Iperinflazione polmonare: Una complicazione dei disturbi respiratori
L’iperinflazione polmonare compromette l’abilità di svuotare adeguatamente i polmoni. Questa condizione si presenta come una complicazione di disturbi respiratori che apportano modificazioni fisiche e funzionali delle vie aeree, risultando in una espirazione insufficiente. Gli individui con polmoni iperinflazionati possono manifestare sintomi di natura fisica e psicologica; tali effetti possono essere sia cronici che temporanei. Sebbene curabile, l’iperinflazione polmonare può sfociare in complicazioni più gravi. Il trattamento ha come obiettivo il miglioramento della respirazione e l’alleviamento dei sintomi fastidiosi.
Funzione polmonare normale
I polmoni hanno il ruolo di introdurre aria fresca e rimuovere i gas di scarto dal corpo. L’ossigeno inalato passa attraverso la bocca o il naso, prosegue lungo la trachea, attraversa i bronchi e giunge ai polmoni. Qui, l’ossigeno viene trasferito al flusso sanguigno, che lo distribuisce in tutto il corpo, supportando le funzioni vitali degli organi. Il flusso sanguigno è anche responsabile del trasporto dell’anidride carbonica (CO2) verso i polmoni. La CO2 è un prodotto di scarto dell’utilizzo dell’ossigeno nel corpo. Lo scambio tra ossigeno in entrata e CO2 in uscita avviene negli alveoli, minuscole sacche d’aria nei polmoni. La CO2 viene eliminata tramite l’espirazione. In un organismo sano, questo scambio è mantenuto in uno stretto equilibrio, consentendo una respirazione confortevole ed efficiente.
Iperinflazione polmonare
L’iperinflazione polmonare si verifica quando l’aria rimane intrappolata nei polmoni, causando la dilatazione e l’estensione dell’organo. I disordini che generano questo sintomo sono caratterizzati da un’espirazione inefficace; in altre parole, l’organismo non riesce a espellere correttamente l’aria.
Sintomi dell’iperinflazione polmonare
L’iperinflazione polmonare provoca sintomi fastidiosi e preoccupanti, come difficoltà respiratoria, senso di costrizione al petto e una respirazione affannosa, rapida o superficiale. Le persone con polmoni iperinflazionati riferiscono un bisogno intenso e insoddisfatto di inspirare ed espirare, spesso descritto come “fame d’aria”. I sintomi fisici dell’iperinflazione possono indurre paura, ansia o panico a livello emotivo o psicologico. La distress respiratoria può intensificare i sintomi fisici. Tra i segni evidenti dell’iperinflazione cronica ci sono cambiamenti nelle pareti toraciche, nella forma del diaframma e nelle fibre muscolari dei polmoni.
Cause dell’iperinflazione polmonare
I disturbi respiratori che possono dare origine all’iperinflazione polmonare coinvolgono modifiche fisiche e funzionali della trachea, dei bronchi e dei polmoni. Danni ai tessuti delle vie aeree, ai muscoli e ai vasi sanguigni sono comuni e comportano un’alterazione dello svuotamento dei polmoni. Anche le modifiche permanenti della forma delle vie respiratorie causate da infiammazione e gonfiore possono impedire il corretto flusso d’aria. Tra i fattori che aumentano il rischio di iperinflazione ci sono la produzione eccessiva di muco nelle persone affette da fibrosi cistica e la frequente broncocostrizione dovuta all’asma. Tuttavia, la complicazione più spesso associata a questa condizione è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Malattia polmonare cronica ostruttiva
La BPCO è un insieme di disturbi respiratori che include enfisema e bronchite cronica. Il fumo di sigaretta è la principale causa della BPCO, sebbene anche l’inquinamento atmosferico e le infezioni contribuiscano allo sviluppo della malattia. L’iperinflazione polmonare è una complicazione frequente poiché, così come altri fattori di rischio, la BPCO provoca un danno progressivo alle vie aeree.
Iperinflazione dinamica e statica
L’iperinflazione polmonare può essere di natura statica o dinamica. L’iperinflazione statica comporta un aumento permanente del volume polmonare, con polmoni cronicamente dilatati. Anche il tempo richiesto per espellere l’aria dai polmoni è influenzato, squilibrando il processo di inspirazione ed espirazione. L’iperinflazione dinamica, invece, è transitoria e si manifesta quando aumenta la richiesta ventilatoria, per esempio durante l’esercizio fisico, episodi di ansia o esacerbazione dei sintomi respiratori alterati, causando un’interruzione temporanea nella capacità dei polmoni di svuotarsi correttamente.
Complicazioni
Oltre a costituire una complicazione autonoma, l’iperinflazione polmonare cronica può portare a ulteriori problemi. I sintomi che provoca possono spingere la persona a evitare l’attività fisica, contribuendo a un deterioramento generale della condizione fisica. Il mancato svuotamento dei polmoni e l’inalazione insufficiente possono inoltre risultare in affaticamento e insufficienza dei muscoli respiratori. L’iperinflazione è associata anche a stress sul ventricolo sinistro del cuore e a un conseguente sviluppo di malattie cardiovascolari.
Diagnosi
L’iperinflazione polmonare viene diagnosticata misurando la capacità funzionale residua (FRC) e il volume residuo (RV) dei polmoni. La FRC è il volume d’aria che rimane nei polmoni dopo un’espirazione normale, mentre il RV rappresenta il volume restante dopo l’espirazione massimale. La diagnosi dell’iperinflazione polmonare è più precisa con l’uso della pletismografia corporea, anche se solitamente i medici determinano FRC e RV con uno spirometro, un dispositivo in cui la persona respira. Possono essere utilizzati anche altri test di funzionalità respiratoria, ma i risultati ottenuti sono meno affidabili.
Trattamento dell’iperinflazione polmonare
L’iperinflazione polmonare può essere trattata con vari metodi, spesso combinando diverse terapie per gestire i sintomi del paziente. I broncodilatatori rilassano e dilatano le vie aeree, consentendo una respirazione più efficiente. Le bombole di ossigeno portatili e la ventilazione invasiva sono esempi di assistenza respiratoria. La riabilitazione polmonare, un tipo di allenamento fisico, mira a migliorare la condizione del corpo e dei polmoni, riducendo la necessità di ventilazione. Sebbene meno comune, l’intervento chirurgico può essere necessario per ridurre la capacità del volume polmonare.
Iperinflazione polmonare intenzionale
I subacquei in apnea talvolta praticano un’iperinflazione intenzionale e temporanea. Questo sport richiede immersioni senza l’uso di attrezzature respiratorie. I subacquei in apnea hanno imparato a iperinflazionare i polmoni tramite l’insufflazione glossofaringea (GI), una tecnica che permette di immagazzinare più aria nei polmoni rispetto alla normale respirazione. Studi suggeriscono che l’iperinflazione intenzionale è reversibile e non produce effetti duraturi.