Che cos’è?
L’atrofia vaginale è una condizione in cui la vagina subisce dei cambiamenti a causa di un significativo calo dei livelli dell’ormone estrogeno. Questa situazione è conosciuta anche come vaginite atrofica.
Gli estrogeni, prodotti dalle ovaie, sono essenziali per mantenere i tessuti vaginali lubrificati e sani. Quando i livelli di estrogeni diminuiscono, il tessuto vaginale diventa atrofico, ovvero sottile, secco e meno esteso. In questo stato, la vagina diventa più suscettibile a infiammazioni.
Le situazioni più comuni che portano alla diminuzione degli estrogeni, causando l’atrofia vaginale, includono:
- Menopausa, quando la diminuzione della produzione di estrogeni da parte delle ovaie è legata ai normali cambiamenti del corpo dovuti all’età
- Asportazione chirurgica delle ovaie prima della menopausa naturale, che può avvenire contemporaneamente all’isterectomia (rimozione dell’utero)
- Trattamenti farmacologici che riducono i livelli di estrogeni in presenza di fibromi uterini o endometriosi
- Menopausa precoce, che si verifica prima dei 40 anni, un’età più giovane del normale
- Allattamento al seno
L’atrofia vaginale di solito si sviluppa in modo graduale, tanto che i sintomi più evidenti possono manifestarsi anche cinque-dieci anni dopo l’inizio della menopausa.
I sintomi
I sintomi più comuni dell’atrofia vaginale includono:
- Secchezza vaginale
- Prurito o sensazione di bruciore nella zona vaginale
- Dolore durante i rapporti sessuali
- Leggero sanguinamento post-coitale
Diagnosi
Se siete una donna di mezza età, il medico indagherà se avete iniziato la menopausa o se avete manifestato sintomi associati alla menopausa, come mestruazioni assenti o irregolari, sbalzi d’umore, vampate di calore, difficoltà nel dormire e sudorazione notturna.
Se siete donne fertili, il medico verificherà se state allattando o se le vostre mestruazioni sono irregolari, condizioni che potrebbero indicare bassi livelli di estrogeni o uno squilibrio ormonale. Verrà considerata anche la vostra anamnesi medica e chirurgica ed eventuali farmaci in uso.
Il medico potrebbe sospettare un’atrofia vaginale basandosi su età, sintomi e anamnesi. Per confermare la diagnosi, sarà effettuato un esame pelvico per individuare segni di secchezza, arrossamenti e assottigliamento dei tessuti nella vulva e nella vagina.
Se siete in menopausa e riscontrate sanguinamenti dopo i rapporti sessuali, potrebbe essere necessario escludere un tumore dell’endometrio eseguendo una biopsia endometriale. Questo test prevede la rimozione di un piccolo campione di tessuto dal rivestimento uterino per un’analisi di laboratorio. Potrebbe essere richiesto anche un Pap test per escludere problemi alla cervice uterina.
Durata prevista
La condizione persiste finché non viene trattata o finché i livelli di estrogeni non tornano alla norma.
Prevenzione
Per inumidire i tessuti e prevenire dolori durante i rapporti, si può utilizzare un lubrificante vaginale idrosolubile. Anche l’attività sessuale regolare contribuisce a prevenire i sintomi, poiché migliora la circolazione sanguigna nella vagina e aiuta a mantenere sani i tessuti vaginali.
I trattamenti
I trattamenti spaziano da idratanti da banco a terapie ormonali su prescrizione. Le donne possono spesso gestire sintomi lievi con creme idratanti non ormonali e lubrificanti vaginali durante i rapporti. L’attività sessuale stessa può migliorare i sintomi. Se queste soluzioni non funzionano, può essere necessario ricorrere a estrogeni a basso dosaggio sotto forma di crema, compressa o anello vaginale. Ecco come operano le diverse opzioni:
- Idratanti vaginali: questi prodotti a base di acqua aderiscono alla superficie vaginale, rilasciando umidità e formando una pellicola sulla mucosa. Aiutano a ripristinare il pH vaginale. Replens, per esempio, viene applicato con un applicatore e dura fino a tre giorni, mentre K-Y Liquibeads, a base di silicone, duranofino a quattro giorni. Sono ideali se la secchezza è costante e non solo legata ai rapporti sessuali.
- Lubrificanti vaginali: oltre agli idratanti, è utile impiegare un lubrificante durante i rapporti. Astroglide è esempio di un lubrificante trasparente e inodore che simula le naturali secrezioni vaginali. Si applica prima del rapporto sull’apertura vaginale o sul pene. Essendo a base d’acqua, non macchia e ha un pH neutro, prevenendo irritazioni e infezioni. (Esistono diversi lubrificanti, ma mancano studi comparativi).
- Estrogeni vaginali a basso dosaggio: gli estrogeni possono essere somministrati per via orale, transdermica (tramite cerotto) o vaginale per ripristinare il normale pH, i batteri benefici, ispessire l’epitelio, aumentare le secrezioni e ridurre la secchezza vaginale. Applicati localmente, sono più efficaci e necessitano di dosi inferiori rispetto a quelli sistemici, limitando l’esposizione ai tessuti del seno e dell’endometrio, dove un eccesso di estrogeni potrebbe favorire lo sviluppo di tumori. Prodotti a basso dosaggio consigliati includono creme vaginali come Estrace e Premarin, compresse vaginali come Vagifem ed Estring, ovvero un anello di silicone contenente estradiolo che si posiziona attorno alla cervice e rilascia basse dosi di estrogeni costantemente.
Quando rivolgersi a un professionista
Consultate un medico se sperimentate sanguinamenti vaginali, secchezza, bruciore o prurito, o se i rapporti sessuali sono dolorosi e i lubrificanti idrosolubili non sono efficaci.
Prognosi
Le prospettive per la maggior parte delle persone affette da atrofia vaginale sono molto buone.