Elenco delle febbri emorragiche virali

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Elenco delle febbri emorragiche virali

Le febbri emorragiche virali sono caratterizzate da una vasta gamma di sintomi. I vettori, ovvero gli animali che diffondono la malattia, variano molto e a volte risultano difficili da evitare, aumentando così la probabilità di contrarre un virus a RNA, la famiglia generale responsabile di queste condizioni. I virus a RNA a singolo filamento possono essere suddivisi in quattro categorie. Gli Arenaviridae sono principalmente virus trasmessi dai roditori. I Bunyaviridae rappresentano una vasta famiglia di virus che possono causare malattie sia nell’uomo che negli animali. I Filoviridae possono provocare gravi febbri emorragiche nei primati, mentre i Flaviviridae sono trasmessi principalmente da zanzare e zecche e possono talvolta infettare l’uomo.

Febbre emorragica di Crimea-Congo

Identificata per la prima volta in Crimea nel 1944 e successivamente in Congo, il virus della febbre emorragica di Crimea-Congo appartiene alla famiglia dei Bunyaviridae e si trasmette attraverso il morso della zecca ixodide o tramite il contatto con fluidi di animali infetti. I sintomi iniziali includono vomito e febbre, seguiti dalla comparsa di petecchie, ecchimosi ed epistassi. Anche se gli antivirali possono fornire un aiuto, il mantenimento dell’equilibrio di sangue, elettroliti e ossigeno è fondamentale, in quanto il recupero può essere lento.

Dengue

Riconosciuta per la prima volta negli anni Cinquanta, la dengue è una malattia acuta comune nelle regioni tropicali. Diffuso dalla zanzara Aedes aegypti, questo flavivirus può essere inizialmente confuso con l’influenza, ma l’eruzione cutanea rappresenta un segno distintivo. I sintomi della febbre dengue emorragica possono diventare letali entro 48 ore. Non esiste un trattamento standard, ma un vaccino, ora disponibile nei Paesi con un’alta prevalenza di dengue, ha ridotto la mortalità a meno dell’1%.

Ebola

L’Ebola è una delle febbri emorragiche più letali, con un tasso di mortalità che può raggiungere il 90%. Questo virus della famiglia Filoviridae, prende il nome da un fiume nella Repubblica Democratica del Congo ed è trasmesso dai pipistrelli della frutta che infettano scimmie e altri animali. La trasmissione interumana avviene attraverso il contatto con fluidi corporei infetti. I sintomi possono rapidamente evolvere in eccessiva emorragia e shock. Esiste un vaccino per il ceppo Zaire del virus Ebola, con un’efficacia del 97,5%.

Hantavirus

Conosciuto anche come febbre emorragica coreana, l’Hantavirus è un membro della famiglia dei Bunyaviridae e prende il nome dal fiume Hantaan in Corea. Le infezioni sono trasmesse principalmente dal topo di campagna striato Apodemus agrarius. Petecchie e trombocitopenia (bassi livelli di piastrine nel sangue) sono comuni, con il rischio di emorragia intracranica e morte. Gli antivirali somministrati nelle fasi iniziali possono ridurre la durata della malattia e abbassare il tasso di mortalità.

Malattia della foresta di Kyasanur

Originario dell’India meridionale, il flavivirus della malattia della foresta di Kyasanur (KFD) si trasmette attraverso la zecca Haemaphysalis spinigera. I sintomi gravi, inclusi problemi gastrointestinali ed emorragie, si manifestano entro cinque giorni dall’inizio. Tra il 10 e il 20% delle persone può sviluppare febbre ricorrente e problemi neurologici. Il tasso di mortalità della KFD varia tra il 3 e il 5%, ma il vaccino disponibile è efficace tra il 60% e l’85%.

Febbre di Lassa

Endemica nei paesi dell’Africa occidentale, la febbre di Lassa è causata da un arenavirus con tassi di mortalità compresi tra l’1 e il 15%. È particolarmente pericolosa per le donne incinte nel terzo trimestre. La trasmissione avviene tramite contatto umano con escrementi di ratto o attrezzature mediche contaminate. I sintomi iniziano con febbre e debolezza, evolvendo in mal di testa e mal di gola. I casi più gravi comportano edema ed emorragia. Il trattamento migliore è la prevenzione, ma l’antivirale somministrato presto può aiutare.

Virus di Marburg

Il virus Marburg è una febbre emorragica rara e pericolosa, infettando sia esseri umani che primati. Inizialmente associato alle scimmie verdi africane dall’Uganda, nel 2008 i pipistrelli della frutta sono stati identificati come un altro ospite. I sintomi emergono tra due e 21 giorni dopo il contagio e includono forti mal di testa, affaticamento e diarrea. Una grave emorragia può causare shock e morte, con un tasso di mortalità tra il 50% e l’88%. Sono in corso test per sviluppare un vaccino promettente.

Febbre emorragica di Omsk

La febbre emorragica di Omsk è un flavivirus russo trasmesso dalle zecche, in particolare la zecca della mucca cornuta. Essa infetta principalmente roditori, bestiame e esseri umani. Entro tre-otto giorni dall’infezione, si manifestano brividi, febbre e dolori muscolari, seguiti da emorragie e anemia. Alcuni individui possono sperimentare una ricomparsa della febbre e l’insorgenza di encefalite una settimana dopo il recupero iniziale. Il tasso di mortalità è inferiore al 3%.

Febbre della Rift Valley

Scoperta nei primi anni del 1900, la febbre della Rift Valley colpisce principalmente il bestiame domestico nell’Africa subsahariana. Questo virus della famiglia Bunyaviridae può essere trasmesso agli esseri umani, probabilmente tramite punture di zanzare. I sintomi iniziali includono debolezza e vertigini, con complicazioni oculari che possono portare a una perdita permanente della vista. Meno dell’1% dei casi si evolve in encefalite ed emorragia. Non esiste un trattamento specifico, ma la maggior parte dei casi si risolve spontaneamente.

Febbre gialla

La febbre gialla è un flavivirus trasmesso principalmente dalla zanzara Aedes aegypti e infetta sia gli esseri umani sia le scimmie. Documentata almeno dal 1600, provoca sintomi come mal di testa, dolori muscolari e ittero, da cui il nome. Fasi iniziali simili ad altre malattie come malaria o leptospirosi complicano la diagnosi. Fortunatamente, la maggior parte delle persone ha accesso a un vaccino efficace e a basso costo.