Il mio medico mi ha prescritto un betabloccante per abbassare la pressione sanguigna. Ora, durante l’esercizio fisico, fatico a far salire la frequenza cardiaca oltre i 135. Dovrei preoccuparmi?
I betabloccanti agiscono rallentando la frequenza cardiaca, il che può limitare l’incremento dei battiti cardiaci che si verifica normalmente durante l’attività fisica. Di conseguenza, potrebbe risultare difficoltoso raggiungere la cosiddetta “frequenza cardiaca target”, ovvero il numero di battiti al minuto ideale per assicurarsi un esercizio fisico adeguatamente intenso.
Tuttavia, anche se assumete betabloccanti e non riuscite a raggiungere questa frequenza cardiaca target, vi sono comunque benefici per il cuore derivanti dall’esercizio fisico. È importante notare che non esiste un metodo esatto per prevedere l’impatto dei betabloccanti sulla frequenza cardiaca durante l’attività fisica.
Un modo per valutare l’effetto sul cuore può essere tramite un test da sforzo, che monitora il flusso sanguigno cardiaco mentre si utilizza una cyclette o si cammina su un tapis roulant. Questo test può aiutare il medico a determinare una frequenza cardiaca target specifica per voi.
Alternativamente, se non si svolge un test da sforzo, il medico potrebbe raccomandare l’uso di una scala di sforzo percepito, come la Borg Rating of Perceived Exertion Scale. Questo metodo permette di valutare l’intensità dell’attività in base alla propria sensazione di sforzo, affanno e fatica. Consultate il vostro medico per ricevere assistenza nell’uso di una scala di questo tipo.
Per la maggior parte degli allenamenti, è consigliato cercare di mantenere un’attività fisica che appaia moderatamente impegnativa: richiede impegno, ma permette di continuare a esercitarsi senza eccessiva difficoltà. Se non riuscite a parlare mentre vi allenate, probabilmente state esagerando.