Kombu, alga superfood salutare
La kombu è un’alga bruna che cresce lungo le coste della Corea e del Giappone. È comunemente utilizzata nelle preparazioni culinarie in alternativa alla Wakame e alla Laminaria japonica. Questo superfood è povero di calorie e privo di grassi, ma ricco di vitamine e nutrienti, e da tempo costituisce un elemento fondamentale nella gastronomia dell’Asia orientale. Conosciuta anche come kashima o haidai, la kombu è spesso impiegata per preparare brodi di cottura. Coltivata principalmente per scopi alimentari, viene generalmente venduta essiccata o sott’aceto. Sebbene possa sostituire la Nori negli involtini di sushi, è più frequentemente utilizzata in insalate e zuppe.
Ossa più forti
La kombu è una fonte eccezionale di calcio, particolarmente vantaggiosa per chi segue una dieta vegana o evita i latticini. Questo minerale essenziale è cruciale per rafforzare le ossa e preservare la salute dello scheletro nel tempo. Un apporto adeguato di calcio è fondamentale per le donne in post-menopausa e per le persone anziane. Un grammo di kombu può fornire circa il 12% del fabbisogno giornaliero medio di calcio. Aggiungere quest’alga nutriente e dal sapore terroso a insalate o zuppe è un modo eccellente per soddisfare le necessità nutrizionali.
Aiuta la digestione
Le fibre alimentari sono essenziali per mantenere un sano transito intestinale. Esse facilitano il passaggio del cibo attraverso l’apparato digerente e aiutano a eliminare le sostanze di scarto. Chi consuma la giusta quantità di fibre nella dieta riferisce di avere movimenti intestinali più regolari e meno problemi di gonfiore e gas. La kombu è ricca di fibre solubili, fornendo 7 grammi per una porzione di un grammo. Aggiungere un’abbondante quantità di fibre a una dieta bilanciata può contribuire a migliorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile e di altri disturbi digestivi.
Fonte naturale di ferro
Un insufficiente apporto di ferro può portare all’anemia, riducendo la capacità del sangue di trasportare ossigeno alle cellule del corpo. Un adeguato livello di ferro favorisce una migliore ossigenazione cellulare, aumentando l’energia e accelerando la rigenerazione dei tessuti. Chi soffre di anemia può avvertire stanchezza e difficoltà nello svolgere attività fisiche. La kombu rappresenta un’ottima fonte di ferro alimentare, particolarmente utile per chi evita la carne rossa. Una porzione da cento grammi di kombu può aiutare a ridurre sintomi come affaticamento, palpitazioni e fragilità delle unghie associati all’anemia.
Migliore salute orale
Oltre alle ossa, anche i denti beneficiano di un adeguato apporto di calcio per mantenersi forti e protetti. La kombu rappresenta una fonte vegetale di calcio ideale per chi non consuma latticini. Inoltre, il ferro presente nella kombu migliora la circolazione sanguigna e la salute delle gengive. Un apporto sufficiente di ferro può aiutare a ridurre episodi di sanguinamento gengivale, contribuendo a una migliore ossigenazione e guarigione dei tessuti gengivali.
Rafforza il sistema immunitario
Durante la stagione del raffreddore e dell’influenza, è importante mantenere il sistema immunitario forte ed efficiente. Una dieta ricca di vitamine e nutrienti, come le vitamine del gruppo B, C e zinco, può aiutare a combattere i virus. La kombu contiene elevate quantità di vitamine B, C, D ed E e oligoelementi come germanio, magnesio e zinco, che sostengono le funzioni organiche, l’immunità e il benessere generale.
Regola il metabolismo
La kombu è particolarmente ricca di fibre alimentari, le quali agevolano una digestione sana e contribuiscono a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. L’effetto saziante delle fibre aiuta a prolungare il senso di sazietà, riducendo le voglie improvvise legate alle variazioni glicemiche. Per chi gestisce il diabete attraverso una dieta corretta e attività fisica, l’aggiunta di kombu può facilitare l’equilibrio del metabolismo e prevenire i picchi glicemici dannosi. Inoltre, l’alto contenuto di iodio della kombu supporta la funzione tiroidea e migliora il metabolismo complessivo.
Migliora la salute cardiovascolare
La kombu può contribuire a migliorare la salute del cuore. Ricca di ferro, favorisce una maggiore produzione di globuli rossi e ottimizza la funzionalità cellulare. Un sangue ben ossigenato migliora le funzioni cerebrali e fornisce più energia ai muscoli, supportando così le prestazioni fisiche e mentali. Una circolazione sanguigna efficiente riduce lo sforzo cardiaco necessario per ossigenare il corpo intero, contribuendo a ridurre lo stress e la tensione sull’organo.
Pelle più sana
L’esposizione quotidiana agli agenti atmosferici può danneggiare la pelle, rendendola spenta e opaca. Un adeguato apporto di ossigeno e alte concentrazioni di vitamina B favoriscono la rigenerazione cellulare, contribuendo a una pelle più luminosa e tonica. Sebbene la kombu non sia un elisir di giovinezza, integrate nella vostra dieta può migliorare la texture e il tono della pelle, mantenendo un aspetto più giovane e vitale con l’avanzare dell’età.
Incorporare Kombu nella dieta
La kombu si trova generalmente in fogli essiccati, che possono essere ridotti in polvere da aggiungere a tè o frullati per chi non gradisce il suo sapore ma desidera beneficiare delle sue proprietà. L’ammollo dei fogli essiccati rende l’alga più flessibile, permettendone l’utilizzo al posto della Nori nei sushi o condita con aceto per un’insalata di alghe. Può essere tagliata finemente e aggiunta a zuppe o brodi, oppure mescolata con i legumi per conferire colore e un sapore leggermente umami.
Effetti collaterali della kombu
Nonostante i numerosi benefici, è importante tenere conto di alcune precauzioni nell’assunzione di kombu. Un consumo eccessivo di iodio può portare a ipertiroidismo, una condizione in cui la tiroide diventa iperattiva. Coloro che assumono integratori di potassio dovrebbero evitare la kombu fino al termine del trattamento. Le donne in gravidanza devono escludere il consumo di kombu, poiché può indurre il travaglio e la sua sicurezza è discutibile, essendo associata a rischi di rottura del collo dell’utero e infezioni.