Tutto sul cordone ombelicale

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Tutto sul cordone ombelicale

Durante la gravidanza, il cordone ombelicale rappresenta un legame vitale tra madre e bambino. Esso connette il feto alla placenta, garantendo il necessario apporto di ossigeno e sostanze nutritive durante i nove mesi di gestazione.

Anatomia del cordone ombelicale

Inizialmente, il cordone ombelicale è composto da due arterie e due vene. Di solito, una delle vene si atrofizza, dando origine a un cordone a tre vasi. Rimane una vena, che trasporta il sangue ossigenato dalla placenta al feto, e due arterie che riportano il sangue dal feto alla placenta.

Mobilità

Oltre a fungere da canale essenziale per ossigeno e nutrienti, il cordone ombelicale è strutturato per permettere al feto di muoversi liberamente nell’utero. È robusto e resiste alle sollecitazioni, ma abbastanza flessibile da favorire lo sviluppo neuromotorio. Il cordone inizia a formarsi intorno alla quarta settimana e cresce fino a raggiungere circa 55 cm nei mesi successivi.

Strati

La solidità e la flessibilità del cordone ombelicale derivano dalla composizione degli strati che lo formano. Il tessuto connettivo dello strato esterno, noto come gelatina di Wharton, protegge il cordone da trazioni e compressioni. Anche le fibre di collagene avvolgono il cordone per prevenire ostruzioni, pieghe e rotture.

Durante il travaglio

Molte donne si preoccupano di cosa accadrà al cordone ombelicale durante il travaglio e il parto. Nella maggior parte dei casi, non sorgono problemi, ma vi sono alcune complicazioni potenziali. Il prolasso del cordone ombelicale avviene quando il cordone scende nel canale del parto prima del bambino, una situazione che si verifica in circa 1 su 300 nascite. Un’altra complicazione possibile è il cordone nucale, ossia quando il cordone si avvolge intorno al collo del bambino, di solito rilevabile tramite ecografia. In questi casi, il medico può solitamente risolvere la situazione rimuovendo il cordone dal collo del bambino.

Clampaggio ritardato del cordone ombelicale

Alcune madri, ostetriche e specialisti scelgono di praticare il clampaggio ritardato del cordone ombelicale. Questa tecnica consiste nell’attendere almeno 30-60 secondi prima di pinzare il cordone, permettendo al sangue della placenta di continuare a fluire verso il bambino per un periodo di tempo maggiore.

Vantaggi del clampaggio tardivo del cordone ombelicale

Numerosi studi hanno evidenziato i vantaggi del clampaggio tardivo del cordone ombelicale sia nei neonati a termine che nei prematuri. Questi benefici includono un aumento dei livelli di emoglobina, un miglioramento della circolazione e del volume sanguigno, e una riduzione della necessità di trasfusioni di sangue. Tuttavia, la pratica può aumentare il rischio di ittero, mentre non aumenta il rischio di emorragia per la madre.

Taglio del cordone

Dopo il parto e il clampaggio ritardato, il cordone ombelicale non è più necessario al bambino. Un medico lo clampa per interrompere il flusso di sangue e poi lo taglia, lasciando un breve moncone. Nel corso della settimana successiva, il moncone secca e cade, cambiando colore da giallo a bruno o nero.

Fa male?

Il taglio del cordone ombelicale non provoca dolore al bambino poiché non contiene nervi. La procedura è semplice: due pinze vengono applicate sul cordone, una a 5 cm dall’ombelico e l’altra a 5 cm dalla prima, quindi il cordone viene reciso tra le pinze. Di solito è il medico o l’ostetrica a eseguire il taglio, ma talvolta può essere fatto dalla madre, dal partner o da una persona di supporto.

Cura del moncone

Per prevenire complicazioni, è importante mantenere asciutto il moncone del cordone ombelicale. Lasciatelo esposto all’aria e piegate il pannolino del bambino affinché non sfregi o irriti il moncone. Fino alla caduta del moncone, il bambino dovrebbe ricevere solo lavaggi a spugna. Non è più necessario utilizzare l’alcol per pulirlo. Evitate di staccare il moncone e lasciatelo cadere naturalmente. Lievissimo sanguinamento è normale, simile a quando una crosta si stacca.

Segni di infezione

Alcuni segnali potrebbero indicare problemi con il moncone del cordone ombelicale, come pelle arrossata e gonfia, pus o una protuberanza rosa. In presenza di questi sintomi, contattare il pediatra è essenziale per prevenire la diffusione di eventuali infezioni. È importante anche consultare un medico se il cordone non si stacca dopo tre settimane, poiché potrebbe suggerire la presenza di un’infezione o di un disturbo immunitario.