Che cos’è?
La malattia infiammatoria pelvica (PID) è un’infezione che interessa l’utero, le tube di Falloppio o le ovaie. Si tratta dell’infezione grave più comune fra le giovani donne, con circa 1 milione di nuove diagnosi ogni anno negli Stati Uniti. Colpisce principalmente le donne sessualmente attive durante l’età fertile. Circa una donna su sette riceve un trattamento per la malattia infiammatoria pelvica nel corso della sua vita.
Questa condizione rappresenta la principale causa prevenibile di infertilità negli Stati Uniti. L’infezione può provocare la cicatrizzazione dei tessuti all’interno delle tube di Falloppio, causando danni o ostruzioni totali delle stesse. Ogni episodio di infezione aumenta il rischio di sterilità, raddoppiando il rischio con ciascun nuovo attacco.
La malattia infiammatoria pelvica è una delle principali ragioni di ospedalizzazione per le giovani donne e comporta numerosi interventi chirurgici a causa delle sue complicanze. I ricercatori ritengono che la maggior parte dei casi sia causata da malattie sessualmente trasmissibili (MST), che si diffondono attraverso il contatto sessuale. La gonorrea e la clamidia sono le due malattie più spesso associate allo sviluppo della PID. Se non trattati, i batteri responsabili di queste infezioni possono anche causare la PID.
Generalmente, la malattia infiammatoria pelvica si sviluppa in due fasi. Innanzitutto, gli agenti infettivi colpiscono la cervice (l’apertura dell’utero). Successivamente, nel 10% circa delle donne, i batteri si spostano verso l’utero, le tube di Falloppio o le ovaie. Più raramente, la PID può svilupparsi se i batteri accedono alle parti superiori del tratto riproduttivo dopo il parto, l’inserimento di un dispositivo intrauterino (IUD) o un aborto indotto. Tutte queste procedure comportano un certo rischio di infezione, specialmente se sono presenti infezioni sessualmente trasmesse.
La malattia influisce maggiormente su giovani donne sotto i 25 anni con più partner sessuali. Anche le donne con una storia di malattie sessualmente trasmissibili o precedenti episodi di PID sono a rischio maggiore. Infine, anche le donne i cui partner sessuali hanno relazioni con altre persone sono esposte a un rischio più elevato di infezione pelvica.
I sintomi
I sintomi possono variare da gravi a lievi o essere addirittura assenti. I più comuni sono:
- Dolore al bacino e nell’addome inferiore
- Perdite vaginali con odore sgradevole
- Febbre e brividi
- Nausea e vomito
- Dolore durante i rapporti sessuali
Diagnosi
Il medico raccoglierà informazioni sulla storia clinica, comprese le abitudini sessuali della paziente e del o dei partner. Verranno prese in considerazione anche i sintomi attuali e i metodi contraccettivi utilizzati. Un esame pelvico aiuterà a determinare se gli organi riproduttivi sono doloranti o gonfi, identificando il sito esatto dell’infezione.
La diagnosi della malattia infiammatoria pelvica può essere complessa, poiché il sito dell’infezione è di difficile accesso e i sintomi possono somigliare a quelli di altre patologie, come l’appendicite.
Durante un esame pelvico, il medico può utilizzare un tampone per prelevare un campione dalla cervice al fine di verificare la presenza di gonorrea e clamidia. Il medico può anche richiedere un esame del sangue per controllare i globuli bianchi, il cui aumento può indicare un’infezione grave.
Se la diagnosi è incerta, possono essere necessarie procedure aggiuntive, tra cui:
- Laparoscopia – Un dispositivo simile a un telescopio viene inserito attraverso una piccola incisione nell’ombelico per visualizzare gli organi pelvici.
- Ecografia – Un dispositivo elettronico viene spostato sull’addome o inserito nella vagina, producendo immagini degli organi attraverso echi.
Durata prevista
La maggior parte dei casi di malattia infiammatoria pelvica si risolve con un trattamento antibiotico di 10-14 giorni. I casi più severi possono richiedere un ricovero ospedaliero.
Prevenzione
Oltre all’astensione dai rapporti sessuali, non esiste un metodo garantito per prevenire la PID. Tuttavia, le donne con relazioni stabili e monogamiche hanno un rischio molto ridotto, se né loro né i partner sono stati infettati da MST. L’uso del preservativo offre protezione contro le MST. Sebbene i contraccettivi orali evitino la gravidanza, le donne con più partner sessuali dovrebbero assicurarsi che i partner utilizzino il preservativo.
Poiché la maggior parte dei casi di PID è legata a MST, il trattamento dei partner sessuali è essenziale per prevenire recidive. Tutti i partner recenti devono essere esaminati da un medico e trattati per gonorrea e clamidia. Una donna con PID dovrebbe astenersi da ulteriori rapporti sessuali fino al completamento del trattamento del partner.
Il trattamento
Il trattamento principale per la malattia infiammatoria pelvica è costituito dagli antibiotici e, nella maggior parte dei casi, essi sono sufficienti a curare l’infezione. Poiché spesso la PID è causata da più di un tipo di batterio, possono essere necessari più antibiotici. Gli antibiotici possono essere somministrati per via orale o endovenosa e devono essere assunti per l’intero periodo prescritto, anche se i sintomi scompaiono. Un ciclo di antibiotici di 10-14 giorni è generalmente indicato.
Se ricevete un trattamento per la PID, contattate il medico a distanza di due o tre giorni per esaminare i vostri progressi. In caso di mancato miglioramento, è necessario un ulteriore esame medico.
Alcune donne con infezioni gravi richiedono il ricovero per ricevere antibiotici per via endovenosa. Se febbre e dolore persistono, una ecografia pelvica o una tomografia computerizzata potrebbero essere necessarie per verificare la presenza di un ascesso, che richiede un trattamento chirurgico oltre alla terapia antibiotica.
Quando chiamare un professionista
Consigliamo di contattare tempestivamente il medico se si manifestano sintomi di malattia infiammatoria pelvica.
Prognosi
Un trattamento tempestivo e adeguato può curare la PID e prevenire complicazioni. È importante seguire le indicazioni mediche, completare i farmaci prescritti e partecipare ai controlli medici. Per prevenire reinfezioni, anche i partner sessuali devono essere trattati seguendo tutte le raccomandazioni preventive.