Di cosa si tratta?
La pneumonectomia è una procedura chirurgica che prevede la rimozione di un intero polmone.
Questo intervento viene comunemente eseguito per trattare il cancro del polmone in pazienti attentamente selezionati, i quali non presentano segni di metastasi al di fuori del polmone stesso e che sono in condizioni di salute sufficientemente buone per sottoporsi all’operazione. Rispetto ad altre opzioni terapeutiche per il cancro del polmone, la pneumonectomia rappresenta un intervento chirurgico con potenziali rischi elevati.
Pneumonectomia tradizionale – Prevede la rimozione esclusiva del polmone malato.
La pneumonectomia è probabilmente l’opzione più adeguata quando un tumore:
- È situato al centro del polmone
- Coinvolge una porzione significativa dell’arteria o delle vene polmonari
Pneumonectomia extrapleurica – Comporta la rimozione del polmone malato insieme a:
-
- Parte della membrana che riveste il cuore (pericardio)
- Una porzione del diaframma
- La membrana che riveste la cavità toracica sullo stesso lato del torace
A cosa serve
In genere, la pneumonectomia tradizionale viene eseguita per la rimozione di un tumore al polmone. Può, in alcuni casi, essere necessaria in seguito a gravi traumi toracici.
La pneumonectomia extrapleurica è un’opzione per il trattamento del mesotelioma maligno, un tumore che interessa la pleura. La pleura è la membrana che riveste la cavità toracica e copre i polmoni, e questo tipo di tumore è spesso causato dall’esposizione all’amianto.
Preparazione
Prima di una pneumonectomia, il medico richiederà una serie di esami approfonditi per valutare la capacità dei polmoni. Si vuole garantire che il polmone restante possa sostenere il carico di lavoro della respirazione. Inoltre, verranno effettuati esami sul cuore per assicurarsi che sia in grado di resistere alla procedura.
Prima di confermare l’intervento, il paziente dovrà sottoporsi a diverse scansioni e analisi del sangue per accertarsi che il cancro non si sia diffuso oltre i polmoni. Queste analisi possono comprendere:
- Scintigrafia ossea
- Tomografia computerizzata (TAC) dell’addome
- Tomografia computerizzata o risonanza magnetica della testa
Il medico esaminerà l’anamnesi e eventuali allergie del paziente.
Circa una settimana prima dell’intervento, si dovrà sospendere l’uso di aspirina e alcuni farmaci antinfiammatori. In caso di terapia con anticoagulanti, consultare il medico riguardo l’interruzione.
La sera prima dell’intervento, è necessario astenersi dal mangiare o bere.
Come si fa
Verrà inserita una linea venosa (IV) nell’avambraccio per somministrare fluidi e farmaci. Si procederà quindi con l’anestesia generale.
Si praticherà un’incisione nel torace dal lato del polmone da rimuovere. Nella pneumonectomia tradizionale, il chirurgo farà collassare il polmone malato e chiuderà i principali vasi sanguigni. Successivamente chiuderà il bronco principale del polmone, tagliandolo il più vicino possibile alla trachea, per rimuovere poi il polmone.
L’estremità tagliata del bronco sarà sigillata con punti metallici o suture, verificando che non ci siano perdite d’aria. L’incisione nel torace verrà quindi suturata. Un drenaggio temporaneo sarà lasciato nello spazio tra le membrane che circondano il polmone.
Nel caso di pneumonectomia extrapleurica, oltre alla rimozione del polmone, il chirurgo rimuove con precisione la pleura dalla parete toracica e taglia segmenti del pericardio e del diaframma sul lato coinvolto. Queste aree verranno sostituite con lembi di Gore-Tex, un materiale sintetico sicuro.
Dopo l’operazione, il paziente sarà portato in terapia intensiva chirurgica (ICU). Inizialmente, la respirazione sarà supportata da un ventilatore per 24 ore. Il tubo di drenaggio toracico rimarrà in sede.
Una volta stabilizzati, i pazienti saranno trasferiti in una stanza d’ospedale ordinaria, solitamente in pochi giorni.
I pazienti che hanno subito una pneumonectomia tradizionale potranno normalmente tornare a casa dopo circa sette giorni, mentre la degenza in ospedale potrebbe essere più lunga, di uno o due giorni, per una pneumonectomia extrapleurica.
Oggi, molti centri chirurgici offrono interventi meno invasivi per pazienti selezionati, noti come chirurgia toracica video-assistita (VATS), che può ridurre la durata della degenza ospedaliera.
Follow-up
Prima della dimissione, il chirurgo indicherà quando effettuare la prima visita di controllo. Poco a poco, sarà possibile riprendere le normali attività quotidiane, con il polmone rimanente che compenserà la mancanza del polmone asportato.
Il processo di recupero è generalmente lento; molti pazienti possono sperimentare una ridotta capacità fisica e mancanza di respiro fino a sei mesi dopo l’intervento.
I rischi
Il chirurgo toracico descriverà i rischi personali associati all’intervento. Le complicanze post-operatorie immediate possono includere:
- Necessità di ventilazione meccanica per un periodo prolungato
- Problemi cardiaci, come aritmie o infarto
- Polmonite
- Infezioni della ferita
- Embolia polmonare
- Fistola broncopolmonare
- Ascessi nello spazio pleurico
- Edema polmonare
- Insufficienza renale
A lungo termine, un rischio significativo è rappresentato dalla dispnea, che in alcuni pazienti può richiedere l’uso di ossigeno a domicilio, anche per mesi o anni dopo l’intervento.
Quando chiamare un professionista
Dopo la dimissione, contattare immediatamente il medico se:
- Si avvertono dolori al petto, tosse o difficoltà respiratorie
- Si manifesta febbre
- L’incisione è rossa, gonfia, dolente o trasuda sangue