Permanenza degli oggetti e sviluppo cognitivo

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Permanenza degli oggetti e sviluppo cognitivo

La permanenza degli oggetti rappresenta una tappa fondamentale durante la fase sensomotoria dello sviluppo infantile. Si tratta della capacità di comprendere che gli oggetti continuano ad esistere anche quando non sono più visibili. Per sviluppare questa abilità, il bambino deve creare una rappresentazione mentale dell’oggetto, conosciuta come schema. Ciò indica che il bambino sta iniziando a riconoscere l’esistenza del mondo oltre la sua percezione immediata.

Piaget e lo sviluppo cognitivo

La permanenza degli oggetti è uno dei concetti appresi nella fase sensomotoria del modello di sviluppo proposto da Jean Piaget, che si estende dalla nascita ai due anni di vita. Piaget riteneva che, per acquisire il concetto di permanenza degli oggetti, i bambini usassero le strategie dell’assimilazione e dell’accomodamento. Oltre a imparare nuove informazioni, i bambini acquisiscono la capacità di integrare queste novità con quanto già appreso.

Stadio sensomotorio

Nello stadio sensomotorio di Piaget, i bambini utilizzano le loro capacità motorie e sensoriali per esplorare e interagire con l’ambiente. Con il progredire dello sviluppo cerebrale, essi formano schemi mentali che permettono di prevedere il comportamento degli oggetti senza doverli manipolare fisicamente. Questo apprendimento è cruciale per il successivo stadio di sviluppo, quello preoperatorio, nel quale i bambini iniziano a sviluppare il linguaggio e il pensiero simbolico.

Neonati fino a sei mesi

I neonati mostrano una mancata comprensione della permanenza degli oggetti. Quando un oggetto scompare dalla vista, essi continuano a fissare il luogo in cui si trovava, credendo che sia scomparso del tutto. Tra i due e i sei mesi, iniziano a comprendere il concetto di causa ed effetto e mostrano un crescente interesse per l’interazione con l’ambiente, esplorando se stessi e i propri movimenti. Questa fase di esplorazione e azioni ripetitive getta le basi per l’acquisizione della permanenza degli oggetti.

Da sei a nove mesi

Piaget sosteneva che lo sviluppo della permanenza degli oggetti avviene tra i sei e i dodici mesi. Non si tratta di un cambiamento improvviso, bensì di un processo graduale. Verso i sei mesi, i bambini iniziano a cercare oggetti parzialmente nascosti, poiché comprendono che se una parte è visibile, anche il resto è presente. Infine, acquisiscono la capacità di riconoscere che gli oggetti esistono anche quando non sono visibili.

Da uno a due anni

Tra l’uno e i due anni, la comprensione della permanenza degli oggetti e la memoria del bambino progrediscono notevolmente. A un anno, i bambini sono in grado di localizzare un oggetto spostato più volte e sviluppano la capacità di seguirne il percorso. La piena comprensione della permanenza degli oggetti è generalmente raggiunta tra i 18 e i 24 mesi, quando i bambini sono in grado di cercare un oggetto prevedendo la sua posizione, anche senza averne osservato lo spostamento.

Studio della coperta e della palla

Per elaborare la sua teoria sulla permanenza degli oggetti, Piaget condusse un esperimento noto come “studio della coperta e della palla”. Sistemò un giocattolo sotto una coperta mentre un bambino osservava e poi verificò se il bambino cercava il giocattolo. Il fatto che il bambino cercasse l’oggetto era un segnale di comprensione della sua permanenza, poiché indicava che il bambino sapeva che l’oggetto esisteva anche al di fuori della sua vista. Questo esperimento portò Piaget a concludere che la capacità di comprendere la permanenza degli oggetti appare intorno agli otto mesi.

Critiche a Piaget

Il lavoro di Piaget ha ricevuto alcune critiche. Non ha chiarito come selezionava i suoi partecipanti né il numero esatto di bambini coinvolti nei suoi esperimenti. Inoltre, l’idea di stadi di sviluppo rigidi ha perso favore perché non considera le differenze individuali e comportamentali. Ad esempio, durante lo studio della permanenza degli oggetti con la coperta e la palla, un bambino potrebbe essere distratto o non possedere ancora le abilità motorie necessarie per recuperare l’oggetto, indipendentemente dalla comprensione della sua esistenza.

Studi aggiuntivi

Alcuni studi successivi suggeriscono che la comprensione della permanenza degli oggetti possa emergere prima di quanto ipotizzato da Piaget. Una ricerca ha evidenziato che anche i bambini di cinque mesi possono comprendere questo concetto. Questo studio ha utilizzato valutazioni visive invece della ricerca manuale degli oggetti, permettendo di dedurre la loro presenza senza richiedere un’azione fisica da parte del bambino.

Insegnare la permanenza degli oggetti

Alcuni giochi possono essere utilizzati per insegnare la permanenza degli oggetti. Uscire da una stanza e poi tornare aiuta il bambino a capire che, anche se non vede un genitore, esso ritornerà. Il gioco del “cucù”, il “jack-in-the-box” e nascondere un giocattolo sotto una coperta chiedendo al bambino di trovarlo sono tutti strumenti efficaci per praticare e rafforzare questa comprensione.

Permanenza degli oggetti e ansia da separazione

La comprensione della permanenza dell’oggetto svolge un ruolo nell’ansia da separazione. Quando i bambini iniziano a riconoscere che i loro genitori continuano ad esistere anche quando non sono visibili, possono sviluppare ansia se non sono in grado di vedere quando o se i genitori ritorneranno, poiché ancora non hanno una chiara percezione del tempo.