Gestione e prospettive della malattia di Fabry

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Gestione e prospettive della malattia di Fabry

La malattia di Fabry è una rara patologia ereditaria che provoca l’accumulo di un tipo specifico di grasso, la globotriaosilceramide, all’interno delle cellule. I sintomi possono variare da lievi a potenzialmente letali, a seconda dell’età di esordio. Circa un maschio su 40.000-60.000 è affetto dalla malattia di Fabry. Anche le donne possono esserne colpite, ma la prevalenza nelle femmine non è ben definita.

Alfa-GAL

La malattia di Fabry è causata da una carenza dell’enzima alfa-galattosidasi A (alfa-GAL), e colpisce principalmente il cervello, il sistema nervoso centrale, il cuore, i reni e la pelle. I sintomi possono comparire sia nei bambini che negli adulti, anche se le forme più lievi e ad insorgenza tardiva sono considerate più comuni rispetto a quelle gravi.

Tipi di malattia di Fabry

Esistono due principali tipi della malattia di Fabry. Il tipo classico presenta sintomi già durante l’infanzia o l’adolescenza, con una caratteristica sensazione di bruciore a mani e piedi che può iniziare già a 2 anni di età e peggiorare nel tempo. Il tipo a insorgenza tardiva si manifesta invece quando i sintomi appaiono dai 30 anni in poi, con le malattie cardiache o l’insufficienza renale come primi segnali di allarme.

I sintomi

Tra i sintomi della malattia di Fabry vi sono dolori a mani e piedi, macchie rosso scuro sulla pelle, opacità della cornea, perdita dell’udito e incapacità di sudare. Quando gli organi interni sono coinvolti, l’accumulo di grassi può causare attacchi cardiaci, ictus e danni ai reni. La forma a insorgenza tardiva spesso si limita a colpire i reni e il cuore.

Genetica

La malattia di Fabry è legata al cromosoma X, il che spiega la sua modalità di trasmissione familiare. I maschi che ereditano il gene affetto svilupperanno la malattia di Fabry poiché possiedono un solo cromosoma X e quindi una singola copia del gene difettoso. Le femmine hanno due cromosomi X e possono compensare con una copia normale del gene; tuttavia, anche un solo gene difettoso può provocare sintomi che vanno da lievi a gravi. Una donna portatrice della malattia ha il 50% di probabilità di trasmettere il gene ai propri figli, mentre un uomo la trasmetterà solo alle figlie attraverso il cromosoma X.

Diagnosi

La diagnosi della malattia di Fabry avviene tramite vari esami di laboratorio. Il test diagnostico più preciso è la misurazione dei livelli dell’enzima alfa-GAL nel sangue, sebbene sia più affidabile per i maschi. In alcuni Stati, il test enzimatico per la malattia di Fabry è incluso nello screening neonatale. I test genetici sono particolarmente utili per le donne, poiché permettono di identificare la mutazione genetica responsabile della malattia.

Terapia enzimatica sostitutiva

Una promettente soluzione terapeutica è rappresentata dalla terapia enzimatica sostitutiva. I pazienti ricevono un’infusione endovenosa di enzimi sintetici che svolgono la funzione dell’alfa-GAL e impediscono l’accumulo di grassi. Questo trattamento non è una cura, ma rallenta l’accumulo di sostanze grasse, prevenendo o rallentando i danni al cuore e ai reni.

Terapia con chaperone orale

La terapia chaperonica orale prevede l’utilizzo di una molecola in grado di riparare gli enzimi alfa-GAL difettosi, permettendo loro di degradare i grassi e prevenire danni. Questo trattamento, in forma di pillola, è molto pratico, ma risulta efficace solo su specifiche mutazioni e su determinati pazienti.

ACE-inibitori

Gli ACE-inibitori sono un altro trattamento comune per i sintomi della malattia di Fabry. Questi farmaci aiutano a prolungare la funzionalità renale riducendo la quantità di proteine nell’urina, evitando così la necessità di dialisi o un trapianto di rene. È interessante notare che se una persona con la malattia di Fabry riceve un trapianto di rene, l’organo trapiantato non viene influenzato dalla malattia e la funzione renale viene ripristinata.

Gestione

Le persone affette dalla malattia di Fabry necessitano di frequenti controlli e follow-up. Le visite mediche devono essere effettuate almeno una volta all’anno, con un attento monitoraggio della funzione cardiaca e renale. La gestione della malattia di solito include risonanze cerebrali ogni due anni e controlli annuali dell’udito. I pazienti si rivolgono a diversi specialisti, tra cui cardiologi, nefrologi e oculisti, e dovrebbero cercare professionisti con esperienza nella gestione della malattia.

Prognosi

La malattia di Fabry è una patologia progressiva senza cura definitiva. Con l’avanzare dell’età, i sintomi e le complicazioni peggiorano. Gli uomini affetti da questa malattia tendono a vivere fino a circa 50 anni, mentre le donne possono arrivare a circa 70 anni. Mantenere una buona funzionalità cardiaca e renale e ridurre il rischio di ictus sono fattori cruciali per prolungare la vita di chi ne è affetto.