Ageusia: La perdita del gusto

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Ageusia: la perdita del senso del gusto

L’ageusia è definita come la completa assenza del senso del gusto. Questa condizione può manifestarsi in diverse forme e con vari livelli di gravità, ma si stima che solo una o due persone su mille sperimentino una perdita totale del gusto. Vi sono molteplici cause mediche associate all’ageusia, e diversi fattori determinano se tale problema sia temporaneo o permanente.

Disturbi del gusto

Il termine ageusia si riferisce alla perdita totale del gusto, ma esistono altri disturbi correlati. L’ipogeusia indica una riduzione della capacità di percepire i sapori, mentre la disgeusia o parageusia si caratterizza per una percezione distorta del gusto. Questi disturbi possono colpire in modo totale, parziale o specifico, influenzando tutti e cinque i sapori fondamentali — dolce, salato, amaro, acido e umami — solo alcuni di essi o uno in particolare.

Il legame tra gusto e olfatto

L’anosmia, ovvero la perdita dell’olfatto, rappresenta un altro disturbo sensoriale. Anche se gusto e olfatto sono strettamente collegati, sono sensi distinti. Una persona può essere in grado di percepire gli odori ma non i sapori o viceversa. In quest’ultimo caso, potrebbe identificare sapori di base, ma non riconoscere le sfumature più complesse di un alimento, come distinguere un gusto generico di dolce senza identificarlo precisamente come “ciliegia”.

Cause dell’Ageusia

Diversi fattori possono causare l’ageusia. Tra le cause più comuni troviamo malattie come raffreddore o influenza, infezioni sinusali o allergie. Anche l’esposizione a sostanze chimiche, come il fumo di sigaretta, e alcuni farmaci o trattamenti come la radioterapia possono influire. Problemi orali e dentali, cambiamenti ormonali, condizioni neurologiche e lesioni sono altre possibili cause. Inoltre, anche il processo di invecchiamento può contribuire a una perdita di gusto.

I sintomi

I sintomi dell’ageusia variano a seconda della sua tipologia e gravità: da un’avversione per odori una volta piacevoli fino all’incapacità totale di assaporare cibi. Tra questi estremi si trova la difficoltà nel riconoscere sapori specifici come salato o amaro. Sebbene non sempre, chi soffre di ageusia può presentare anche una forma di anosmia, parziale o totale.

Diagnosticare l’ageusia

Per diagnosticare l’ageusia, il medico deve raccogliere una dettagliata anamnesi ed effettuare un esame fisico. La valutazione soggettiva del paziente sui cambiamenti del suo senso del gusto è cruciale per la diagnosi, così come eventuali analisi del sangue e test di imaging che possono evidenziare danni al sistema nervoso centrale. I medici possono anche eseguire test “gratta e annusa” e “sorseggia, sputa e risciacqua” per applicare sostanze chimiche in punti specifici della lingua. Identificare potenziali cause note di ageusia, come infezioni o abitudini al fumo, è essenziale per stabilire una diagnosi corretta.

Effetti dell’Ageusia

L’ageusia può avere conseguenze significative. La perdita del gusto può provocare depressione e complicare patologie come il diabete, che richiedono una dieta specifica. Adattare la dieta in base a sapori ancora percepibili o tentare di intensificarli può portare a carenze nutrizionali e variazioni notevoli di peso.

Trattamento

Identificare la causa sottostante dell’ageusia è fondamentale per il trattamento. Se la perdita del gusto è dovuta a un’infezione sinusale o allergia, spesso non è necessario intervenire e la condizione si risolve spontaneamente. Se invece è un effetto collaterale di farmaci o trattamenti medici, la sospensione può far regredire il problema, sebbene non sia sempre consigliabile interrompere trattamenti essenziali come la chemioterapia. In alcuni casi, l’integrazione di vitamina B7 può aiutare nel recupero del gusto. Se l’ageusia è causata da interventi chirurgici o lesioni nervose, il recupero può essere parziale o totale, ma in alcuni casi, il senso del gusto può rimanere compromesso.

Caso di studio: Ageusia come risultato del trattamento

Un caso di ageusia è stato riportato in una persona affetta da malattia di Crohn, la quale ha perso il senso del gusto salato dopo iniezioni di inibitori del TNF-alfa, un trattamento comune per questa patologia. Non sono state trovate anomalie nei test su naso e seni paranasali che potessero spiegare l’ageusia, e la capacità di avvertire altri gusti fondamentali era intatta. La perdita del gusto si è risolta mesi dopo la sospensione del trattamento.

Virus e Ageusia

Studi sui sintomi di un recente virus hanno evidenziato che alcune persone infette manifestano una perdita del gusto o sia del gusto che dell’olfatto, e in alcuni casi questo è l’unico sintomo. Alcune ricerche suggeriscono che l’infiammazione, un comune effetto collaterale dell’infezione virale, possa contribuire alla disfunzione del gusto quando coinvolge i tessuti responsabili per la percezione gustativa.

Ricerca sull’Ageusia

L’Istituto Nazionale per la Sordità e Altre Malattie Trasmissibili conduce ricerche sui disturbi del gusto in diverse istituzioni negli Stati Uniti. Gran parte degli studi si concentra sull’impatto dell’invecchiamento sui sensi del gusto e dell’olfatto, sullo sviluppo di nuovi metodi diagnostici e sul miglioramento delle terapie. Gli scienziati stanno investigando l’espressione del gusto e la sua interazione con i recettori, nonché la trasmissione dei segnali al cervello. Si auspica che nuove scoperte in questo ambito possano facilitare lo sviluppo di sostituti dello zucchero e del sale e offrire soluzioni per combattere l’obesità e altre condizioni correlate all’alimentazione, come l’ipertensione.