L’uso dell’aspirina durante la gravidanza è sicuro?
Generalmente, l’utilizzo dell’aspirina durante la gravidanza è sconsigliato, salvo in presenza di specifiche condizioni mediche.
Il consumo di aspirina a basso dosaggio, compreso tra 60 e 100 milligrammi (mg) al giorno, non ha dimostrato effetti nocivi durante la gravidanza ed è a volte prescritto a donne in gravidanza con perdite ricorrenti, disturbi della coagulazione o preeclampsia.
Nonostante ciò, l’assunzione di dosaggi più elevati comporta rischi variabili a seconda della fase gestazionale. Nel primo trimestre, alte dosi di aspirina possono incrementare il rischio di aborto spontaneo e difetti congeniti. Nel terzo trimestre, elevate dosi di aspirina possono provocare la chiusura prematura di un vaso sanguigno nel cuore del feto. Inoltre, l’uso prolungato di aspirina ad alte dosi durante la gravidanza può aumentare il rischio di emorragie cerebrali nei neonati prematuri. Se è necessario assumere aspirina nel terzo trimestre, è probabile che il vostro medico monitori attentamente voi e il vostro bambino.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense consiglia di evitare i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) dopo la 19ª settimana di gravidanza, a meno di esplicita raccomandazione medica. L’aspirina è un tipo di FANS. La preoccupazione è che l’aspirina possa causare rari ma gravi problemi renali nei feti, con conseguente riduzione del liquido amniotico e potenziali complicazioni.
L’aspirina a basso dosaggio venduta senza prescrizione è generalmente di 81 mg (precedentemente nota come aspirina per bambini). Se state assumendo aspirina a basso dosaggio durante la gravidanza per una specifica condizione medica, seguite le indicazioni del vostro medico curante. Se avete necessità di un antidolorifico durante la gravidanza, discutete le opzioni con il vostro medico, che potrebbe consigliare l’uso occasionale di paracetamolo (Tylenol, altri) come alternativa all’aspirina.