Cos’è la sindrome dell’X fragile
La sindrome dell’X fragile (FXS) è un disturbo genetico determinato da mutazioni del gene FMR1. Questa condizione colpisce approssimativamente un maschio su 3.600-4.000 e una femmina su 4.000-6.000. La FXS può manifestarsi con vari gradi di difficoltà intellettive e comportamentali e presenta specifici tratti fisici. La mutazione del gene FMR1 compromette la produzione della proteina FMRP, causando i sintomi della FXS. Le differenze nella mutazione del gene influenzano la gravità dei sintomi rispetto a un gene FMR1 sano.
Ereditarietà
Gli esseri umani possiedono 23 coppie di cromosomi, ereditati dai genitori. I cromosomi sono portatori dei geni, pertanto ogni genitore trasmette metà del materiale genetico al figlio. La 23esima coppia di cromosomi determina il sesso: le femmine hanno due cromosomi X (XX), mentre i maschi hanno un X e un Y (XY). Le madri contribuiscono sempre con un cromosoma X, mentre il contributo paterno di un X o un Y determina il sesso del bambino. Il gene FMR1 si trova sul cromosoma X.
Prevalenza
La FXS è più comune e severa nei maschi poiché possiedono un solo cromosoma X. Le femmine, invece, hanno due copie del cromosoma X, quindi un gene FMR1 il può compensare un gene mutato, motivo per cui molte donne portatrici non manifestano sintomi, ma possono trasmettere la mutazione ai figli. La mutazione della FXS tende ad aggravarsi con ogni generazione attraverso modificazioni genetiche incrementali.
Caratteristiche fisiche nei maschi
Le caratteristiche fisiche possono essere poco visibili nei neonati o nei bambini piccoli affetti da FXS. Non tutti i maschi manifestano i tratti fisici tipici, che possono includere un volto allungato, tono muscolare ridotto, palato arcuato e orecchie ingrossate. Le anomalie del tessuto connettivo possono includere piedi piatti, articolazioni iperlassiche, dita flessibili e pelle morbida. Durante la pubertà può verificarsi un ingrossamento testicolare, noto come macroorchidismo.
Sintomi comportamentali
Più della metà dei bambini con FXS presenta difficoltà comportamentali, spesso più gravi rispetto al livello di difficoltà intellettiva. I comportamenti similari ai disturbi da deficit di attenzione, come iperattività e impulsività, colpiscono l’80% delle persone con FXS. Possono inoltre manifestarsi aggressività, autolesionismo, irritabilità e instabilità emotiva.
Effetti in età adulta
Crescendo, i maschi con FXS tendono a diventare più tranquilli e sviluppano un acuto senso dell’umorismo e determinazione nei compiti. Le donne con FXS possono manifestare ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e instabilità emotiva. Gli uomini oltre i 50 anni con FXS, a volte sviluppano tremori, demenza rapida e sintomi motori.
Autismo
Circa il 30% dei ragazzi con FXS riceve anche una diagnosi di autismo. Nei casi di mutazione completa del cromosoma X, più rara nelle femmine, si possono evidenziare sintomi autistici. Questi includono comportamenti ripetitivi, difficoltà nel contatto visivo e nell’interazione sociale. Anche il 20-30% dei bambini con FXS presenta disturbi dello sviluppo non specifici.
Diagnosi
La diagnosi della sindrome dell’X fragile avviene tramite un test genetico del gene FMR1, spesso eseguito per ritardi nello sviluppo o storia familiare. Test prenatali sono disponibili per le donne portatrici del gene mutato. Anche se le portatrici potrebbero non manifestare sintomi, potrebbero sperimentare insufficienza ovarica precoce.
Sintomi cognitivi
La disabilità intellettiva è quasi sempre presente nei maschi con FXS e più rara nelle femmine. Supporto educativo e interventi precoci sono essenziali per far raggiungere ai bambini con FXS il loro pieno potenziale.
Sostegno agli adulti
La terapia è fondamentale per l’indipendenza degli adulti con FXS, aiutando nelle relazioni interpersonali e affrontando eventuali problemi mentali concomitanti. Obiettivi come matrimonio, lavoro e vita sociale attiva sono raggiungibili, pur consigliando cautela nel procreare.
Gestione dei sintomi
Strumenti di valutazione e terapia mirata sono essenziali per la gestione della FXS. Farmaci possono affiancare terapia logopedica, occupazionale e interventi educativi, adattandosi ai sintomi come ansia e comportamenti ossessivo-compulsivi.