casi la procedura è ambulatoriale, permettendo il ritorno a casa il giorno stesso. In altri casi, è prevista una notte di degenza. Potrebbe essere necessario completare un ciclo di antibiotici per prevenire infezioni post-intervento.

Prima di lasciare l’ospedale, vi sarà spiegato come gestire le vostre attività quotidiane per proteggere il dispositivo. Durante le prime settimane, è importante evitare di sollevare pesi o eseguire movimenti bruschi con le braccia, come giocare a golf, tennis o nuotare, per impedire lo spostamento degli elettrodi.

Il medico vi fornirà anche consigli per ridurre il rischio di interferenze elettromagnetiche (EMI), che possono influire sul pacemaker. Tali interferenze possono derivare da dispositivi antifurto, telefoni cellulari, macchinari ospedalieri come gli scanner a risonanza magnetica (MRI) e altri dispositivi di sorveglianza.

Riceverete informazioni scritte sulla marca e il modello del vostro pacemaker, che saranno stampate su una scheda di identificazione da conservare nel portafoglio. Può essere utile indossare una collana o un braccialetto di allerta medica che indichi la presenza di un pacemaker.

Follow-up

Circa sei settimane dopo l’intervento è prevista una visita di controllo del pacemaker, durante la quale il medico verificherà la corretta guarigione dell’incisione e il funzionamento del dispositivo.

Può essere necessario modificare la programmazione del pacemaker quando si riprendono le normali attività quotidiane. Questo processo è indolore e viene eseguito nello studio del medico utilizzando uno speciale strumento magnetico esterno.

Dopo la prima visita di controllo, probabilmente dovrete ritornare dal medico ogni sei mesi per monitorare lo stato del pacemaker. Durante queste visite, il medico potrà controllare il funzionamento del dispositivo tramite un sistema di monitoraggio trans-telefonico, che trasmette i dati del pacemaker attraverso le linee telefoniche a una stazione ricevente.

Alcuni moderni modelli di pacemaker includono un trasmettitore che utilizza un piccolo telefono cellulare per inviare giornalmente i dati del pacemaker a una stazione ricevente.

I rischi

L’impianto del pacemaker è generalmente sicuro, ma, come tutte le procedure invasive, può presentare complicazioni, tra cui:

  • Infezioni
  • Sanguinamento eccessivo
  • Perforazione del cuore
  • Ictus o infarto
  • Perforazione del polmone
  • Formazione di coaguli di sangue nella tasca cutanea
  • A lungo termine, possono verificarsi anche i seguenti problemi:
  • Distacco degli elettrocateteri del pacemaker
  • Rottura della punta di un elettrodo
  • Rottura dell’isolamento degli elettrocateteri
  • Allentamento del collegamento tra l’elettrocatetere e il generatore di impulsi
  • Attivazione inappropriata del pacemaker
  • Erosione della pelle sopra l’impianto
  • Il medico discuterà con voi di questi rischi prima dell’intervento.

Quando chiamare un professionista

Dopo l’intervento, contattate immediatamente il medico se:

  • L’area intorno all’incisione è rossa, gonfia, calda o dolorosa.
  • L’incisione perde sangue o pus.
  • Una sutura si apre e l’incisione si separa.
  • Compare febbre o brividi.
  • La pelle sopra il generatore di impulsi inizia a deteriorarsi.
  • Il vostro polso differisce dai parametri programmati. Il medico vi informerà sul vostro polso normale prima della dimissione.
  • Cercate immediatamente assistenza medica d’emergenza se, pur avendo un pacemaker,:
  • Vi sentite svenire o avete vertigini.
  • Anche dolori al petto o difficoltà respiratorie.
  • Avvertite palpitazioni o un battito molto irregolare.