10 sintomi della varicella
La varicella è una malattia altamente contagiosa provocata dal virus varicella-zoster (VZV). La trasmissione avviene principalmente tramite goccioline emesse con la tosse o gli starnuti. Sebbene sia più frequente nei bambini, anche gli adulti possono contrarre questa infezione. Una volta guarito, il bambino sviluppa un’immunità permanente contro la malattia. Il sintomo più riconoscibile è un’eruzione cutanea pruriginosa con vescicole che si trasformano successivamente in croste. La varicella solitamente si risolve spontaneamente, ma rappresenta un rischio significativo per le persone con un sistema immunitario compromesso, come donne in gravidanza e neonati.
Macchie
Le macchie sono spesso il primo indicatore visibile della varicella. L’eruzione si presenta come macchie elevati di colore rosso, prive di liquido all’interno. Queste lesioni iniziano sul petto e sulla schiena e si diffondono poi al viso, fino a coprire tutto il corpo. L’eruzione può persistere fino a un mese, mentre il periodo di contagio dura solitamente una o due settimane. Le persone affette diventano contagiose da uno a due giorni prima della comparsa dei sintomi.
Vescicole
Le papule rosse della varicella rapidamente si riempiono di liquido, formando piccole vescicole bianche o giallastre. Il liquido si accumula fino a esercitare una pressione che provoca la rottura della vescicola, evolvendo in un’ulcera aperta. Successivamente, il liquido si asciuga e si formano delle croste. A causa del forte prurito, i bambini tendono a grattarsi; per prevenire infezioni, è importante mantenere le unghie pulite e corte. Grattarsi potrebbe facilitare la diffusione dell’infezione in altre parti del corpo.
Croste
Le vescicole seccano, formando croste che generalmente si risolvono spontaneamente entro una o due settimane. Durante questa fase, è cruciale monitorare determinati segnali. Se l’eruzione cutanea diventa dolorosa, calda o irritata, si potrebbe trattare di un’infezione batterica secondaria. Consultare un medico se compaiono difficoltà respiratorie o se l’eruzione raggiunge una o entrambe gli occhi.
Ulcerazioni della cavità orale
Queste eruzioni interne, chiamate enantemi, si verificano nella bocca e possono estendersi alle tonsille, formando piccole ulcere dolorose. Le ulcere orali possono svilupparsi contemporaneamente all’eruzione cutanea o tra uno e tre giorni prima. Appaiono spesso anche in altre infezioni virali come il morbillo e la roseola infantum.
Febbre
La febbre è un sintomo prodromico comune nelle infezioni virali, precedendo di solito l’eruzione cutanea. Questi sintomi precoci sono generali e non indicano specificamente un’infezione da VZV, ma suggeriscono la presenza di un virus nel corpo. Nella varicella, la febbre è tipicamente di basso grado, cioè la temperatura è elevata ma inferiore ai 38°C (100,4°F). Un’alta febbre, a partire da 39,4°C (103°F), può essere indicativa di un’infezione batterica secondaria.
Dolori muscolari
I dolori muscolari sono un altro sintomo prodromico di numerose infezioni virali, compresa la varicella. Nel caso di dolori muscolari senza apparente causa, di solito si sospetta un’infezione virale. Il dolore può portare il bambino a sentirsi spossato, affaticato e incapace di partecipare alle consuete attività.
Mal di testa
L’infezione da virus della varicella zoster può causare mal di testa, interferendo con la concentrazione del bambino. Il mal di testa tende a scomparire quando il virus diventa inattivo, ma può anche comportare complicazioni neurologiche gravi, tra cui l’infiammazione del tessuto cerebrale e del cervelletto, che svolge un ruolo cruciale nel controllo del movimento e dell’equilibrio.
Perdita di appetito
Spesso, la varicella induce una riduzione dell’appetito nel bambino, accompagnata talvolta da nausea e vomito. Alcuni bambini possono anche sperimentare infiammazione gastrointestinale. Dato che la malattia è di breve durata, la perdita di appetito solitamente non provoca una significativa perdita di peso. I genitori non dovrebbero costringere il bambino a mangiare, bensì offrirgli cibo quando mostra fame.
Sindrome da varicella congenita
Una donna non vaccinata può contrarre il virus della varicella zoster durante la gravidanza. Nei primi sei mesi di gestazione si verifica la maggiore suscettibilità alle infezioni. Se l’infezione avviene prima della 28ª settimana, il virus può attraversare la placenta e infettare il feto, causando possibili malformazioni e disturbi congeniti, come danni cerebrali, problemi visivi e neurologici e disfunzioni della vescica.
Varicella neonatale
Se la madre contrae l’infezione nelle ultime tre settimane di gravidanza, il virus può attraversare la placenta, infettando il neonato. Questa condizione, chiamata varicella neonatale, può verificarsi anche dopo la nascita. Sebbene sia meno probabile che causi malformazioni congenite, rimane comunque una situazione critica, con il 20% dei neonati infetti che rischia il decesso. L’infezione è particolarmente pericolosa tra il 5° e il 12° giorno di vita. Tuttavia, i neonati di madri vaccinate sono protetti dal contagio.