Anatomia dello sterno
Lo sterno, noto anche come breastbone, è situato al centro della gabbia toracica e svolge un ruolo cruciale nel mantenere la stabilità del torace. Da questo osso originano diversi muscoli, tra cui quelli che muovono il collo, la testa e le braccia. Questo osso lungo, piatto e sottile protegge il cuore, nonché altri importanti vasi e ghiandole situati nel torace.
Manubrio
Il manubrio è il segmento superiore dei tre che compongono lo sterno. Ha una forma quadrangolare, con l’incisura giugulare nella parte superiore e le faccette articolari clavicolari ai lati. Anche il primo paio di costole si connette a questa porzione dello sterno tramite la cartilagine costale.
Mesosterno
Il mesosterno è la parte centrale e più lunga dello sterno. È caratterizzato da superfici piane con creste sui lati, dove la terza, quarta, quinta, sesta e settima costola si agganciano tramite cartilagine costale. L’angolo sternale si trova sopra la terza costola e rappresenta il punto di connessione tra il manubrio e la seconda costola.
Processo Xifoideo
Il processo xifoideo è la parte inferiore dello sterno e ha generalmente una forma triangolare, sebbene le dimensioni e la forma possano variare. La struttura di questo segmento cambia notevolmente con l’età; rimane prevalentemente cartilagineo fino a circa 40 anni e si calcifica completamente entro i 60 anni.
Muscoli
Molti muscoli si inseriscono nello sterno, tra cui alcuni muscoli addominali e quelli responsabili del movimento della testa, del collo e delle braccia, con il muscolo pettorale maggiore tra i più significativi. Il processo xifoideo serve anche come punto d’attacco per il diaframma, il muscolo principale coinvolto nella respirazione.
Costocondrite
La costocondrite è una delle cause più comuni di dolore allo sterno. Questa condizione si manifesta con l’infiammazione della cartilagine costale nel punto di connessione tra le costole e lo sterno. Sebbene la condizione sia benigna, può provocare un notevole dolore toracico, per cui i medici effettuano esami per escludere altre patologie, in particolare problemi cardiaci.
Sindrome di Tietze
La Sindrome di Tietze è un’altra condizione che provoca dolore allo sterno, frequentemente confusa con la costocondrite. Questa sindrome si manifesta improvvisamente ed è più comune nei soggetti con meno di 40 anni. Il sintomo principale è il dolore toracico, che può variare da lieve a intenso e a volte irradiarsi alle braccia e alle spalle. Fortunatamente, la Sindrome di Tietze tende a risolversi spontaneamente.
Frattura sternale
Una frattura sternale solitamente deriva da un trauma contusivo, come in un incidente automobilistico o un’aggressione fisica. Può essere associata ad altre lesioni, come la rottura delle costole. In presenza di una frattura dello sterno, i medici devono verificare che il cuore e le altre strutture sottostanti non siano compromesse. Spesso sono necessarie immagini diagnostiche approfondite per confermare la diagnosi e valutare eventuali danni.
Rianimazione Cardiopolmonare
Le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) possono causare lesioni allo sterno. Questo tipo di lesione è più comune negli adulti piuttosto che nei bambini e può presentarsi anche in assenza di fratture costali. La RCP richiede compressioni toraciche profonde e, se si verificano fratture, queste tendono ad essere isolate e non dislocate. È importante distinguere tali fratture dalle lesioni causate da un trauma.
Fratture costali
Le fratture costali possono anche causare dolore allo sterno. Le prime dieci costole sono ancorate allo sterno, e le costole dalla quarta alla decima sono particolarmente suscettibili alle lesioni. Cadute e incidenti sono tra le cause più comuni di fratture costali, specialmente negli anziani. Nei bambini, a causa dell’elasticità delle costole, tali fratture sono rare, ma quando si verificano indicano un trauma significativo che richiede ulteriori indagini.
Trattamento
Il trattamento del dolore sternale varia a seconda della causa sottostante. Alcuni rimedi casalinghi includono l’assunzione di farmaci antidolorifici, l’applicazione di impacchi di ghiaccio, il riposo e l’evitamento di attività che possano aggravare il dolore o aumentare il rischio di impatti sul torace. È essenziale effettuare respiri profondi varie volte all’ora per garantire l’espansione polmonare e ridurre il rischio di collasso polmonare.