Come si manifesta l’avvelenamento o la tossicità da bicarbonato di sodio

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Come si verifica l’avvelenamento o la tossicità da bicarbonato di sodio

Il bicarbonato di sodio, comunemente noto come bicarbonato di sodio domestico, possiede diverse proprietà che lo rendono utile come antiacido, detergente industriale, fungicida e, ovviamente, ingrediente per la cucina. In campo medico, trova applicazione come trattamento e additivo in altre terapie. Tuttavia, un eccesso di bicarbonato di sodio nell’organismo può causare intossicazione o overdose, con effetti collaterali nocivi.

Ingestione di una quantità eccessiva

L’avvelenamento da bicarbonato di sodio si manifesta principalmente a seguito dell’ingestione di dosi eccessive. Questo può avvenire per un utilizzo eccessivo come ingrediente alimentare, anche se raramente poiché il gusto non è particolarmente apprezzato. Più comunemente, le persone affette usano il bicarbonato di sodio per tentare di alleviare indigestione e bruciori di stomaco. Secondo le statistiche, il 60% delle intossicazioni da bicarbonato tra il 2000 e il 2012 è dovuto a questo uso improprio. Ulteriori cause includono l’uso per sbiancare i denti e l’ingestione per auto-curarsi da altre condizioni.

Sovradosaggio medico

In ambito clinico, medici e infermieri talvolta impiegano il bicarbonato di sodio in piccole dosi per trattare l’acidosi metabolica e alcuni avvelenamenti da farmaci, oltre a condizioni come diarrea e vomito severo. Esso è incluso in alcuni fluidi endovenosi destinati alla reidratazione. Un uso eccessivo di bicarbonato di sodio, a prescindere dalla sua applicazione, può causare diversi problemi. Di solito, i sovradosaggi in ambito medico si verificano a causa di una condizione preesistente, errori umani o di trascrizione.

Altri metodi di avvelenamento

Il bicarbonato di sodio può diventare tossico anche senza un’assunzione orale o endovenosa. Un caso documentato riguarda l’applicazione di elevate quantità di bicarbonato di sodio per trattare un’eruzione da pannolino in un neonato di quattro mesi. Sono stati segnalati episodi in cui flebo o altri dispositivi di conservazione si sono rovesciati, spargendo la miscela di bicarbonato sui pazienti. Questa esposizione superficiale provoca sintomi diversi rispetto alla tossicità standard, ma può comunque essere pericolosa.

Sintomi

La tossicità del bicarbonato di sodio è solitamente accusata di causare nausea, vomito, diarrea e dolori addominali. Raramente si manifestano sintomi neurologici come letargia e sonnolenza. L’esposizione a dosi elevate può condurre all’alcalosi metabolica, una condizione in cui il pH del sangue aumenta oltre i livelli normali. Questa condizione potenzialmente pericolosa può provocare sensazioni insolite, spasmi muscolari, aritmie cardiache e confusione. L’esposizione cutanea a grandi quantità di bicarbonato di sodio può causare gonfiore, necrosi e distacco della pelle.

Come si manifesta

Vomito e diarrea associati all’avvelenamento da bicarbonato di sodio si verificano poiché il corpo tenta di espellere l’eccesso di sodio trattenendo acqua nell’apparato digerente. Il bicarbonato influenza inoltre i livelli di pH, coinvolgendo la respirazione mentre l’organismo cerca di trattenere l’anidride carbonica per ristabilire l’equilibrio acido-base. Inoltre, il bicarbonato di sodio reagisce con i succhi gastrici producendo anidride carbonica, che contribuisce all’accumulo di gas nello stomaco.

Complicazioni

La tossicità da bicarbonato di sodio può esitare in complicazioni gravi e pericolose come convulsioni, insufficienza renale e, in alcuni casi, coma. L’alcalosi metabolica può indurre ipernatremia o un eccesso di anidride carbonica nel sangue. Tali complicazioni possono mettere a rischio la vita.

Effetti collaterali standard

Anche dosaggi standard di bicarbonato di sodio possono causare effetti collaterali come gonfiore, gas, crampi addominali o aumento della sete. Questi sintomi sono generalmente lievi e non richiedono cure mediche, ma se persistono o si intensificano, si consiglia di consultare un medico.

Trattamento d’emergenza e prevenzione

In caso di ingestione di grandi quantità di bicarbonato di sodio, è fondamentale contattare urgentemente il Centro Antiveleni. Non indurre il vomito a meno che non sia consigliato da un professionista sanitario. Se la persona colpita collassa, ha convulsioni, difficoltà respiratorie, o non risponde, è necessario chiamare i servizi di emergenza. Per prevenire sovradosaggi e avvelenamenti, è importante non sostituire gli integratori di bicarbonato di sodio con il bicarbonato domestico. Un solo cucchiaino di bicarbonato di sodio può contenere fino a otto volte più sodio rispetto a un integratore. È sempre consigliabile consultare un medico prima di usare il bicarbonato per autotrattamenti.

Popolazioni a rischio

Alcuni gruppi hanno un rischio maggiore di sperimentare la tossicità da bicarbonato di sodio. Rientrano tra questi le persone affette da alcolismo, dove la morbilità e mortalità sono più elevate. Ci sono stati casi di donne incinte che sviluppano una compulsione a ingerire grandi quantità di bicarbonato, portando a sintomi simili alla preeclampsia, una complicazione della gravidanza. Inoltre, l’eccessivo consumo di bicarbonato in gravidanza può causare rabdomiolisi. Le persone che fanno uso di diuretici sono più inclini a sviluppare livelli elevati di sodio e bassi livelli di potassio dopo l’assunzione di bicarbonato di sodio.

Processo di trattamento

Anche in presenza di complicazioni gravi, il trattamento per l’intossicazione da bicarbonato di sodio è spesso semplice. La reidratazione tramite flebo è comune, spesso accompagnata da integratori di potassio. Se si verificano aritmie cardiache, i medici correggono lo squilibrio elettrolitico con farmaci somministrati per via orale o endovenosa. Chi sviluppa alcalosi metabolica in seguito all’avvelenamento di solito risponde bene alla somministrazione di liquidi. Nei casi preoccupanti di livelli di pH del sangue, emofiltrazione o emodialisi possono ristabilire l’acidità. In alternativa, acido cloridrico può essere utilizzato per riportare l’equilibrio in pazienti che non possono ricevere la dialisi.