Displasia evolutiva dell’anca

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Che cos’è?

In un’articolazione dell’anca normale, la parte superiore tondeggiante dell’osso della coscia, il femore, si inserisce in una cavità a forma di coppa nel bacino, chiamata acetabolo. Questo tipo di articolazione è noto come “a sfera”.

Nella displasia evolutiva dell’anca, la testa del femore si muove all’interno e all’esterno della cavità in modo parziale o totale. Quando si sposta completamente fuori, si parla di lussazione. Questo può accadere quando i legamenti che tengono insieme le ossa sono troppo allentati o la cavità non è sufficientemente profonda.

Questa condizione è generalmente presente alla nascita, ma può svilupparsi anche durante l’infanzia o la prima adolescenza.

Se le ossa dell’articolazione non sono posizionate correttamente, l’anca e il femore potrebbero non svilupparsi normalmente, portando a:

  • Arti più corti
  • Artrite
  • Difficoltà a camminare
  • Dolore cronico

Sintomi

Nei neonati, la displasia evolutiva dell’anca può causare i seguenti sintomi:

  • Una gamba appare più corta dell’altra.
  • Le rotule non si allineano quando si osservano entrambe le gambe.
  • Una coscia ha un disegno di pieghe della pelle differente rispetto all’altra.
  • Una gamba si muove meno liberamente dell’altra.

Diagnosi

I medici verificano abitualmente i sintomi della displasia evolutiva dell’anca durante il primo esame fisico del neonato, che avviene entro uno o due giorni dalla nascita, e durante i successivi controlli di routine.

Nel corso di questi screening, il medico chiederà informazioni sui fattori di rischio, inclusa la posizione podalica del bambino alla nascita, se è primogenito, o eventuali precedenti familiari di displasia dell’anca nei genitori o fratelli.

Il medico diagnostica la displasia evolutiva dell’anca muovendo delicatamente le gambe del bambino e verificando la mobilità delle anche. Se percepisce un movimento eccessivo dell’anca, potrebbe sospettare una lussazione o una predisposizione alla lussazione dell’anca.

In tali casi, il medico confermerà la diagnosi richiedendo un’ecografia o una radiografia dell’anca del bambino. L’ecografia è utilizzata nei neonati e nei bambini molto piccoli poiché alcune parti delle ossa non sono visibili nelle radiografie fino ai tre-sette mesi di età.

Nei casi più complessi, soprattutto nei bambini più grandi, il medico potrebbe richiedere ulteriori esami di imaging come una tomografia computerizzata (TC), una risonanza magnetica (RM) o un artrogramma per valutare in dettaglio la struttura dell’articolazione dell’anca.

Durata prevista

Il trattamento prosegue fino a quando l’articolazione dell’anca si stabilizza e gli esami ecografici o radiografici sono normali. Se la dislocazione è identificata subito dopo la nascita, il trattamento di solito richiede da uno a due mesi.

Prevenzione

La displasia evolutiva dell’anca non può essere prevenuta, ma le sue conseguenze possono essere evitate. Con un trattamento precoce, molti casi possono risolversi completamente.

Le linee guida di screening raccomandano esami accurati alla nascita e fino ai 18 mesi di età. Se si sospetta displasia, è fondamentale eseguire un’ecografia o altri test diagnostici all’anca e considerare la consulenza di un ortopedico.

L’uso routinario di ecografia o radiografia è controverso, poiché numerosi casi di displasia si risolvono spontaneamente. Tuttavia, per le bambine con una storia familiare di displasia dell’anca o nati in posizione podalica, si consiglia un’ecografia a 2-3 settimane, anche se l’esame fisico risulta normale.

Trattamento

La gestione della displasia evolutiva dell’anca varia con l’età del bambino:

  • Neonati: Solitamente si utilizzano dispositivi ortopedici come l’imbracatura di Pavlik o la stecca di Frejka, che mantengono il femore nella giusta posizione. Dopo alcuni mesi, i legamenti dell’anca si rassodano e l’articolazione si stabilizza.

  • Bambini da uno a sei mesi: Si inizia con un’imbracatura o una stecca. Se non risultano efficaci, si può predisporre una riduzione chiusa in anestesia, seguita da un’ingessatura fino a normalizzazione dell’anca.

  • Bambini da sei mesi a due anni: La maggior parte può essere trattata con riduzione chiusa e gesso spica; alcuni casi richiedono un intervento chirurgico aperto.

  • Bambini sopra i due anni: Spesso l’articolazione è gravemente deformata, rendendo necessaria la chirurgia seguita da ingessatura.

Quando rivolgersi a un professionista

Contattate il medico se:

  • Notate difficoltà nel movimento di una gamba del bambino.
  • Una delle gambe sembra più corta dell’altra.

I controlli pediatrici includono la verifica della displasia evolutiva dell’anca. Informate il medico se il bambino è nato in posizione podalica o ha una storia familiare di problemi all’anca.

Prognosi

Se il problema dell’anca è individuato e trattato tempestivamente, il bambino dovrebbe camminare normalmente e avere una funzione articolare sana.