Che cos’è il femore?
Il femore, noto anche come osso della coscia, è l’osso più lungo del corpo umano. Si estende dall’anca verso il basso, curvando leggermente verso la linea mediana del corpo, fino a raggiungere il ginocchio. È anche l’osso più pesante e forte del corpo, ma ogni anno negli Stati Uniti circa 250.000 persone subiscono la frattura del femore. Questo osso è fondamentale perché sostiene il peso corporeo durante attività quotidiane come stare in piedi, camminare, correre e saltare. Inoltre, il femore rappresenta circa un quarto dell’altezza di una persona e può resistere a forze comprese tra 1 e 2.500 libbre.
Anatomia del femore
Il femore si divide in tre porzioni principali: la parte prossimale, l’asta e la parte distale. Nella parte superiore o prossimale, il femore contribuisce alla formazione dell’articolazione a sfera presso l’acetabolo dell’anca. Nella parte inferiore o distale, è parte dell’articolazione del ginocchio. Come altre ossa, il femore è costituito da tre strati: il periostio esterno, l’osso compatto e il midollo osseo, che contiene una sostanza gelatinosa. Questi strati ospitano il flusso sanguigno e i segnali nervosi che li attraversano.
L’estremità prossimale del femore
La testa del femore è una componente fondamentale perché si articola con l’anca. Il collo del femore collega la testa all’asta ed è la parte più vulnerabile per via del suo ridotto diametro rispetto al resto dell’osso. È costituito principalmente da osso spugnoso piuttosto che da osso compatto. Alla base del collo, il trocantere minore è rivolto verso la linea mediana del corpo. Il trocantere maggiore, una prominenza ossea a forma quadrangolare sul lato laterale del femore, punta anch’essa verso la linea mediana. La linea intertrocanterica collega il trocantere maggiore e minore sul lato anteriore del femore, mentre la cresta intertrocanterica li connette sul lato posteriore.
L’asta del femore
L’asta del femore è la lunga e diritta parte centrale dell’osso. Presenta un’inclinazione media che assicura che le ginocchia siano meglio allineate con il centro di gravità del corpo, incrementando la stabilità. La linea aspera, una cresta ruvida, si divide nella parte superiore e inferiore dell’asta. Nella parte superiore, la linea pectinea è posizionata sul bordo prossimale, mentre la tuberosità glutea si trova lateralmente a supportare il muscolo gluteo massimo. Inferiormente, la linea aspera si espande formando il pavimento della fossa poplitea, la linea sopracondiloidea laterale e mediale. Sotto la linea aspera, la linea sopracondiloide mediale termina nel tubercolo dell’adduttore, al quale si attacca l’adduttore magnus.
L’estremità distale del femore
L’estremità distale del femore si articola con la tibia e la rotula formando l’articolazione del ginocchio. I menischi, strati di cartilagine, colmano lo spazio articolare tra il femore e la tibia. I condili mediale e laterale sono due aree arrotondate sulla parte inferiore del femore. La superficie del condilo laterale sporge più di quella mediale per prevenire spostamenti laterali della rotula che potrebbero causare una lussazione. Gli epicondili, mediale e laterale, sono rilievi ossei che interagiscono con muscoli e tessuti connettivi. La fossa intercondiloidea è un incavo che separa i condili e connette i legamenti intracapsulari del ginocchio.
Punti di origine dei muscoli
Ventitré muscoli hanno origine o si attaccano al femore. Tre dei quattro muscoli quadricipiti della coscia, cioè il vasto laterale, il vasto mediale e il vasto intermedio, originano in questa area e permettono l’estensione del ginocchio. Altri muscoli che originano dal femore includono il muscolo popliteo, che sblocca il ginocchio, e il gastrocnemio, che facilita la flessione del ginocchio e della caviglia.
Punti di inserzione dei muscoli
Il punto di inserzione è quello in cui un muscolo si lega all’osso e provoca movimento. Cinque muscoli adduttori della coscia stabilizzano l’articolazione dell’anca e si estendono dal bacino al femore: l’adduttore magnus, longus, brevis e l’otturatore externus sono situati all’interno della coscia. L’adduttore lungo ha il compito di avvicinare l’arto all’asse del corpo e di ruotare la coscia lateralmente. I tendini dei muscoli semimembranoso, semitendinoso e bicipite femorale, che scorrono lungo la parte posteriore della coscia, consentono la flessione del ginocchio.
Fratture del femore
Nonostante la robustezza del femore, le fratture sono piuttosto comuni e presentano rischi come emorragie nella coscia e la formazione di coaguli di sangue. Fratture gravi possono portare a disabilità permanenti. Le probabilità di frattura aumentano con l’età, e un report del Journal of American Academic Orthopedic Surgery prevede un raddoppio di queste fratture entro il 2050. Le fratture possono verificarsi nella testa del femore, nell’asta o nei condili. Le fratture del collo del femore sono le più tipiche, spesso influenzate dall’osteoporosi.
Tipi di fratture dell’albero del femore
I medici classificano le fratture del femore in base alla posizione e al tipo di lesione, tenendo anche in considerazione eventuali lesioni della pelle o dei muscoli.
- Le fratture trasversali sono linee orizzontali che attraversano l’asta del femore.
- Le fratture oblique mostrano una rottura angolata sull’asta del femore.
- Le fratture a spirale, causate da torsioni, girano attorno all’osso.
- Le fratture aperte esibiscono un frammento osseo che sporge attraverso la pelle e possono facilmente infettarsi a causa di danni a muscoli, legamenti e tendini.
- Le fratture comminute implicano la rottura dell’osso in tre o più pezzi.
Cause delle fratture del femore
Le fratture trasversali si verificano spesso a causa di traumi significativi, mentre quelle a spirale o oblique sono causate da forze rotatorie. Incidenti stradali, incidenti con veicoli ATV o motocicli, infortuni sul lavoro, cadute e ferite da armi da fuoco sono tra le cause principali delle fratture del femore. Malattie come l’osteoporosi e il cancro possono rendere le ossa più fragili, aumentando il rischio di fratture anche con traumi meno gravi. Le fratture del femore richiedono spesso interventi chirurgici e lunghi periodi di recupero, ma in genere guariscono entro sei mesi.
Fratture da stress
Le fratture da stress si sviluppano nel tempo a causa di attività che esercitano un carico continuativo sull’osso, come corsa, salti e danza. Queste fratture sono crepe parziali che si sviluppano a causa di sforzi ripetuti che eccedono la capacità dell’osso di gestire il carico. Spesso, le fratture da stress iniziano come reazioni ossee da stress, che possono peggiorare con l’aumento dell’attività fisica o un cambio di calzature, tecnica o superficie di allenamento.