Qual è la differenza tra un disco rigonfio e un’ernia del disco?
I dischi intervertebrali fungono da ammortizzatori tra le vertebre della colonna vertebrale. Sono costituiti da uno strato esterno di cartilagine dura che racchiude un nucleo di cartilagine più morbida. Una buona analogia per descriverli è quella di pensarli come delle piccole ciambelle ripiene di gelatina, delle dimensioni adatte per inserirsi tra le vertebre.
Con l’avanzare dell’età, i dischi mostrano segni di deterioramento. Nel tempo, tendono a disidratarsi e la loro cartilagine si indurisce. Questi cambiamenti possono provocare un rigonfiamento dello strato esterno del disco in modo abbastanza uniforme lungo tutta la circonferenza, facendolo assomigliare a un hamburger troppo grande per il suo panino.
Un disco rigonfio potrebbe non coinvolgere l’intero perimetro del disco, ma di solito ne interessa almeno un quarto, se non la metà, della circonferenza. Solo lo strato esterno di cartilagine resistente è coinvolto.
L’ernia del disco, al contrario, si verifica quando una lacerazione nello strato esterno di cartilagine dura permette a parte della cartilagine più morbida interna di fuoriuscire dal disco. Questo fenomeno è noto anche come rottura o scivolamento del disco, anche se non è l’intero disco a rompersi o a spostarsi. Solo la piccola area della lacerazione è interessata.
Rispetto a un disco rigonfio, un’ernia del disco è più probabile che provochi dolore in quanto generalmente sporge di più ed è più incline a irritare le radici nervose. L’irritazione può derivare dalla compressione del nervo o, più comunemente, dall’infiammazione dolorosa della radice nervosa causata dall’ernia.
Anche se un esame di diagnostica per immagini rileva la presenza di un’ernia del disco, questo potrebbe non essere la causa del dolore alla schiena. Molte persone presentano ernie del disco visibili alla risonanza magnetica ma non sperimentano alcun dolore alla schiena.