Mal d’altitudine

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Che cos’è il mal di montagna?

Ad altitudini più elevate, la pressione atmosferica diminuisce e l’aria contiene meno ossigeno. Gli individui possono vivere comodamente ad altitudini moderatamente elevate, ma il corpo necessita di tempo per adattarsi alle nuove condizioni. Salendo oltre gli 8.000 piedi di altitudine, si possono manifestare sintomi fastidiosi o pericolosi con il cambio di quota.

I sintomi del mal di montagna non pericolosi per la vita sono noti come mal di montagna acuto, affezione a cui sono esposti alpinisti su montagne alte e sciatori in località ad alta quota, come nel Colorado. Spesso, i sintomi migliorano scendendo rapidamente a quote inferiori. In caso di sintomi lievi, una pausa prima di proseguire l’ascesa può essere sufficiente per farli regredire.

Il mal di montagna acuto è la forma meno pericolosa delle varie malattie da altitudine, colpendo circa il 50% delle persone che passano dal livello del mare a 14.000 piedi senza un adeguato periodo di acclimatazione.

I sintomi ad alta quota devono essere considerati con serietà, poiché alcune condizioni possono evolversi in malattie mortali. Una di queste è l’edema cerebrale da alta quota (HACE), in cui il cervello si gonfia e smette di funzionare correttamente a causa di un accumulo di liquidi. Un’altra condizione correlata è l’edema polmonare da alta quota (HAPE), che porta liquidi nei polmoni. Inoltre, l’emorragia retinica da alta quota (HARH) può causare danni alla vista. Tra le conseguenze gravi del mal di montagna ci sono il coma e la morte.

Il mal di montagna è più comune in persone con precedenti episodi simili, ed è influenzato da un rapido aumento di quota, intensa attività fisica nei primi giorni in altitudine, e acclimatazione a basse quote. Anche l’obesità e la genetica possono aumentare il rischio, specialmente per condizioni come l’HAPE.

Sintomi

Quando il corpo si adatta all’alta quota, possono insorgere sintomi fastidiosi ma non preoccupanti, come respirazione rapida, mancanza di fiato durante esercizi intensi, pause respiratorie durante il sonno e minzione frequente, causati da bassi livelli di anidride carbonica che inducono adattamenti nel cervello e nei reni.

Sintomi più gravi sono dovuti a bassi livelli di ossigeno nel sangue e adeguamenti del sistema circolatorio.

Il mal di montagna acuto si manifesta generalmente tra 8 e 36 ore dall’ascesa.

I sintomi possono includere:

  • Mal di testa non alleviato da analgesici comuni
  • Nausea o vomito
  • Vertigini o stordimento
  • Debolezza o stanchezza
  • Difficoltà a dormire
  • Perdita di appetito

L’edema cerebrale da alta quota è considerato una forma grave di mal di montagna acuto. Di solito compare dopo i sintomi del mal di montagna acuto e può non essere immediatamente rilevato perché spesso si manifesta durante la notte. I sintomi possono provocare difficoltà nel camminare, confusione, e cambiamenti nel comportamento e nel pensiero. In casi avanzati, possono verificarsi allucinazioni e coma.

L’edema polmonare da alta quota può presentarsi con o senza altri sintomi, causando costrizione vascolare e perdita di liquidi nei polmoni. I sintomi peggiorano tipicamente con l’attività fisica e sono più comuni nottetempo. Tra questi troviamo oppressione al torace, stanchezza estrema, tosse con liquido schiumoso, e difficoltà respiratorie.

L’emorragia retinica da alta quota, solitamente priva di sintomatologia evidente, può causare visione offuscata se coinvolge la macula.

Diagnosi

Riconoscere i primi sintomi del mal di montagna è fondamentale, poiché le malattie da altitudine possono diventare letali. In caso di sola cefalea, si dovrebbe sospendere l’ascensione e assumere un analgesico leggero. L’edema cerebrale richiede attenzione se compaiono alterazioni del movimento o del comportamento. In questi casi, è essenziale scendere immediatamente e consultare un medico. Una Risonanza Magnetica (RM) può confermare la diagnosi mostrando il gonfiore cerebrale.

L’edema polmonare può rivelarsi difficile da diagnosticare inizialmente, data la tendenza all’affaticamento. Stanchezza, tosse secca, tachicardia e dispnea a riposo sono segnali di allerta. L’ascolto dei polmoni con uno stetoscopio può rivelare crepitii, e i livelli di ossigeno nel sangue possono risultare insolitamente bassi per l’altitudine.

Durata prevista

Senza scendere alla quota precedente in cui ci si è sentiti bene, i sintomi possono peggiorare diventando mortali. I sintomi del mal di montagna acuto tendono a migliorare entro pochi giorni a quote inferiori, mentre condizioni più gravi come l’HAPE possono necessitare di settimane e di cure mediche.

Prevenzione

Una graduale acclimatazione aiuta il corpo a adattarsi e riduce il rischio di mal di montagna. In generale, quando si sale sopra i 10.000 piedi, è consigliabile non aumentare l’altitudine di oltre 1.000 piedi per notte, fermarsi per una seconda notte ogni 3.000 piedi di ascesa, limitare lo sforzo fisico durante i primi giorni e mantenere idratazione adeguata.

Se si nota l’insorgere di sintomi, fermarsi e considerare la discesa è fondamentale. Farmaci come ibuprofene possono prevenire sintomi minori quali la cefalea. Se vi è una storia di mal di montagna, l’acetazolamide può essere utile e deve essere considerato il suo uso preventivo.

Trattamento

In presenza di sintomi lievi del mal di montagna acuto, prima di proseguire l’ascesa occorre attendere che i sintomi regrediscano. Nei casi più gravi, scendere a un’altitudine inferiore è cruciale. Il mal di montagna lieve può essere trattato con riposo e antidolorifici come l’acetazolamide, che accelera il recupero stimolando la respirazione.

È importante evitare alcol, sonniferi e antidolorifici narcotici durante i sintomi, poiché possono deprimere la respirazione. Per sintomi severi di edema cerebrale o polmonare, l’uso di ossigeno, acetazolamide, desametasone, e in camere iperbariche portatili, quando disponibili, può fornire sollievo temporaneo fino a quando non viene organizzata la discesa.

Quando chiamare un professionista

Poiché i sintomi del mal di montagna possono peggiorare senza che il soggetto lo avverta, è fondamentale aiutare chi ne è affetto a scendere e cercare cure mediche al più presto possibile.

Prognosi

La prognosi dipende dalla rapidità con cui si riesce a scendere e dalla gravità dei sintomi. In molti casi, i sintomi migliorano rapidamente a quote più basse e le attività in alta quota possono essere riprese, sebbene in caso di malattia grave prolungata a alta quota, ci sarà un rischio fatale.