Effetti negativi della sovralimentazione durante le feste
È ben noto che l’aumento di peso e la sovralimentazione rappresentano un problema durante le festività natalizie. Studi evidenziano che molte persone iniziano a prendere peso già da ottobre, con questa tendenza che si protrae fino a gennaio. In media, le persone aumentano di circa 1,5 chili nel periodo festivo. Tuttavia, l’aumento di peso non è l’unico problema: la sovralimentazione impatta negativamente sull’organismo in diversi modi. Essa comporta un sovraccarico per l’apparato digerente e può provocare problemi anche agli organi interni. Se la sovralimentazione diventa un’abitudine, le conseguenze possono essere di lunga durata.
L’espansione dello stomaco
Lo stomaco di un adulto può solitamente contenere circa due tazze di cibo. Quando vuoto, è delle dimensioni di un pugno. La sovralimentazione fa sì che lo stomaco si espanda oltre le dimensioni normali per far spazio al cibo aggiuntivo, similmente a un palloncino che si gonfia eccessivamente. Questo causa pressione sugli organi vicini, provocando disagio e una sensazione di pienezza. I muscoli dello stomaco lavorano di più per mantenere il cibo durante la digestione. Tuttavia, con una sovralimentazione prolungata, lo stomaco si adatta a questa distensione, richiedendo più cibo per raggiungere il senso di sazietà.
Acido cloridrico e reflusso
Lo stomaco produce acido cloridrico per scomporre il cibo in nutrienti utilizzabili. La sovralimentazione può aumentare il rischio di reflusso acido e indigestione. Il cibo può invece risalire dallo stomaco, attraversando l’esofago e lasciando un gusto amaro in bocca. Durante le festività, si consumano spesso cibi ad alto contenuto di grassi. Questi alimenti possono causare un rilassamento dello sfintere esofageo inferiore (LES), impedendogli di chiudersi correttamente. Normalmente, il LES si chiude per evitare che il cibo risalga dallo stomaco all’esofago. La sovralimentazione combinata con il consumo di cibi grassi rende questo problema più acuto.
Come la sovralimentazione rallenta la digestione
Il processo digestivo richiede molta energia e la sovralimentazione può rallentarlo invece di accelerarlo, come si potrebbe pensare, causando ulteriori disagi. Se una persona vomita dopo aver mangiato troppo, potrebbe soffrire di gastroparesi, una condizione in cui le contrazioni muscolari dello stomaco, che spingono il cibo attraverso il tratto digestivo, si arrestano. Inoltre, la quantità di enzimi e acidi digestivi è limitata. Più cibo richiede più tempo per essere digerito, portando a gonfiore e gas. Un’abitudine persistente di sovralimentazione trasforma il cibo in grasso corporeo.
L’effetto della sovralimentazione sul cervello
Gli stimoli visivi e olfattivi dei cibi delle feste inviano segnali al cervello, che anticipa l’arrivo del cibo. Gli esperti ritengono che la sovralimentazione sia legata alla ricerca di cibo che offra conforto. Le festività portano con sé cibi di conforto e tradizioni familiari, ma anche stress. La combinazione di questi fattori facilita la sovralimentazione. Anche se un pasto festivo abbondante da solo è improbabile che causi seri problemi, potrebbe scatenare un ciclo di eccesso alimentare con effetti dannosi a lungo termine. Diversi studi suggeriscono che un elevato apporto calorico possa aumentare il rischio di lieve deterioramento cognitivo nella mezza età e di perdita di memoria in età avanzata.
Riflesso gastrocolico
Alcune persone sentono l’esigenza di evacuare subito dopo un pasto abbondante; questo è noto come riflesso gastrocolico, che innesca la peristalsi nel colon. La sovralimentazione causa un notevole distensione dello stomaco, con recettori che segnalano al colon di fare spazio. Anche cibi ad alto contenuto calorico stimolano la peristalsi. Tuttavia, chi mangia poco e spesso durante le feste potrebbe non innescare questo riflesso, rischiando la stitichezza.
Sonnolenza dopo i pasti
Dopo aver mangiato, una maggiore quantità di sangue è diretta al tratto gastrointestinale, riducendo l’afflusso di sangue e ossigeno ad altre parti del corpo. Questo può provocare sonnolenza o stordimento. Un aumento del consumo di carboidrati e zuccheri durante un pasto può causare un picco di zuccheri nel sangue, con produzione e rilascio di insulina. Successivamente, il rapido calo di zuccheri porta a debolezza, irritabilità o tremori.
I postumi della sovralimentazione
Esagerare con cibi grassi, salati, zuccherati, speziati o amidacei durante le feste può provocare sensazioni simili a una sbornia. I sintomi includono mal di stomaco, nausea, gonfiore e altri disturbi digestivi. Anche se normalmente il cibo viene digerito in due-sei ore, i cibi grassi rallentano il processo, causando sintomi come bruciore di stomaco che possono perdurare fino al giorno successivo. Il consumo eccessivo di sale può portare a ritenzione idrica, mentre troppo zucchero può provocare un risveglio con la mente annebbiata.
Abbuffate notturne e salute del cuore
Le abbuffate serali durante le festività possono causare grave indigestione, soprattutto quando accompagnate da alcol e caffeina, aumentando il rischio di reflusso acido. L’assunzione di farmaci antidolorifici per gestire gli effetti dell’alcol aggrava la situazione irritando l’esofago. Mangiare troppo tardi contribuisce allo stress gastrointestinale, che si ripercuote sul cuore, causando palpitazioni o aritmie.
Impatto su pancreas e fegato
L’eccessivo consumo di zuccheri attiva il pancreas nella produzione di insulina. Tuttavia, livelli elevati di grassi nel sangue possono infiammare il pancreas. Mentre danni gravi sono improbabili con pochi pasti abbondanti, un’eccessiva e prolungata assunzione di grassi può causare problemi cronici. Il fegato, responsabile della digestione dei grassi, può subire danni per l’eccesso alimentare e alcolico, accumulando grassi nelle cellule epatiche. L’alcol deve essere consumato moderatamente, poiché il fegato può elaborare solo una bevanda alcolica all’ora.
Riprendersi dalla sovralimentazione delle feste
Ritornare a una routine alimentare bilanciata è essenziale per smaltire il peso in eccesso dopo le festività. Ripristinare un regime alimentare regolare, evitando di saltare i pasti che aumentano il desiderio di cibo e la produzione di grelina, è un buon inizio. Le verdure ricche di fibre, che rallentano il transito intestinale, aiutano a sentirsi sazi. L’esercizio fisico regolare riduce il livello di grelina, come dimostrato da studi che evidenziano una minore propensione alle abbuffate con una routine di allenamento.