Che cos’è la contrattura di Dupuytren e come si cura?

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Che cos’è la contrattura di Dupuytren e come si cura?

La contrattura di Dupuytren è una condizione che può provocare una flessione permanente delle dita verso il palmo della mano. Colpisce principalmente l’anulare, il mignolo e, in alcuni casi, il medio, con una maggiore incidenza negli uomini. Solitamente esordisce nella mano destra, ma può manifestarsi anche in entrambe le mani nell’80% dei casi. Nelle donne, la contrattura si manifesta di solito più tardi nella vita ed è meno grave. Sebbene la causa esatta non sia nota, esiste una componente genetica sospettata.

Come si manifesta la contrattura di Dupuytren

Il tessuto connettivo fibroso, simile ai tendini ma con il compito di circondare i muscoli e le strutture corporee, contribuisce alla flessibilità e alla forza. Nella contrattura di Dupuytren, le fasce fibrose del palmo, chiamate fascia palmare, si ispessiscono e si accorciano.

I sintomi

L’ispessimento iniziale della fascia si manifesta come protuberanze dure visibili e palpabili sotto la pelle del palmo. Con il tempo, queste masse formano cordoni fibrosi che tirano progressivamente le dita verso il palmo, impedendone il movimento. Anche se alcune persone possono sentire dolore, la condizione è più frequentemente caratterizzata da prurito o sensazione di tensione.

Chi colpisce

La contrattura di Dupuytren colpisce soprattutto uomini oltre i 50 anni e di discendenza nordeuropea, tanto da essere conosciuta come la “malattia dei vichinghi”. Fattori di rischio includono fumo, consumo eccessivo di alcol, basso IMC e lavori manuali. Patologie come epilessia, diabete, malattie epatiche e disturbi della tiroide possono anche aumentare il rischio, così come l’assunzione di alcuni farmaci.

Ereditarietà

La presenza di una storia familiare di contrattura di Dupuytren aumenta le probabilità di sviluppare la malattia al 60-70%. Sebbene la causa esatta sia sconosciuta, la diffusione dei marcatori genetici è comune anche in assenza di una storia familiare diretta, ma questi casi tendono ad essere meno gravi.

Test per la contrattura di Dupuytren

Per diagnosticare la contrattura di Dupuytren si può utilizzare l’osservazione clinica delle mani e il “test del tavolo”, che verifica l’incapacità di appiattire completamente le dita. In alcuni casi, può essere indicato un test genetico, che offre una conferma più precisa ma comporta anche dei limiti.

Trattamento: Fasciectomie limitate

Le fasciectomie limitate sono interventi chirurgici che comportano la rimozione delle fasce ispessite e dei cordoni responsabili della contrattura. L’operazione richiede anestesia e estrema precisione, per garantire un recupero che solitamente avviene in circa sei settimane.

Trattamento: Dermofasciectomia

La dermofasciectomia viene utilizzata spesso in casi di recidiva della contrattura. Simile alla fasciectomia limitata, include la rimozione della cute sopra le fasce alterate, seguita da un innesto cutaneo, che riduce il rischio di recidiva ma comporta altri potenziali problemi.

Trattamento: Fasciectomia segmentaria

Alternativa meno invasiva, la fasciectomia segmentaria prevede la rimozione parziale delle fasce. Eseguita con piccole incisioni, consente un recupero rapido con movimento subito dopo l’intervento, supportato da fisioterapia e uso di stecche estensive.

Trattamento: Fasciotomia percutanea con ago

La fasciotomia percutanea utilizza piccoli aghi per indebolire e successivamente rompere i cordoni fibrosi. Questo metodo minimamente invasivo permette un rapido ritorno all’uso normale della mano, sebbene abbia un più alto tasso di recidiva rispetto ad altri trattamenti.

Trattamento: Collagenasi

L’uso della collagenasi, un enzima che disgrega le corde fibrose, rappresenta un trattamento innovativo per la contrattura di Dupuytren. Viene iniettata nel palmo e richiede un breve periodo di immobilizzazione. Successivamente, l’area trattata viene manipolata per migliorare la funzionalità delle dita, supportata da fisioterapia.