Palpebra cadente (ptosi)

Home / Malattie dalla A alla Z / Palpebra cadente (ptosi)

Che cos’è?

La palpebra cadente è anche nota come ptosi o blefaroptosi. Questa condizione si verifica quando il bordo della palpebra superiore si abbassa in una posizione inferiore al normale. Nei casi più gravi, la palpebra cadente può coprire parzialmente o totalmente la pupilla, interferendo con la visione.

La ptosi può colpire uno o entrambi gli occhi, essere presente sin dalla nascita (ptosi congenita) o svilupparsi gradualmente nel corso degli anni. A volte, la ptosi è un problema isolato che altera l’aspetto di una persona senza influire sulla vista o sulla salute. In altri casi, può indicare una condizione più seria che riguarda i muscoli, i nervi, il cervello o l’orbita oculare. La ptosi che si manifesta nell’arco di giorni o ore potrebbe essere un segnale di un problema medico significativo.

Fra le cause della ptosi troviamo:

  • Ptosi congenita: questa condizione è presente alla nascita a causa di un difetto nel muscolo levatore, che solleva la palpebra superiore. In circa il 70% dei casi, è colpito un solo occhio. Se la palpebra cadente oscura il campo visivo del bambino, è necessario un intervento chirurgico nei primi anni di vita per prevenire la perdita permanente della vista.
  • Ptosi aponeurotica (senile o legata all’età): l’invecchiamento è la causa più comune di ptosi non congenita. Nell’anzianità, la gravità e l’invecchiamento possono allungare il tessuto tendineo che aiuta il muscolo levatore a sollevare la palpebra. Di solito sono colpiti entrambi gli occhi, sebbene l’abbassamento sia più pronunciato in un solo occhio.
  • Miastenia gravis: la ptosi può essere uno dei sintomi iniziali della miastenia gravis, una malattia rara che altera la risposta dei muscoli ai nervi, provocando debolezza muscolare progressiva che può interessare non solo le palpebre, ma anche i muscoli facciali, delle braccia, delle gambe e altre parti del corpo.
  • Malattie muscolari: la ptosi può essere un sintomo di malattie muscolari ereditarie come la distrofia muscolare oculofaringea, che colpisce i muscoli dell’occhio e può causare difficoltà di deglutizione. Nei giovani adulti, la ptosi può derivare da malattie muscolari come l’oftalmoplegia esterna progressiva, con sviluppo di ptosi in entrambi gli occhi, disturbi del movimento oculare e, talvolta, altri sintomi muscolari.
  • Problemi ai nervi: i muscoli oculari sono controllati dai nervi del cervello, quindi danni al cervello o ai suoi nervi cranici possono talvolta causare ptosi. Queste condizioni comprendono ictus, tumore cerebrale, aneurisma cerebrale, e danni ai nervi dovuti al diabete cronico. La sindrome di Horner, che comporta una pupilla ridotta e la perdita di capacità di sudorazione su un lato del viso, è un’altra causa possibile. Una forma particolarmente pericolosa di questa sindrome può derivare da un tumore ai polmoni.
  • Problemi oculari locali: la ptosi può derivare da infezioni o tumori della palpebra, tumori orbitari o traumi oculari.

Sintomi

I medici valutano la severità della ptosi misurando l’apertura dell’occhio e la posizione della palpebra. È possibile autoverificare la presenza del problema osservando il proprio riflesso: l’iride dovrebbe essere visibile sopra la pupilla e la palpebra non dovrebbe coprire la pupilla stessa.

Con la ptosi, l’apertura dell’occhio si restringe, facendo apparire l’occhio più piccolo. Si può perdere anche la caratteristica piega cutanea tra la palpebra superiore e il sopracciglio. Se la ptosi copre la pupilla, si può cercare di compensare alzando le sopracciglia, che può causare mal di testa da tensione e dare agli occhi un aspetto sorpreso. Si può anche inclinare il mento verso l’alto per riuscire a vedere sotto il margine inferiore della palpebra.

Se la ptosi è semplice, non presenta altri sintomi. Se è causata da una condizione più grave, potrebbero comparire altri sintomi correlati. Ad esempio, la miastenia gravis può portare a visione doppia e debolezza in altre regioni del corpo. Tra i bambini con ptosi congenita, circa il 30% può avere strabismo o altri problemi oculari. Nella sindrome di Horner, la pupilla dell’occhio affetto è insolitamente piccola.

Diagnosi

Se entrambe le palpebre superiori si abbassano progressivamente con l’età, probabilmente è ptosi senile. Vecchie fotografie possono aiutare a confermare la diagnosi, mostrando il peggioramento graduale della condizione.

Altrimenti, la diagnosi va effettuata da un medico esaminando sintomi di visione doppia, debolezza muscolare, difficoltà a parlare o deglutire, cefalee, formicolio o intorpidimento. Si considererà anche l’anamnesi personale e familiare.

Il medico procederà con un esame fisico, neurologico e oculistico. Se necessario, ulteriori esami diagnostici, come una TC o una RM, verranno eseguiti per identificare problemi neurologici o masse nella zona oculare.

Se si presentano debolezza muscolare o sintomi sospetti per miastenia gravis, potrebbero essere ordinati esami del sangue e specifici test farmacologici. A volte, per diagnosi più precise, è necessaria una biopsia muscolare.

Durata prevista

La ptosi è spesso un problema a lungo termine. Nei bambini con ptosi congenita non trattata, solitamente la condizione è stabile. Nella ptosi legata all’età, il processo di abbassamento può continuare lentamente nel tempo.

Prevenzione

In molti casi, la ptosi non è prevenibile.

Trattamento

Se la ptosi legata all’età compromette la vista o l’aspetto, il chirurgo plastico può sollevare la palpebra con un intervento ambulatoriale in anestesia locale, utile per l’adattamento della palpebra con l’occhio aperto.

Per la ptosi congenita grave nei bambini, è consigliato un intervento chirurgico precoce per prevenire danni visivi permanenti. In caso di ptosi più lieve, si può attendere fino a 3-5 anni per l’intervento, condotto in anestesia generale.

Se la ptosi è secondaria a una malattia, il trattamento di quest’ultima può migliorare la condizione o prevenirne il peggioramento.

Quando rivolgersi a un professionista

Contattate immediatamente il medico se la ptosi si manifesta improvvisamente o è accompagnata da sintomi come visione doppia, debolezza muscolare, difficoltà di parola o deglutizione, o forti mal di testa. Rivolgetevi al medico in caso di sospetta infezione oculare con dolori, arrossamenti o sintomi generalizzati.

Prendete appuntamento con un medico se la ptosi legata all’età inizia a compromettere la visione o l’aspetto, o con un pediatra se le palpebre del bambino appaiono asimmetriche o tengono una posizione anomala.

Prognosi

In generale, le prospettive sono buone. La chirurgia correttiva solitamente risolve la ptosi congenita nei bambini e l’abbassamento legato all’età negli adulti. In alcuni casi, gli occhi potrebbero rimanere leggermente aperti durante il sonno, necessitando di lubrificanti notturni per evitare secchezza.