Ipomagnesiemia: cause ed effetti del basso livello di magnesio nel sangue
Il magnesio è un elettrolita fondamentale che partecipa a centinaia di reazioni metaboliche nel corpo umano. L’ipomagnesiemia rappresenta un’alterazione elettrolitica causata da livelli insufficienti di magnesio sierico, ovvero della quantità di magnesio presente nel sangue. Un livello normale di magnesio sierico si attesta tra 1,46 e 2,68 mg/dL, mentre l’ipomagnesiemia è definita da valori inferiori a 1,46 mg/dL. Se non adeguatamente trattata, questa condizione può avere conseguenze gravi.
Il ruolo del magnesio nell’organismo
L’ipomagnesiemia è una seria carenza elettrolitica poiché il magnesio è necessario per una moltitudine di funzioni vitali, tra cui il corretto funzionamento dei muscoli e dei nervi, la regolazione del glucosio nel sangue e il mantenimento della pressione sanguigna. Il magnesio è essenziale per la produzione di energia, la sintesi del DNA, dell’RNA e per la formazione delle ossa. Facilita inoltre il trasporto di altri elettroliti, cruciale per la contrazione muscolare, la trasmissione nervosa e il ritmo cardiaco regolare.
Sintomi dell’ipomagnesiemia
I sintomi dell’ipomagnesiemia sono variabili perché influiscono su molteplici funzioni corporee. I sintomi neuromuscolari possono comprendere intorpidimento, formicolio, convulsioni, crampi e spasmi muscolari, tremori, delirio, apatia e, nei casi più gravi, coma. I sintomi cardiovascolari includono aritmie, fibrillazione atriale e morte cellulare del muscolo cardiaco. Tra i sintomi digestivi si annoverano anoressia, nausea e vomito. Il basso magnesio può anche compromettere l’equilibrio di altri elettroliti, come calcio e potassio, e altera la produzione dell’ormone paratiroideo.
Segno di Trousseau e segno di Chvostek
I medici verificano la presenza del segno di Trousseau e del segno di Chvostek quando valutano i pazienti per ipomagnesiemia. Per rilevare il segno di Trousseau, un bracciale per la pressione sanguigna viene applicato sul braccio del paziente per alcuni minuti, riducendo l’afflusso di sangue; uno spasmo al polso suggerisce livelli bassi di calcio, spesso legati al basso magnesio. Il segno di Chvostek si verifica quando un leggero tocco al nervo facciale provoca una contrazione involontaria del viso. Questi test sono indicativi di una carenza di calcio, generalmente secondaria alla carenza di magnesio.
Magnesio e calcio
L’ipomagnesiemia è strettamente correlata con il basso livello di calcio. Un deficit di magnesio riduce la produzione dell’ormone paratiroideo, che regola i livelli di calcio. Il calcio è fondamentale per molte funzioni, tra cui la contrazione muscolare, la formazione di ossa e denti, la coagulazione del sangue e il mantenimento del ritmo cardiaco.
Cause: Diminuzione dell’assunzione e farmaci
L’ipomagnesiemia può derivare da molteplici cause. È spesso associata a un ridotto apporto dietetico o a malnutrizione dovuta all’abuso di alcol o alla fame, o ancora in soggetti gravemente malati nutriti per via intermittente. Alcuni farmaci possono provocare ipomagnesiemia, tra cui antibiotici, inibitori di pompa protonica, antimicotici, diuretici dell’ansa e tiazidici, farmaci per le aritmie e chemioterapici.
Cause: Problemi gastrointestinali e renali
L’ipomagnesiemia può essere causata anche da problemi gastrointestinali e renali che compromettono l’assorbimento del magnesio, come diarrea cronica o acuta, bypass gastrico, pancreatite acuta, disordini renali ereditari e rare condizioni genetiche. La sindrome dell’osso affamato, una condizione rara, aumenta l’assorbimento di magnesio post-chirurgia tiroidea o paratiroidea, abbassando i livelli sierici di magnesio.
Diagnosi
I medici sospettano l’ipomagnesiemia in presenza di sintomi neurologici inspiegabili, diarrea cronica, disturbi legati all’uso di alcol o uso prolungato di farmaci noti per abbassare il magnesio. Segni di Trousseau e Chvostek positivi possono emergere durante l’esame fisico. Un semplice esame del sangue conferma la diagnosi di ipomagnesiemia, valutando anche i livelli di calcio e potassio.
Trattamento
Il trattamento dell’ipomagnesiemia varia in base ai sintomi e alla gravità della carenza. Solitamente, si somministrano sali di magnesio per via orale, ma se non tollerati, potrebbe essere necessaria un’integrazione endovenosa o intramuscolare. Il magnesio per via endovenosa è riservato ai casi gravi.
Fattori di rischio
L’ipomagnesiemia colpisce circa il 2% della popolazione generale, ma è più frequente in alcuni gruppi. Tra questi, il 10-20% dei pazienti ospedalizzati e fino al 60% di quelli in terapia intensiva. Anche fino all’80% delle persone con disturbi di abuso di alcol e il 25% di quelle con diabete possono presentare ipomagnesiemia.
Ipomagnesiemia con ipocalcemia secondaria
L’ipomagnesiemia con ipocalcemia secondaria è una condizione genetica rara che provoca bassi livelli sierici di magnesio. Essendo una malattia autosomica recessiva, richiede l’ereditarietà di una copia del gene difettoso da entrambi i genitori. Considerando la relazione tra ormone paratiroideo, livelli di calcio e magnesio, questa patologia influisce anche su questi ultimi. Se non trattata, può causare disturbi motori, insufficienza cardiaca e risultare fatale.