Che cos’è?
Il tumore al seno è caratterizzato dalla crescita incontrollata di cellule anomale che possono svilupparsi in diverse aree del seno, tra cui:
- i dotti che trasportano il latte al capezzolo
- i lobuli, le piccole ghiandole che producono il latte
- i tessuti non ghiandolari.
Il cancro al seno è definito invasivo quando le cellule tumorali hanno attraversato la parete dei dotti o dei lobuli, infiltrandosi nei tessuti circostanti come quelli adiposi, connettivi o nella pelle. Il tumore al seno non invasivo (in situ) si verifica quando le cellule tumorali rimangono all’interno dei dotti o dei lobuli senza diffondersi ai tessuti vicini.
Le principali tipologie di cancro al seno invasivo sono le seguenti:
- Carcinoma duttale invasivo – Rappresenta circa il 75% dei tumori al seno e origina nei dotti lattiferi, con la possibilità di invadere il tessuto adiposo e metastatizzare in altre parti del corpo tramite il flusso sanguigno o il sistema linfatico.
- Carcinoma lobulare invasivo – Costituisce circa il 15% dei casi, iniziando nei lobuli e potendo diffondersi al tessuto adiposo del seno e altre aree corporee.
- Carcinomi midollari, mucinosi e tubulari – Tumori a crescita lenta che rappresentano circa l’8% dei casi di tumore al seno.
- Malattia di Paget – Una forma rara di tumore al seno che inizia nei dotti del capezzolo e può estendersi all’areola, manifestandosi con sintomi come crosticine, desquamazione, prurito o infiammazione del capezzolo.
- Carcinoma infiammatorio – Una forma rara e aggressiva di cancro al seno che può sembrare un’infezione, caratterizzata da pelle arrossata, calda e con aspetto a buccia d’arancia.
La crescente frequenza di mammografie facilita l’individuazione di condizioni non invasive o precancerose prima che diventino cancerogene. Queste includono:
- Carcinoma duttale in situ (DCIS) – Le cellule cancerose riempiono i dotti senza diffondersi al tessuto adiposo; trattato precocemente, è curabile nella maggior parte dei casi, ma senza intervento potrebbe evolvere in un tumore invasivo.
- Carcinoma lobulare in situ (LCIS) – Meno preoccupante del DCIS, aumenta il rischio di sviluppare tumori in altre aree del seno, ma non richiede trattamento.
Il rischio di sviluppare un tumore al seno aumenta con l’età, specialmente dopo i 50 anni. Altri fattori di rischio includono:
- Relazioni familiari con precedenti della malattia
- Origine ebraica Ashkenazi
- Precedenti esposizioni a radiazioni
- Anomalie del tessuto mammario
- Maggiore esposizione agli estrogeni
- Gravidanze tardive o assenti
- Sovrappeso post-menopausale
- Consumo di alcol
- Stile di vita sedentario
Il cancro al seno nei maschi è raro ma possibile.
Sintomi
I sintomi del cancro al seno possono includere:
- Noduli o ispessimento nel seno o sotto il braccio
- Perdite dal capezzolo
- Alterazioni del capezzolo come crosticine, desquamazione o inversione
- Arrossamento o gonfiore del seno
- Pelle del seno con fossette
- Variazioni nei contorni del seno
- Ulcerazioni sulla pelle del seno
Gli esami medici, come ecografie e risonanze magnetiche, aiutano a confermare diagnosi preliminari individuando eventuali anomalie.
La biopsia, eseguita in diversi modi, consente di analizzare il tessuto mammario per determinare la presenza di cellule tumorali e la loro caratterizzazione.
Dopo la diagnosi, ulteriori esami, come PET e TAC, possono essere necessari per valutare l’eventuale diffusione del cancro.
Durata prevista
Senza trattamento, il tumore al seno continuerà a proliferare e diffondersi.
Prevenzione
Azioni preventive comprendono:
- Mantenimento del peso corporeo
- Attività fisica regolare
- Limitazione del consumo di alcol
- Sottoporsi a mammografie regolari
- Consultazione genetica per individui ad alto rischio
Diagnosi
Per diagnosticare il cancro al seno, il medico esaminerà fattori di rischio e sintomi. Esami aggiuntivi, come ecografie e risonanze magnetiche, sono utilizzati per valutare tessuti sospetti o confermare diagnosi iniziali.
Alcune donne, in particolare con mutazioni BRCA1 o BRCA2, necessitano di screening più frequenti e possono considerare interventi chirurgici profilattici come la mastectomia e l’ovariectomia per ridurre il rischio di cancro.
Il trattamento
Il trattamento coinvolge interventi chirurgici come mastectomia o lumpectomia, seguiti da terapie aggiuntive come radioterapia, chemioterapia o terapia ormonale secondo le caratteristiche del tumore. Le decisioni terapeutiche si basano anche su analisi molecolari del tessuto tumorale.
Nelle forme non invasive come il DCIS, le opzioni includono lumpectomia o mastectomia con possibili trattamenti aggiuntivi in base al rischio. Il LCIS richiede monitoraggio regolare.
Il trattamento viene personalizzato anche grazie all’analisi dei marcatori genetici, che guidano l’uso di terapie mirate.
Quando chiamare un professionista
Consultare un medico in caso di noduli o cambiamenti anomali nel seno per una valutazione tempestiva.
Prognosi
La diagnosi precoce è cruciale: tumori individuati in fase iniziale hanno tassi di sopravvivenza significativamente più alti. Continuare con regolari controlli è essenziale, anche in terapia, per monitorare eventuali nuovi sviluppi.