Il sebo e le ghiandole sebacee
I capelli e la pelle umana producono regolarmente una sostanza oleosa nota come sebo. Questo lubrificante naturale ha la funzione di proteggere la pelle dalla disidratazione, di limitare la perdita d’acqua durante la sudorazione, contribuendo alla regolazione della temperatura corporea, e di mantenere idratato il cuoio capelluto, conferendo ai capelli il loro tipico aspetto lucido. Il sebo rappresenta inoltre una difesa naturale del corpo contro le infezioni, ospitando e proteggendo da batteri e funghi potenzialmente irritanti per la pelle e per l’organismo.
Composizione del sebo
Il sebo è composto principalmente da diversi tipi di lipidi in proporzioni specifiche. I trigliceridi, che fungono da riserva energetica, rappresentano circa il 57% del sebo. I monoesteri di cera, derivati da acidi grassi e alcoli grassi, costituiscono circa il 25%. Lo squalene, un olio naturale sintetizzato dal fegato, rappresenta il 13%, mentre il restante 5% è costituito da colesterolo e dai suoi esteri.
Vernix Caseosa
Durante l’ultimo trimestre di gravidanza, i feti sviluppano uno strato protettivo simile al sebo, denominato vernix caseosa. Questo biofilm rappresenta una protezione chiave per i neonati sia durante la vita intrauterina sia dopo la nascita. Un componente importante della vernix caseosa è il periderma, uno strato superficiale dell’epidermide che si forma dall’undicesima settimana di gestazione per proteggere il feto nel liquido amniotico. Le cellule espulse dal periderma si mescolano con il sebo per formare il biofilm. A differenza del sebo, la vernix ha una composizione lipidica che è solo del 9%, mentre oltre l’80% della miscela è costituita da acqua e il restante 10% da proteine.
Ruolo degli ormoni
Gli ormoni androgeni, tra cui il testosterone, giocano un ruolo fondamentale nella regolazione della produzione di sebo. Il testosterone, in particolare, incrementa la secrezione sebacea, il che spiega perché i ragazzi siano più soggetti a problemi cutanei durante la pubertà rispetto alle ragazze. La ricerca suggerisce anche che il progesterone, un ormone coinvolto nel ciclo mestruale, possa aumentare la produzione di sebo nelle donne nella settimana che precede le mestruazioni. In quel periodo, il calo dei livelli di estrogeni e progesterone porta a una relativa predominanza del testosterone, spiegando il motivo per cui molte donne riscontrano un’eccessiva produzione di sebo e irritazioni cutanee subito prima delle mestruazioni.
Picco di produzione
Tra i tre e i sei mesi di età, i neonati producono sebo in quantità simili a quelle degli adulti. La produzione di sebo aumenta ulteriormente durante la pubertà, raggiungendo un picco nei primi anni venti, per poi iniziare a diminuire verso la fine di quel decennio. Le donne osservano un calo significativo dopo la menopausa, caratterizzato da pelle più secca, mentre negli uomini una forte produzione di sebo si protrae più a lungo.
Ghiandole sebacee
Le ghiandole sebacee si trovano ovunque siano presenti follicoli piliferi nel corpo, con l’eccezione dei palmi delle mani e delle piante dei piedi. Queste ghiandole hanno condotti rivestiti da cellule epiteliali simili a quelle della pelle. Tali cellule, con un ciclo vitale di circa una settimana, producono trigliceridi che, assieme a cellule morte, vengono scissi da enzimi formando il sebo. Le ghiandole sebacee sono più concentrate sul cuoio capelluto e sul viso, e in particolare, le zone del mento e della fronte ospitano ghiandole più voluminose; alcune aree cutanee possono contenere fino a cento ghiandole per centimetro quadrato.
Come affrontare la pelle grassa
La riduzione della secrezione di sebo è essenziale per chi presenta una pelle particolarmente grassa. Per le donne, l’uso della pillola contraccettiva può aiutare a ridurre l’eccesso di sebo regolando i livelli di testosterone. Creme contenenti acido retinoico possono diminuire la produzione di sebo fino al 90%, offrendo sollievo a chi soffre di condizioni cutanee causate da un eccesso di secrezione sebacea. Prodotti cosmetici con meno del 5% di tè verde o L-carnitina possono sopprimere efficacemente la produzione di sebo, mentre la tossina botulinica si dimostra efficace nel ridurre la dimensione dei pori e la produzione di sebo entro una settimana dall’applicazione.
Meibum
Il sebo, se secretato negli occhi, può provocare irritazioni. Tuttavia, le ghiandole intorno agli occhi secernono un’emulsione differente chiamata meibum, che riveste la superficie oculare prevenendo la secchezza. Il meibum ha una composizione complessa con un’elevata quantità di cera rispetto ai lipidi. Ogni palpebra ospita tra 20 e 40 ghiandole di Meibomio, dedicate alla produzione di questa sostanza.
Vitamine che influenzano la produzione di sebo
La relazione tra alimentazione e produzione di sebo è ancora oggetto di studio, ma alcune evidenze collegano specifiche vitamine alla qualità del sebo. La vitamina A è riconosciuta per il suo ruolo nel mantenere sani pelle e capelli. La vitamina D potrebbe ridurre l’incidenza dell’acne, mentre alcune ricerche indicano che le ghiandole sebacee e il sebo giocano un ruolo nel trasporto della vitamina E dal sangue alla cute. I dermatologi continuano a studiare i legami tra dieta e produzione di sebo.
Acne e sebo
Sebbene il sebo da solo non sia responsabile dell’acne, può creare un ambiente favorevole al suo sviluppo. I pori ostruiti da oli in eccesso, cellule morte e batteri, in presenza di una sovrapproduzione di sebo, possono generare un terreno fertile per l’Propionibacterium acnes, un batterio che si nutre di sebo e causa infiammazioni e irritazioni cutanee. L’acne colpisce fino all’85% dei giovani tra i 12 e i 24 anni, ma è sempre più comune anche in età adulta. Molti trattamenti naturali possono ridurre la produzione di sebo e mitigare l’acne; tuttavia, in assenza di risultati, un dermatologo può prescrivere terapie farmacologiche più efficaci.
Dermatite seborroica
La dermatite seborroica è causata da un’eccessiva attività delle ghiandole sebacee e si manifesta con chiazze infiammate e squamose, note come seborrea o forfora nel caso del cuoio capelluto. In alcuni casi rari, può essere indicativa di condizioni mediche sottostanti, come la sindrome dell’ovaio policistico o il morbo di Parkinson. Nei casi meno gravi, si consiglia una pulizia bisettimanale per rimuovere l’eccesso di sebo, associata all’uso di creme antinfiammatorie e antisettiche. Nei casi più severi, e in base alla patologia sottostante, potrebbe essere necessario ricorrere a retinoidi o a terapie ormonali specifiche.