Carcinoma duttale in situ: tumore al seno allo stadio 0

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Carcinoma duttale in situ: tumore al seno allo stadio 0

Il carcinoma duttale in situ (DCIS), noto anche come carcinoma intraduttale, è considerato un tumore al seno allo stadio 0. Questo tipo di tumore non è invasivo e interessa solo le cellule che rivestono i dotti lattiferi, ma può evolvere se non rilevato o trattato. L’aumento delle diagnosi di DCIS è dovuto principalmente all’uso più diffuso della mammografia. Un tempo rappresentava circa il 5% delle nuove diagnosi di tumore al seno, mentre oggi circa il 20% di tutti i tumori al seno diagnosticati negli Stati Uniti sono classificati come DCIS.

Manifestazioni cliniche

Il carcinoma duttale in situ comprende un insieme di lesioni che variano in termini di manifestazione clinica, caratteristiche genetiche, biomarcatori e rischio di progredire a una forma invasiva di tumore al seno. La maggior parte delle donne affette da DCIS è asintomatica, ma può presentarsi con perdite di sangue o un nodulo al seno. Generalmente, il DCIS viene rilevato tramite una mammografia come piccole calcificazioni di diverse forme e dimensioni.

Da non invasivo a invasivo

Attualmente, i medici non sanno esattamente come il carcinoma duttale in situ possa progredire fino a diventare un carcinoma mammario invasivo. Recenti modelli suggeriscono che, senza trattamento, una percentuale compresa tra il 36% e il 100% dei casi di DCIS può evolvere in un cancro al seno invasivo entro un intervallo di tempo che va da pochi mesi a 2,5 anni. Tuttavia, è necessaria una ricerca più approfondita sui diversi sottotipi, dato l’ampio spettro di variabilità.

Fattori di rischio per la progressione

I ricercatori hanno identificato alcuni fattori di rischio che possono favorire la progressione del DCIS verso una forma invasiva di tumore al seno. Tra questi, una maggiore esposizione agli estrogeni, la terapia ormonale sostitutiva, l’età alla prima mestruazione, al primo parto e alla menopausa. Aumenta anche il rischio avere parenti di primo grado con una diagnosi di tumore al seno.

Diagnosi

Circa il 90% dei casi di DCIS viene rilevato grazie a mammografie di screening standard. Le calcificazioni sospette spesso presentano schemi ramificati. Se il DCIS è sospettato, il passo successivo consiste in una mammografia diagnostica e in un’agobiopsia, per stabilire se il tumore è invasivo. È possibile che un DCIS sia già associato a un tumore al seno invasivo. Anche se la biopsia suggerisce un DCIS isolato, in una percentuale che varia dal 10 al 20 percento i casi confermano l’invasività solo durante l’intervento chirurgico. Le lesioni DCIS di grandi dimensioni o a crescita rapida hanno una maggiore probabilità di essere invasive.

Scelta del trattamento

Per il carcinoma duttale in situ sono disponibili due principali opzioni chirurgiche. Per scegliere la più adatta, i medici considerano l’anamnesi medica e familiare della paziente, i risultati dell’esame fisico, insieme alle dimensioni e alle caratteristiche delle lesioni. Possono anche consigliare una consulenza genetica per valutare eventuali predisposizioni ereditarie.

Chirurgia conservativa del seno

Una delle opzioni di trattamento per il carcinoma duttale in situ è la chirurgia conservativa del seno o BCS. Durante l’intervento, il chirurgo rimuove il tumore insieme al tessuto circostante e può o meno rimuovere i linfonodi se si sospetta una natura invasiva. A seguire, la radioterapia contribuisce a ridurre il rischio di recidiva.

Radioterapia e follow-up

Dopo la chirurgia conservativa del seno, i risultati degli esami possono indurre a ulteriori interventi chirurgici per rimuovere ulteriore tessuto prima di iniziare la radioterapia. La paziente deve sottoporsi a una mammografia poche settimane dopo l’intervento, prima dell’inizio della radioterapia, e successivamente a controlli periodici ogni sei mesi per due anni. Successivamente, i controlli diventano annuali.

Mastectomia semplice

Un’altra opzione è la mastectomia semplice, ovvero la rimozione del seno. Questa scelta viene fatta quando il DCIS è esteso, si manifesta in più aree, o quando i margini di sicurezza nei campioni post-chirurgia conservativa rivelano cellule tumorali. Le donne che seguono questa via non necessitano di radioterapia.

Biopsia linfonodale e ricostruzione

Durante una mastectomia semplice per carcinoma duttale in situ, molti chirurghi eseguono anche una biopsia del linfonodo sentinella, indispensabile per determinare se il cancro è invasivo dato che non è possibile effettuarla dopo l’intervento. Dopo la mastectomia o la chirurgia conservativa, le donne possono sottoporsi a ricostruzione mammaria; chi ha seguito la chirurgia conservativa deve aspettare la conclusione della radioterapia per iniziare la ricostruzione.

Altri trattamenti e prognosi

La terapia endocrina è parte della linea terapeutica raccomandata per il carcinoma duttale in situ, poiché si è dimostrato efficace nel ridurre significativamente la recidiva in alcune varianti di DCIS. Tuttavia, tale terapia può avere effetti collaterali rilevanti, come ictus, tumore endometriale ed embolia polmonare, quindi è fondamentale che le pazienti discutano i rischi e i benefici con il medico. Se diagnosticato tempestivamente, il DCIS ha una prognosi eccellente e, con un trattamento adeguato, le donne possono vivere una vita normale. In caso contrario, può evolvere in un tumore al seno invasivo, che presenta una mortalità più elevata.