Come il corpo raggiunge l’omeostasi
L’omeostasi è il processo attraverso cui gli organismi viventi mantengono la stabilità interna necessaria alla sopravvivenza. Nel corpo umano, mantenere costanti la temperatura, i livelli di sali minerali, grassi, ossigeno, zuccheri e acqua è essenziale per garantire un funzionamento ottimale. Ad esempio, quando il corpo si surriscalda, si attiva la sudorazione per abbassare la temperatura. Al contrario, in presenza di freddo, la sudorazione diminuisce e la circolazione sanguigna superficiale si riduce per conservare calore. L’omeostasi riguarda anche l’equilibrio mentale: in situazioni di stress, il cervello rilascia sostanze chimiche per attenuare l’ansia.
La temperatura corporea
La regolazione della temperatura è un elemento fondamentale dell’omeostasi. Gli esseri umani sono endotermi, cioè mantengono la loro temperatura corporea stabile attraverso processi interni, diversamente dai rettili e anfibi, esotermi, che dipendono dall’ambiente esterno. La temperatura corporea ideale negli esseri umani è di circa 37 gradi Celsius (98,6 gradi Fahrenheit), un valore che permette agli organi e ai sistemi di funzionare correttamente. La capacità di mantenere una temperatura corporea stabile è direttamente influenzata dalla dimensione corporea: organismi più grandi generano più calore, mentre quelli più piccoli lo perdono più facilmente e devono compiere maggiori sforzi per mantenere la termoregolazione.
Regolazione del glucosio
Per mantenere l’omeostasi, il pancreas secerne due ormoni cruciali per la regolazione della glicemia: l’insulina e il glucagone. Quando i livelli di zucchero nel sangue sono bassi, il pancreas accumula glicogeno nelle cellule, pronto per rilasciare insulina quando necessario. In caso di bisogno di aumentare il livello di zucchero, il glicogeno si converte in glucosio per rialzarne i livelli nel sangue. L’omeostasi del glucosio consiste nel mantenere i livelli di zucchero nel sangue in un intervallo specifico.
Livelli di pH
Il pH misura l’acidità o alcalinità del corpo. Un pH inferiore a 7 indica acidità eccessiva. I livelli sani sono superiori a 7, con una media di circa 7,4, considerata neutra come l’acqua pura. I polmoni regolano l’acidità del corpo espellendo più o meno anidride carbonica in base all’equilibrio del pH. Un’alimentazione troppo acida, povera di elementi alcalini, può spingere il corpo a usare riserve alcaline dai tessuti per neutralizzare gli acidi, con potenziali rischi per la salute cardiovascolare.
Eliminazione delle tossine
Le tossine nel sangue provocano danni cellulari e minano l’omeostasi. Il sistema urinario elimina queste tossine, ma abitudini come il fumo ne aumentano notevolmente l’introduzione, sovraccaricando il sistema. Le sostanze contenute nel tabacco come monossido di carbonio e nicotina danneggiano i vasi sanguigni e aumentano il rischio di ictus e infarto. Inoltre, il fumo paralizza le ciglia nei polmoni, ostacolando la loro capacità di espellere detriti, rendendo la respirazione difficoltosa e aumentando la suscettibilità a infezioni e malattie polmonari.
Pressione arteriosa
Il corpo mette in atto diversi precessi per mantenere una pressione arteriosa entro valori salubri. Il cervello, ad esempio, invia segnali al cuore per modificare la frequenza cardiaca secondo le variazioni pressorie. L’ipertensione mette sotto stress il cuore e le arterie, aumentando il rischio di danni vascolari che possono culminare in infarti e ictus.
Regolazione del calcio
Analogamente al glucosio, il corpo gestisce il calcio tramite meccanismi di feedback per l’omeostasi. Livelli bassi attivano i recettori della ghiandola paratiroidea per rilasciare l’ormone PTH, che promuove il rilascio di calcio dalle ossa. Viceversa, livelli eccessivi di calcio inducono la tiroide a secernere calcitonina, portando il calcio nelle ossa. Un’alimentazione acida può esaurire il calcio corporeo, costringendo a prelevare potassio dai tessuti, con conseguente perdita di densità ossea o osteoporosi.
Bilancio dei gas respiratori
Ossigeno e anidride carbonica sono essenziali per l’omeostasi. L’ossigeno, assorbito dai polmoni, viene usato insieme al glucosio per produrre acqua, anidride carbonica ed energia nelle cellule. I livelli di anidride carbonica devono essere gestiti accuratamente per evitare problemi di salute. L’inspirazione e l’espirazione permettono lo scambio equilibrato di questi gas, contribuendo al mantenimento dell’omeostasi.
Bilancio idrico
L’equilibrio idrico è cruciale per l’omeostasi. Una corretta assunzione e l’efficace eliminazione dei liquidi sono determinanti per il bilancio interno. L’equilibrio dei fluidi è importante anche per mantenere la giusta pressione osmotica. L’osmoregolazione è il processo che consente di regolare il bilanciamento dei fluidi interni.
Risposte fisiologiche
Il corpo risponde in diversi modi per mantenere l’omeostasi. Primo, gli organi devono avere un chiaro parametro di riferimento per l’omeostasi, che varia a seconda della dimensione e funzionalità corporea. Secondo, è fondamentale individuare quando si è lontani da questo parametro. Infine, vanno messi in atto processi correttivi come risposte alla sete, variazioni di temperatura, fame, fluttuazioni di peso e stanchezza. Reazioni come contrazioni muscolari generano calore in caso di abbassamento della temperatura, dimostrando come risposte fisiologiche siano essenziali per l’omeostasi.
Risposte comportamentali
Comportamenti consapevoli aiutano a mantenere l’equilibrio omeostatico. Ad esempio, in presenza di freddo, possiamo vestirci a strati o cercare ambienti più caldi, mentre il corpo attiva meccanismi come i brividi per generare calore. La sinergia tra comportamenti consapevoli e risposte involontarie contribuisce efficacemente al raggiungimento dell’omeostasi.