La storia, l’evoluzione e i benefici del T’ai Chi Ch’uan

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Storia, evoluzione e benefici del T’ai Chi Ch’uan

Il T’ai chi ch’uan, comunemente noto come tai chi, è un’arte marziale originaria della Cina le cui radici affondano nelle credenze taoiste, confuciane e buddiste. Il tai chi moderno si presenta in diversi stili e forme, anche se solamente cinque sono considerati stili ortodossi. In tutto il mondo, le persone praticano il tai chi per varie ragioni, dall’incremento della propria salute fino alla partecipazione in competizioni o esibizioni. Diversi stili di tai chi, a differenza di molte altre arti marziali, sono a basso impatto e sollecitano minimamente i muscoli, cosa che contribuisce alla sua popolarità tra gli anziani, grazie anche ai numerosi benefici attestati per la salute.

Il nome

La trascrizione inglese dei caratteri cinesi originali può apparire come t’ai chi ch’uan oppure taijiquan, ma la maggioranza dei praticanti preferisce quest’ultima versione. Il nome fa riferimento al taiji, un concetto cinese complesso che si rifà allo “stato supremo ultimo” da cui tutto deriva. Il movimento e l’attività generano lo yang e, quando il movimento ha raggiunto il suo culmine, segue la quiete, la quale genera lo yin. Quando la quiete raggiunge il suo massimo, torna il movimento. Questo ciclo di yin e yang riflette la dualità osservabile dell’esistenza ed è un principio fondamentale nella pratica del tai chi.

Filosofia e movimenti

Il tai chi si esprime attraverso diverse forme, molte delle quali si basano su movimenti lenti e armoniosi. Le forme soliste promuovono una colonna vertebrale allineata e una gamma di movimenti naturali, accompagnando il tutto con la respirazione addominale. Il Tuishou, o “mani che spingono”, insegna i principi del movimento del tai chi in contesti pratici, coinvolgendo un partner. Questi movimenti incarnano la filosofia interna del tai chi, che sostiene che resistere con durezza a una forza violenta danneggia entrambe le parti, mentre affrontare la violenza con morbidezza, come nel principio di yin e yang, permette di combattere senza subire danni. Questa filosofia, in molti casi, si estende oltre il combattimento per includere la vita stessa del praticante.

Possibili origini

Individuare il momento esatto della creazione del tai chi è una sfida per gli storici, poiché gran parte delle sue prime origini nei monasteri taoisti e buddisti si fonda su leggende. Alcune scuole tradizionali attribuiscono la creazione di questa arte marziale a un monaco taoista di nome Zhang Sanfeng, nel XII secolo, attraverso i principi neoconfuciani, un’integrazione di tradizioni taoiste, buddiste e confuciane. Tuttavia, alcuni storici dubitano di questa ipotesi, poiché l’unico legame storico tra Zhang Sanfeng e il tai chi è un testo del XVII secolo che potrebbe rappresentare una metafora politica.

Storia iniziale

I documenti storici riportano che un artista marziale di nome Yang Lu-ch’an insegnò il tai chi a Pechino a metà del XIX secolo. Prima delle sue dimostrazioni, il tai chi non aveva ancora un nome. Uno studioso della Corte Imperiale osservò Yang Lu-ch’an e scrisse su di lui. Lo studioso si riferì all’arte marziale come taiji, descrivendola come estremamente potente. Prima di insegnare, Yang Lu-ch’an apprese il tai chi dalla famiglia Chen, che è probabilmente la fonte originaria di quest’arte marziale. La tradizione della famiglia Chen risale al XVII secolo.

Il Tai Chi moderno

All’inizio del XX secolo, molti maestri e praticanti cinesi di tai chi emigrarono dalla Cina, diffondendo la loro arte marziale a livello globale. Choy Hok Pang potrebbe essere stato il primo ad insegnare il tai chi negli Stati Uniti, avviando i suoi corsi nel 1939. Suo figlio si trasferì da Hong Kong a San Francisco, iniziando anch’egli a insegnare il tai chi intorno al 1945. Dopo la fine della guerra civile cinese nel 1949, il governo cinese creò un comitato sportivo che utilizzò lo stile Yang del tai chi per sviluppare una versione semplificata adatta al contesto competitivo. Successivamente, furono aggiornati e adottati altri stili, oggi riconosciuti per le competizioni.

Gli stili

Lo stile della famiglia Chen è uno dei cinque stili ortodossi del tai chi. Gli altri includono lo stile Yang, lo stile Wu Hao, lo stile Wu e lo stile Sun. Oggi esistono numerosi stili di tai chi più recenti, ibridi e derivati, la maggior parte dei quali si basa sullo stile Chen. Molti di questi nuovi stili si focalizzano sul potenziamento o l’esaltazione di particolari aspetti degli stili tradizionali. I moderni stili di tai chi più popolari sono generalmente pensati per l’uso in competizioni o per evidenziare i benefici salutari del tai chi.

Effetti curativi

Molti credono che il tai chi apporti benefici terapeutici e medici significativi. Per secoli, ci sono state poche prove a sostegno di queste convinzioni, ma recenti ricerche hanno iniziato a esplorare i reali benefici di questa pratica. Alcuni studi indicano che non ci sono prove certe che il tai chi possa alleviare problemi come il diabete, il cancro o l’artrite. Tuttavia, sebbene non sia un’arte marziale miracolosa, studi più recenti dimostrano che il tai chi migliora l’equilibrio, la respirazione e riduce lo stress, principalmente grazie ai suoi movimenti lenti e concentrati e agli esercizi di respirazione profonda.

L’impatto del Tai Chi sul corpo

Uno studio del 2008 ha misurato la frequenza cardiaca e l’assunzione di ossigeno in uomini e donne che praticavano lo stile Yang del tai chi. I risultati hanno indicato che il tai chi costituisce un allenamento di intensità moderata, nonostante la fluidità dei movimenti. L’intensità dell’esercizio è risultata essere simile indipendentemente dall’età e dal sesso, rendendo il tai chi un esercizio adatto a tutti. Inoltre, con molte forme praticate in solitaria, vi è un basso rischio di lesioni, aumentando così l’accessibilità del tai chi e spiegando, in parte, la sua popolarità a livello mondiale.

Tai Chi da seduti

Originariamente, il tai chi da seduti era usato come stile di autodifesa. Oggi è principalmente una forma di meditazione in movimento. I movimenti dolci e fluidi consentono agli anziani o alle persone con lesioni di praticare esercizio fisico senza sforzare eccessivamente il corpo. Molti professionisti della salute stanno includendo il tai chi da seduti nei loro programmi di riabilitazione. Sebbene questo stile non migliori l’equilibrio, promuove miglioramenti nella respirazione, nei livelli di pressione sanguigna, nella flessibilità e nella forza muscolare generale, mentre gli aspetti meditativi possono ridurre significativamente lo stress.

Sclerosi multipla e Tai Chi

Le persone affette da sclerosi multipla spesso affrontano seri problemi di equilibrio o deambulazione, poiché la malattia porta il sistema immunitario ad attaccare le fibre nervose del corpo, interrompendo la comunicazione tra cervello e organismo. Uno studio del 2015 ha esaminato 36 donne con sclerosi multipla, suddivise in un gruppo di controllo e uno di intervento. Il gruppo di intervento ha praticato il tai chi in stile Yang due volte a settimana per 12 settimane, registrando miglioramenti significativi nell’equilibrio. Pertanto, i ricercatori ora consigliano il tai chi stile Yang come trattamento complementare per pazienti con sclerosi multipla.