Che cos’è?

La fobia rappresenta una paura persistente, eccessiva e irrazionale nei confronti di un oggetto, persona, animale, attività o situazione specifica. Essa è classificata come un disturbo d’ansia. Le persone che ne soffrono cercano di evitare ciò che scatena la loro paura, o affrontano la situazione con grande ansia e disagio.

Spesso, le fobie sono specifiche e limitate. Per esempio, qualcuno può temere solo i ragni (aracnofobia) o i gatti (ailurofobia). In tali casi, evitando l’oggetto temuto, la persona può vivere relativamente libera dall’ansia. Tuttavia, alcune fobie sono più pervasive, influenzando molteplici situazioni o luoghi. Ad esempio, l’acrofobia (paura delle altezze) può manifestarsi guardando fuori da una finestra o attraversando un ponte. La claustrofobia, invece, può essere innescata durante il viaggio in ascensore o in piccoli spazi. Queste fobie possono richiedere adattamenti significativi nel quotidiano. In casi estremi, la fobia può influire su occupazione, attività lavorative, percorsi di guida, attività sociali e altro ancora.

Si possono distinguere tre principali categorie di fobie:

  • Fobia specifica (fobia semplice). Questo è il tipo più comune. Le persone possono temere particolari animali (come cani, gatti, ragni, serpenti), persone (come clown o dentisti), ambienti (come luoghi bui, altezze) o situazioni (come volare o trovarsi in spazi ristretti). Queste fobie possono essere in parte genetiche (ereditarie) e spesso si manifestano all’interno della famiglia.
  • Disturbo d’ansia sociale (precedentemente “fobia sociale”). Chi soffre di questo disturbo teme situazioni sociali in cui potrebbe sentirsi umiliato, imbarazzato o giudicato da altri, specialmente in presenza di estranei. La paura può essere limitata a performance specifiche, come tenere una conferenza, oppure essere più diffusa, spingendo la persona a evitare diverse situazioni sociali come mangiare o usare bagni pubblici. Sembra essere ereditaria e più comune in chi è stato timido o ha vissuto esperienze sociali negative durante l’infanzia.
  • Agorafobia. L’agorafobia è la paura di trovarsi in luoghi pubblici da cui potrebbe essere difficile o imbarazzante allontanarsi rapidamente. Può spingere ad evitare cinema, concerti o viaggi in mezzi pubblici. Molte persone con agorafobia presentano anche sintomi di panico, caratterizzati da paura intensa e spiacevoli sintomi fisici.

Le fobie nei bambini si manifestano tipicamente tra i 5 e i 9 anni e tendono a essere transitorie. Quelle degli adulti, invece, spesso iniziano nei vent’anni e possono perdurare senza trattamento. Le fobie possono aumentare il rischio di altri disturbi psichiatrici, inclusi altri disturbi d’ansia, depressione e abuso di sostanze.

Fobia 1

I sintomi

I sintomi delle fobie includono:

  • Paure e ansie eccessive e persistenti innescate da particolari oggetti, attività o situazioni.
  • Paure irrazionali o sproporzionate rispetto al pericolo reale, come un cane calmo al guinzaglio che non rappresenta una minaccia.
  • Evitamento degli elementi che scatenano la fobia, anche se chi ne soffre riconosce l’esagerazione delle proprie paure.
  • Sintomi fisici dell’ansia come tremori, palpitazioni, sudorazione, respiro corto, vertigini o nausea.

Diagnosi

Un operatore sanitario analizzerà i sintomi attuali e la storia familiare, cercando eventuali esperienze traumatiche legate alla fobia, come un attacco di cani che ha scatenato la paura dei cani.

Può essere utile discutere delle proprie reazioni, pensieri, emozioni e sintomi fisici di fronte all’oggetto della paura, oltre che dell’impatto della fobia sulla vita quotidiana.

Verrà esaminata anche la presenza di depressione e uso di sostanze, in quanto spesso collegate alle fobie.

Durata prevista

Nei bambini, le fobie specifiche possono durare solo pochi mesi. Negli adulti, circa l’80% delle nuove fobie diventa cronica a meno di un trattamento adeguato.

Prevenzione

Non esistono modi per prevenire l’insorgere di una fobia, ma il trattamento può ridurre l’impatto negativo del disturbo.

Il trattamento

Il trattamento solitamente combina psicoterapia e farmaci, a seconda del tipo di fobia:

  • Fobia specifica. La terapia cognitivo-comportamentale, in particolare la terapia di desensibilizzazione o esposizione, è efficace. Si aumenta gradualmente l’esposizione all’oggetto temuto in ambienti controllati, utilizzando tecniche di rilassamento e gestione dell’ansia. Per le fobie occasionali, il medico può prescrivere ansiolitici.
  • Disturbo d’ansia sociale. Se la fobia è legata a particulari eventi, il medico può prescrivere beta-bloccanti come il propranololo per attenuare i sintomi fisici senza influenzare le capacità cognitive. Per forme più severe, si utilizzano antidepressivi SSRI e la terapia cognitivo-comportamentale, individuale o di gruppo.
  • Agorafobia. Il trattamento è simile a quello del disturbo di panico, con antidepressivi SSRI e altre classi di antidepressivi. Anche la terapia cognitivo-comportamentale è utile.

Quando rivolgersi a un professionista

Consultate un medico se le paure o ansie interferiscono con la vostra serenità, le relazioni personali o la vostra capacità di funzionare normalmente al lavoro o a casa.

Prognosi

Le prospettive sono positive per chi soffre di fobie specifiche o sociali. Secondo il National Institute of Mental Health, il 75% delle persone con fobie specifiche migliora con la terapia cognitivo-comportamentale, mentre l’80% di quelle con fobia sociale trova sollievo grazie a farmaci, terapia o entrambi.

Anche l’agorafobia accompagnata da disturbo di panico presenta una buona prognosi. Con trattamento adeguato, il 30-40% dei pazienti si libera dai sintomi per lunghi periodi, mentre un altro 50% continua a manifestare solo sintomi lievi.