Il bambino in arrivo: I segni del travaglio
Durante i mesi che precedono la nascita di un bambino, le donne in attesa si preparano per il giorno del parto. Ogni esperienza di gravidanza è unica, ma i corpi della maggior parte delle donne mostrano segnali simili che indicano l’imminente arrivo del bambino. Le ricerche indicano che il bambino avvia il travaglio rilasciando un’ondata di ormoni. Riconoscere i primi segnali del travaglio e prepararsi a ciò che seguirà contribuisce a un’esperienza di nascita più positiva sia per la madre che per il bambino.
Come iniziare: Il travaglio autoindotto
Prima che il travaglio possa iniziare, la cervice deve essere completamente dilatata. Nelle settimane che precedono la data del parto, la donna osserva segnali che indicano l’approssimarsi del parto. Può sperimentare alcune tecniche per stimolare le contrazioni uterine. Circa il 30% delle donne prova a indurre il travaglio con metodi come l’attività sessuale, passeggiate, cibi piccanti, agopuntura, stimolazione dei capezzoli e olio di ricino. Le ricerche sull’efficacia di questi metodi sono limitate. Prima di provare ad indurre il travaglio, è importante che la futura mamma ne parli con il medico.
Segni pre-travaglio
Nelle settimane precedenti l’inizio del travaglio, il corpo della donna lancia segnali di avvertimento. Questi segnali possono essere sottili o evidenti. Le contrazioni che la donna ha sentito durante tutta la gravidanza aiutano il feto a posizionarsi nel canale del parto. Le contrazioni leggere e irregolari, note come contrazioni di Braxton Hicks, non sono vere contrazioni da travaglio, ma indicano che il travaglio potrebbe iniziare presto. Altri segni pre-travaglio includono lo “schiarimento”, la “nidificazione” e il “tappo mucoso.”
Schiarite
Quando il bambino “scende”, la testa si posiziona nel bacino in preparazione alla nascita. Questo processo è definito “schiarimento”. Dopo questo avvenimento, di solito la donna nota che respirare diventa più facile, ma avverte la necessità di urinare più frequentemente, poiché il bambino non preme più sui polmoni, mentre la testa esercita pressione sulla vescica. Alcune madri sperimentano questo fenomeno settimane prima dell’inizio del travaglio, mentre altre non avvertono lo “schiarimento” fino a poche ore prima.
Nidificazione
Nel terzo trimestre, non è raro che una donna si senta sempre più stanca avvicinandosi la data del parto. Tuttavia, nei giorni che precedono il travaglio, alcune donne sviluppano un forte istinto di “nidificazione”, un bisogno innato di preparare la casa per l’arrivo del nuovo bambino. Un’ondata di energia allocherà un impulso a cucinare, pulire e organizzare l’ambiente domestico. Uno studio ha rilevato che questi comportamenti di nidificazione sono simili a quelli del regno animale, rappresentando un mezzo per controllare l’ambiente e creare un nido sicuro per il neonato.
Spettacolo cruento
Durante la gravidanza, il tappo mucoso sigilla l’apertura cervicale per prevenire l’ingresso di batteri nell’utero. Quando si avvicina il parto, il collo dell’utero si ammorbidisce e si dilata, permettendo al tappo mucoso di distaccarsi. Questo evento porta alla fuoriuscita di una secrezione vaginale che può essere chiara, rosata o leggermente sanguinolenta, definita “spettacolo cruento”. Una donna incinta può perdere il tappo mucoso settimane o solo poche ore prima dell’inizio del travaglio.
Quando si rompono le acque?
Il liquido amniotico è il fluido che circonda il bambino all’interno dell’utero. È contenuto all’interno del sacco amniotico, che protegge il feto. Quando il sacco si rompe, la donna può sentire uno zampillo di fluido o un rivolo continuo che fuoriesce dalla vagina. In alcune donne, la rottura delle acque indica che il travaglio è imminente, mentre per altre il travaglio è già iniziato. Se il travaglio non inizia spontaneamente dopo la rottura delle membrane, il medico potrebbe decidere di indurre il travaglio. Se le acque non si sono rotte naturalmente e il travaglio inizia, il medico può eseguire un’amniotomia per rompere il sacco amniotico.
Le tre fasi del travaglio
Il travaglio è suddiviso in tre fasi distinte. La prima fase, la più lunga, porta alla completa dilatazione del collo dell’utero e si divide in tre sottostadi: la fase latente, la fase attiva e la fase di transizione. Durante questa fase, la dilatazione viene misurata in percentuale, dallo 0% al 100%, e in centimetri, da uno a dieci. La seconda fase culmina con la nascita del bambino, mentre la fase finale si conclude con l’espulsione della placenta.
Prima fase: fase latente
Durante la fase latente, le contrazioni si intensificano, diventano regolari e più dolorose. La cervice si assottiglia e si accorcia, o subisce l’effacement, e si dilata fino a circa quattro centimetri. La mamma può avvertire un dolore sordo al basso ventre, all’inguine o alla schiena. Quando le contrazioni diventano regolari, distanziate di quattro o cinque minuti l’una dall’altra, e durano circa un minuto per una o due ore, è solitamente il momento di recarsi in ospedale o al centro per il parto, o di contattare l’ostetrica o la doula.
Prima fase: fase attiva
Durante la fase attiva, la cervice si dilata tra quattro e otto centimetri, e le contrazioni si verificano ogni tre minuti circa. Questa fase dura generalmente dalle quattro alle otto ore. Per le madri al primo parto, la durata media è di circa cinque ore. La fase attiva prosegue fino a quando la dilatazione non raggiunge otto o nove centimetri.
Prima fase: fase di transizione
Nella fase finale della prima fase del travaglio, il processo rallenta nuovamente. Le contrazioni si verificano ogni pochi minuti e durano tra 60 e 90 secondi. La transizione dura generalmente tra 15 e 60 minuti. Durante questo periodo, la madre può sentire un forte bisogno di spingere, ma se non è completamente dilatata, l’équipe ostetrica la dissuaderà dal farlo per evitare complicazioni. La pressione nella parte bassa della schiena, nel retto o nell’area inguinale diventa più intensa. Una volta che la cervice è completamente dilatata a 10 centimetri, inizia la seconda fase del travaglio. Il medico o l’assistente al parto danno il via libera alla madre per spingere, e il bambino viene aiutato a passare attraverso il canale del parto grazie alla forza delle contrazioni e delle spinte materne.