Che cosa si intende per digestione?
La digestione è un processo fondamentale per il corpo umano. Ogni volta che consumiamo del cibo, questo deve essere scomposto in energia e sostanze nutritive utilizzabili. Il nostro corpo sfrutta questa energia e queste sostanze per crescita e riparazione cellulare. La digestione inizia nella bocca e si conclude nell’ano. Durante questo percorso, il cibo si trasforma gradualmente in particelle più piccole tramite l’azione di enzimi e ormoni. È un lungo percorso che il cibo intraprende attraverso l’apparato digerente, iniziando dal momento in cui si prende il primo morso.
La bocca
Il processo digestivo ha inizio nella bocca. Al momento dell’ingestione, attiviamo la risposta digestiva del nostro organismo, che dura circa sei-otto ore. Tutto comincia con la masticazione: i denti scompongono il cibo in pezzi più piccoli, facilitandone la deglutizione. Più il cibo viene masticato, più facile sarà per l’organismo digerirlo completamente. Probabilmente è per questo motivo che ci viene spesso ricordato di masticare bene il cibo!
La saliva
La seconda fase della digestione avviene sempre in bocca. Durante la masticazione, la saliva si mescola al cibo, iniziando a decomporlo in forme assimilabili dal nostro corpo. Senza la saliva, non sarebbe possibile l’assorbimento ottimale dei nutrienti. Ecco perché masticare bene è vantaggioso: una maggiore quantità di saliva immerge il cibo, ottimizzando il suo processamento nel tratto digestivo.
Gola
Dopo la masticazione e l’azione della saliva, il cibo passa nella gola o faringe, rappresentando la terza fase della digestione. Solitamente il cibo vi transita rapidamente; si tratta quindi di una breve tappa nel processo complessivo. Dopo aver lasciato la bocca, il cibo viene deglutito e passa attraverso la gola, proseguendo verso l’esofago.
Esofago
L’esofago è un canale muscolare che collega la gola allo stomaco e si contrae in un movimento chiamato peristalsi, spingendo il cibo verso il basso. Quando il cibo masticato raggiunge l’estremità di questo canale, entra nello sfintere esofageo inferiore, una “zona ad alta pressione”. Questa valvola impedisce al cibo di risalire, prevenendo problemi come il bruciore di stomaco, dove l’acido o il cibo parzialmente digerito irritano la gola.
Stomaco
Molti associano la digestione principalmente allo stomaco, dove avviene una significativa trasformazione del cibo. Qui, grazie a potenti acidi ed enzimi, il cibo viene ulteriormente scomposto in una forma che il corpo può assimilare. Alla fine del suo tempo nello stomaco, il cibo si trasforma in un liquido o una pasta, pronto per passare allo stadio successivo.
Intestino tenue
L’intestino tenue, lungo oltre 6 metri, è composto da tre sezioni: duodeno, digiuno e ileo. Qui, gli enzimi del pancreas e la bile prodotta dal fegato continuano la digestione. La bile ha un ruolo chiave nel rimuovere i rifiuti dal sangue. Attraverso contrazioni muscolari, il cibo viene spinto lungo il tubo. Nel duodeno, il cibo si scompone, mentre digiuno e ileo assorbono i nutrienti nel sangue.
Cistifellea
Anche se il cibo non passa direttamente attraverso la cistifellea, questo organo contribuisce alla digestione immagazzinando la bile prodotta dal fegato. Durante il pasto, la cistifellea si contrare e rilascia bile nell’intestino tenue per facilitare la digestione del cibo, che poi continua il suo viaggio nel colon.
Colon (o intestino crasso)
Il colon, lungo circa 1,5-1,8 metri, collega il cieco al retto. Qui, i residui del cibo digerito vengono formati in materia solida già conosciuta come feci. Attraverso contrazioni, i resti del processo digestivo vengono spostati e compattati per essere eliminati.
Le feci
Le feci rappresentano il prodotto finale della digestione, formate e immagazzinate nel colon sigmoideo fino a quando un movimento peristaltico le trasferisce nel retto. Questo processo avviene generalmente una o due volte al giorno, permettendo così l’evacuazione delle feci, principalmente costituite da residui alimentari e batteri che proteggono il corpo da agenti patogeni.
Retto e ano
Una volta giunto al retto, il materiale digerito è alla fase finale del suo percorso. Il retto, un condotto lungo circa otto centimetri, riceve le feci dal colon e avvisa il cervello che è il momento di evacuare. Il cervello valuta se le condizioni sono appropriate per espellere i rifiuti; in caso positivo, i muscoli si rilassano, permettendo l’espulsione attraverso l’ano, completando così il processo digestivo.