Le false credenze su obesità e salute
Nel corso del tempo, la società e le comunicazioni mediche hanno divulgato informazioni sui pericoli che l’obesità rappresenta per la salute. Nessun professionista sanitario sostiene che essere significativamente sovrappeso o obesi possa essere considerato positivo, poiché vi sono numerose evidenze che collegano queste condizioni a problemi di salute specifici e a lungo termine. Tuttavia, alcuni dei messaggi sull’obesità sono gonfiati, presunti e inesatti.
Cosa si intende per obesità
Nella comunità medica, l’obesità è comunemente definita come un indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m². Nel 2013, l’Associazione Medica Americana ha classificato l’obesità come una malattia, suscitando notevoli controversie. Poiché non esiste una definizione universalmente accettata di “malattia”, molti medici hanno contestato questa decisione. Alcuni esperti sostengono che non esiste uno strumento di valutazione definitivo per l’obesità, data la complessità e la varietà di caratteristiche che porta con sé. L’obesità rappresenta uno spettro di fenotipi e contraddizioni che la comunità medica continua a cercare di definire in modo accurato.
L’obesità è causata dalla pigrizia
L’idea di bilanciare le calorie assunte con quelle bruciate è una formula comune per la perdita di peso, ma è troppo semplicistica per spiegare universalmente l’obesità. Alcune condizioni mediche, come la sindrome di Cushing, provocano un importante aumento di peso e obesità indipendentemente dal livello di attività fisica o dall’aderenza a una dieta rigorosa. Sebbene un calo dell’attività fisica possa contribuire al sovrappeso, attribuire la causa principale dell’obesità alla pigrizia è un presupposto che si è trasformato in un falso mito.
La chirurgia è più rischiosa per le persone obese
La chirurgia può essere una procedura rischiosa e si ritiene spesso che le persone in sovrappeso o obese abbiano un rischio maggiore di complicazioni durante o dopo l’intervento. Tuttavia, i dati mostrano che dopo aver considerato i rischi correlati, individui con un IMC inferiore a 23,1 presentano un rischio maggiore del 40% di mortalità rispetto a quelli con un IMC tra 26,3 e 29,7, che vanno da sovrappeso a quasi obesi. Pertanto, essere leggermente sovrappeso potrebbe non incrementare effettivamente il rischio chirurgico.
L’obesità porta sempre a una maggiore mortalità
Medici e ricercatori hanno spesso associato l’obesità a un maggior rischio di mortalità generale, indipendentemente dallo stato di salute individuale. Molti studi indicano che l’obesità può ridurre l’aspettativa di vita fino a due decenni. Tuttavia, un’analisi quantitativa su un periodo di 30 anni di uomini bianchi di 50 anni ha mostrato che quelli con un IMC moderatamente basso avevano lo stesso rischio di mortalità degli individui classificati come sovrappeso. Uno studio di dieci anni su donne non ha riscontrato una correlazione tra IMC e mortalità per tutte le cause. Queste ricerche mettono in discussione l’idea che tutte le forme di obesità conducano inevitabilmente a una maggiore mortalità e evidenziano una scarsa attenzione ai rischi per la salute dovuti al sottopeso.
I bambini in sovrappeso diventano adulti obesi
Si assume spesso che un bambino in sovrappeso diventerà un adulto obeso. Tuttavia, studi dimostrano che non esiste una relazione diretta: bambini e adolescenti in sovrappeso non diventano necessariamente obesi o con un rischio maggiore di mortalità. D’altra parte, essere magri durante l’infanzia non garantisce protezione dall’aumento di peso in età adulta e può persino essere associato a un maggior rischio di obesità adulta.
Dovremmo puntare a un IMC ideale
L’indice di massa corporea o IMC ha una lunga storia di utilizzo, ma non esiste un intervallo “ottimale” che garantisca la longevità. Una meta-analisi di quasi 30 studi su persone anziane ha riscontrato una correlazione tra IMC e mortalità solo in cinque di questi studi. Alcuni risultati suggeriscono che coloro con un IMC pari o superiore a 28 potrebbero avere un rischio di mortalità inferiore. Dato che l’obesità non è una condizione uniforme, non esiste un IMC universale “ottimale” per ridurre la mortalità individuale.
Essere grassi significa essere fuori forma
Il dimagrimento viene spesso visto come una chiave per affrontare l’aumento dell’obesità, con la premessa che meno grasso corporeo riduca il rischio di malattie croniche e migliori la salute. Tuttavia, una delle principali cause di mortalità si è rivelata essere la scarsa forma cardiorespiratoria, che significa che il cuore e i polmoni non funzionano in modo ottimale. È stato dimostrato che il livello di fitness cardiovasco nelle persone soprappeso e obese è un indicatore molto più affidabile della mortalità rispetto alla quantità di grasso corporeo.
Perdere peso fa bene
Alcuni medici mettono in dubbio l’attenzione esclusiva sul dimagrimento come via per raggiungere una salute migliore e una vita più lunga. Tra le persone obesi o sovrappeso, ci sono poche evidenze che dimostrino che la perdita di peso intenzionale riduca effettivamente i tassi di mortalità. Studi suggeriscono che l’abitudine di alternare cicli di perdita e recupero di peso, nota come ciclicità del peso, può aumentare il tasso di mortalità a causa dello stress esercitato sul sistema cardiovascolare e sui processi metabolici del corpo.
Le malattie cardiache sono inevitabili
Nel ventunesimo secolo, il rischio di malattie cardiovascolari è cresciuto, portando molti a ipotizzare che esista una correlazione tra sovrappeso, obesità e alti livelli di pressione sanguigna e colesterolo. Tuttavia, studi su quaranta anni di tendenze negli americani in sovrappeso e obesi di età compresa tra i 20 e i 74 anni hanno rilevato una diminuzione dei tassi di ipercolesterolemia e ipertensione di 21 e 18 punti percentuali rispettivamente, dal 1960 al 2000.
La liposuzione è una soluzione
Alcuni ritengono che la liposuzione possa essere una comoda soluzione o una protezione contro malattie metaboliche come il diabete. Sebbene la liposuzione riduca il grasso addominale sottocutaneo, non incide significativamente sui marcatori delle malattie metaboliche. Gli studi indicano che il grasso viscerale, non quello sottocutaneo, è il vero responsabile dei problemi; e la liposuzione non rimuove il grasso viscerale. Inoltre, la ricerca indica che tra il 10 e il 30% delle persone obese non presenta problemi metabolici grazie ai minori livelli di grasso viscerale.