Potenziali effetti collaterali dell’olio di origano
L’origano è un’erba aromaticamente imparentata con lavanda, salvia, maggiorana, timo, basilico e menta. Le sue foglie essiccate possono essere trasformate in un olio disponibile in due forme: l’olio di origano, che può essere assunto oralmente come integratore, e l’olio essenziale di origano, che può essere diluito e applicato sulla pelle. L’origano è utilizzato per trattare condizioni come l’acne, la tigna, i disturbi gastrici e respiratori. Inoltre, è spesso usato a scopo preventivo. Sebbene in piccole dosi sia generalmente sicuro per la maggior parte delle persone, l’uso dell’olio essenziale di origano o dell’olio di origano può provocare alcuni effetti collaterali.
Diarrea
La diarrea non è un effetto comune per chi assume olio di origano, ma alcune persone potrebbero riscontrare questo sintomo, specialmente se sono allergiche a piante della famiglia della menta. Gli antidiarroici possono alleviare rapidamente questi sintomi. Se la diarrea persiste dopo ripetuti utilizzi dell’olio di origano, è consigliabile interromperne l’uso e consultare un medico.
Indigestione
L’olio di origano può causare indigestione. È importante assicurarsi che l’olio sia adeguatamente diluito e che non si stia ingerendo accidentalmente un olio essenziale non idoneo per consumo interno. Per alleviare indigestione e altri sintomi gastrointestinali, può essere utile bere una miscela di acqua e bicarbonato di sodio. Se l’indigestione persiste, è consigliabile interrompere l’uso dell’olio.
Nausea
La nausea è un possibile effetto collaterale dell’olio di origano, spesso dovuta al timolo, una sostanza naturale presente nell’origano e in altre erbe. In dosi elevate, il timolo può irritare gli organi interni. Si dovrebbe evitare di assumere olio di origano a stomaco vuoto e sospenderne l’uso se la nausea persiste.
Vomito
Oltre alla nausea, il timolo e altre sostanze dell’olio di origano possono causare vomito. Il vomito prolungato può causare disidratazione, quindi è consigliabile bere molti liquidi. Se il vomito continua per più di un giorno, è opportuno consultare un medico.
Eruzione cutanea
Alcune persone possono avere una reazione allergica o sintomi allergici quando usano l’olio di origano, sia per via topica che orale, specialmente se sono allergiche ad altre piante della famiglia della menta. Chi è consapevole di un’allergia all’origano dovrebbe astenersi dall’uso dell’olio. Prima di utilizzare questo integratore, è consigliabile consultare un medico se si sospetta un’allergia simile.
Emorragia
L’olio di origano può influenzare la coagulazione del sangue e pertanto non è raccomandato per le persone con un rischio elevato di sanguinamento. In genere, i medici consigliano di sospendere l’uso dell’olio di origano almeno due settimane prima di un intervento chirurgico. Può anche aumentare la predisposizione ai lividi, soprattutto nei soggetti che assumono farmaci anticoagulanti.
Basso livello di zucchero nel sangue
L’assunzione di olio di origano può provocare un abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue, o ipoglicemia, specialmente nelle persone con diabete. Chi ha problemi di glicemia dovrebbe consultare un medico prima di assumere olio di origano.
Ridotta eliminazione del litio
Chi assume litio dovrebbe evitare l’olio di origano, poiché può rallentare l’eliminazione di questo farmaco dall’organismo, portando a gravi effetti collaterali come tremori, difficoltà motorie e problemi renali. È sempre essenziale consultare un medico prima di iniziare nuovi integratori se si stanno assumendo farmaci.
Perdita di gravidanza
Le donne in gravidanza non dovrebbero assumere l’olio di origano, poiché può avere effetti dannosi sul feto. In casi rari, può portare ad aborto spontaneo. Anche le donne che allattano devono astenersi dall’uso di quest’olio. In presenza di spotting, è importante contattare immediatamente il ginecologo.
Interazione con i farmaci
Chi assume farmaci o altri integratori deve esercitare cautela nell’uso dell’olio di origano per via orale, poiché può interagire con farmaci antidiabetici e anticoagulanti, oltre a influenzare l’assorbimento di rame, ferro e zinco. È fondamentale discutere con il proprio medico l’introduzione di nuovi integratori in presenza di condizioni preesistenti o trattamenti farmacologici.