Sei incinta? Ecco gli esami che potresti dover affrontare
La gravidanza è un periodo pieno di emozioni. Tuttavia, se si tratta della tua prima esperienza, potresti essere sorpresa dal numero di esami medici a cui dovrai sottoporti, anche in una gravidanza sana. La buona notizia è che la maggior parte di questi esami non comporta alcun rischio. Inoltre, se i risultati evidenziano qualcosa di insolito, sarai in grado di affrontare i trattamenti adeguati con il tuo medico, avendo il tempo necessario per agire.
Esami delle urine
Durante la gravidanza, ti verranno richiesti frequentemente esami delle urine. Questi sono rapidi, poco costosi e offrono molte informazioni sul tuo stato di salute. Gli esami delle urine analizzano i livelli di globuli rossi e bianchi, che possono indicare la presenza di un’infezione o di una malattia del tratto urinario. Viene anche esaminato il livello di glucosio e si cercano tracce di proteine nelle urine. Un’elevata presenza di proteine può essere un segnale di preeclampsia, una grave condizione che riguarda sia la madre che il bambino.
Pap test
Il tuo medico potrebbe suggerire un pap test al primo appuntamento. Se ne hai fatto uno di recente, potresti non doverlo ripetere immediatamente. È comunque fondamentale sottoporsi al test per identificare tempestivamente eventuali problemi prima della nascita.
Screening dei portatori genetici
In passato, lo screening genetico era raccomandato solo per alcuni gruppi etnici. Oggi, invece, è consigliato a tutte le coppie. In genere, solo uno dei genitori viene testato inizialmente. L’altro genitore viene testato solo se il primo risulta positivo. Lo screening viene effettuato tramite un prelievo di saliva o campioni cellulari dall’interno della guancia. Alcuni esami genetici richiedono un prelievo di sangue, che verrà effettuato durante l’esame del sangue all’inizio della gravidanza.
Test del siero del sangue
Le analisi del sangue misurano proteine specifiche come la proteina plasmatica-A associata alla gravidanza e la gonadotropina corionica umana. Se i risultati sono preoccupanti, potrebbero essere richiesti ulteriori esami come il prelievo dei villi coriali, il test del DNA fetale senza cellule o l’amniocentesi.
Ecografia iniziale
Effettuata solitamente tra l’11ª e la 13ª settimana, l’ecografia del primo trimestre serve a rilevare eventuali difetti congeniti. Verrà esaminata la traslucenza nucale per verificare la presenza di alti livelli di liquido o ispessimenti nel collo del feto. Inoltre, si cercherà di rilevare l’osso nasale, che potrebbe non essere visibile se il bambino presenta alcune anomalie cromosomiche.
Screening del sangue quadruplo
Questo esame del sangue analizza livelli di alfa-fetoproteina, gonadotropina corionica umana, estriolo e inibina A. Generalmente effettuato tra la 15ª e la 18ª settimana, serve a individuare un rischio elevato di difetti del tubo neurale, sindrome di Down e altri disturbi. Se i risultati destano preoccupazione, il medico consiglierà ulteriori test.
Scansione anatomica
Questa ecografia dettagliata, eseguita verso la 20ª settimana, misura il liquido amniotico, il tasso di crescita del feto e valuta la posizione della placenta. Vengono analizzate in dettaglio tutte le parti del corpo del bambino, e potrai scoprire il sesso del tuo bambino.
Test di tolleranza al glucosio
Utilizzato per controllare il diabete gestazionale, questo test richiede il digiuno per otto ore. Dopo un prelievo di sangue, ti verrà chiesto di bere una soluzione di glucosio. Se i livelli sono alti, il test verrà ripetuto dopo quattro settimane. Se i risultati continuano a essere preoccupanti, la gravidanza verrà monitorata più attentamente.
Test di non stress
Eseguito tra la 26ª e la 28ª settimana, il test non stress valuta la salute generale del bambino senza essere invasivo. È raccomandato per gravidanze a rischio, a causa di problemi di salute preesistenti, complicazioni passate o movimenti fetali ridotti.
Test per lo streptococco di gruppo B
Lo streptococco di gruppo B è un batterio che non causa problemi negli adulti sani, ma può essere pericoloso per il neonato durante il parto. Questo test, svolto tra le 36ª e le 38ª settimane, prevede un tampone vaginale e rettale. Se il risultato è positivo, la madre riceverà antibiotici durante il travaglio.