Che cos’è?
Il cuore umano ospita quattro valvole: l’aortica, la mitrale, la tricuspide e la polmonare. Analogamente alle valvole usate negli impianti idraulici domestici, le valvole cardiache si aprono per permettere al sangue di fluire in avanti e si chiudono per evitare che questo torni indietro. Le valvole del cuore sono costituite da lembi di tessuto, noti come foglietti o cuspidi.
I disturbi delle valvole cardiache si suddividono in due categorie principali:
- Stenosi – L’apertura della valvola è ridotta, ostacolando il flusso sanguigno corretto.
- Rigurgito – La valvola non si chiude ermeticamente, provocando un reflusso di sangue.
I problemi valvolari possono essere congeniti, ossia presenti alla nascita, oppure acquisiti nel corso della vita. Quando un problema è congenito, è il frutto di anomalie durante lo sviluppo fetale che influenzano la formazione della valvola. Le malattie congenite delle valvole colpiscono circa 1 neonato su 1.000, spesso manifestando stenosi delle valvole polmonare o aortica.
Spesso è difficile identificare una causa precisa per queste anomalie congenite. Tuttavia, molti esperti ritengono che fattori genetici (ereditari) giochino un ruolo determinante. Il rischio di sviluppare anomalie valvolari è infatti più elevato nei parenti stretti di neonati affetti, sebbene, nel complesso, questo rischio sia inferiore rispetto alla popolazione generale. A volte, i difetti cardiaci sono legati a fattori di salute o ambientali che hanno influenzato la madre durante la gravidanza.
Un problema valvolare è considerato acquisito se emerge in una valvola che alla nascita era normale. Le cause comprendono:
- Febbre reumatica, un’infiammazione che può insorgere dopo un’infezione da streptococco non trattata
- Endocardite, infiammazione e infezione delle valvole del cuore
- Stenosi aortica calcifica idiopatica, condizione degenerativa comune negli anziani che comporta ispessimento e calcificazione della valvola aortica
- Sifilide
- Disturbi del tessuto connettivo, come la sindrome di Marfan
I problemi alle valvole cardiache colpiscono ciascuna valvola in modo leggermente differente.
Valvola aortica
La valvola aortica permette al sangue di passare dal ventricolo sinistro all’aorta, il grande vaso che trasporta il sangue ossigenato al corpo. I problemi di questa valvola comprendono:
- Stenosi aortica congenita – Molti neonati con questa condizione presentano una valvola aortica con due cuspidi anziché tre. In circa il 10% dei casi, la stenosi causa sintomi cardiaci gravi nel primo anno di vita. La maggioranza degli altri scopre la stenosi durante l’infanzia o più tardi nella vita.
- Stenosi aortica acquisita – Negli adulti, solitamente causata da febbre reumatica o da stenosi aortica calcifica idiopatica. Recenti studi suggeriscono che processi simili a quelli dell’aterosclerosi possono contribuire alla stenosi aortica.
- Rigurgito aortico – Si verifica quando la valvola non si chiude correttamente, causando reflusso nel ventricolo sinistro e potenziale dilatazione. Cause contemporanee includono cardiopatie congenite, endocarditi e disturbi del tessuto connettivo.
Nei problemi valvolari aortici, gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne.
Valvola mitrale
Apre il passaggio tra atrio sinistro e ventricolo sinistro. I disturbi includono:
- Stenosi mitralica – Rara nella nascita, spesso nelle donne adulte come conseguenza della febbre reumatica.
- Prolasso della valvola mitrale – Lembi valvolari che non si chiudono correttamente, comune soprattutto tra donne tra i 14 e i 30 anni. Per lo più priva di sintomi.
- Rigurgito mitralico – Causato prevalentemente da prolasso valvolare maschile, endocardite, cardiopatia ischemica e cardiomiopatia dilatativa.
Valvola polmonare
Posizionata tra ventricolo destro e arteria polmonare, responsabile del flusso verso i polmoni per ossigenazione. I disturbi includono:
- Stenosi polmonare congenita – In pochi casi gravi, provoca insufficienza cardiaca o cianosi precoce. Solitamente la valvola presenta fusioni parziali nei lembi.
- Disturbi valvolari polmonari negli adulti – Spesso ricondotti a ipertensione polmonare, collegata a patologie respiratorie croniche o apnea notturna.
Valvola tricuspide
Permette il flusso tra atrio destro e ventricolo destro. I disturbi comprendono:
- Stenosi tricuspidale – Solitamente conseguente alla febbre reumatica, rara in Nord America ed Europa.
- Rigurgito tricuspidale – Spesso risultato di ipertensione polmonare o altre condizioni cardiache.
Sintomi
Molti con problemi lievi alle valvole non mostrano sintomi evidenti, scoperti spesso solo a seguito di esami medici. I sintomi di problemi più gravi variano in base alla valvola interessata.
- Problemi congeniti – Un grave restringimento può causare cianosi e sintomi di insufficienza cardiaca.
- Stenosi aortica – I sintomi emergono quando l’apertura si restringe notevolmente, causando dispnea, angina e sincope.
- Rigurgito aortico – Spesso asintomatico per anni; successivamente, manifestazioni possono includere palpitazioni e dispnea.
- Stenosi mitralica – Include dispnea, aritmie, emottisi e possibilità di trombi che possono colpire organi vitali.
- Rigurgito mitralico – Affaticamento e dispnea predominano tra i sintomi.
- Problemi della valvola polmonare – Sintomi includono affaticamento e insufficienza cardiaca.
- Rigurgito tricuspidale – Generalmente asintomatico se non associato a condizioni più gravi come ipertensione polmonare.
Diagnosi
In presenza di sintomi, il medico valuterà il rischio di problematiche valvolari cardiache attraverso una dettagliata anamnesi, che considererà precedenti famigliari e personali e rischi di infezione valvolare. Nel caso di neonati, si indagherà la salute prenatale materna.
Sulla base dei sintomi e della storia clinica, si sospetterà un problema alle valvole cardiache, sostenuto da un esame fisico mirato a rilevare specifici soffi cardiaci caratteristici dei vari disturbi valvolari. Successivamente, si procederà con test diagnostici come elettrocardiogramma ed ecocardiogramma, e potenzialmente radiografie del torace, esami del sangue o cateterismo cardiaco.
Durata prevista
I problemi valvolari tendono a persistere a lungo termine, con un graduale peggioramento. Casi dovuti a endocardite possono evolvere rapidamente.
Prevenzione
Non esistono metodi specifici per prevenire problemi congeniti valvolari. Tuttavia, durante la gravidanza è consigliato mantenere regolari controlli prenatali ed evitare l’alcol. Alcuni problemi acquisiti possono essere prevenuti trattando adeguatamente infezioni da streptococco per evitare la febbre reumatica.
Trattamento
Se il disturbo valvolare è lieve e asintomatico, il trattamento potrebbe limitarsi al monitoraggio. Sinotmi più significativi richiedono terapie basate sulla loro gravità e sui risultati dei test diagnostici. Le opzioni di trattamento includono terapie farmacologiche e interventi chirurgici per riparare o sostituire le valvole difettose tramite:
- Valvoplastica percutanea con palloncino (stenosi) – Un catetere con un palloncino dilata la valvola ristretta.
- Valvotomia con chirurgia tradizionale (stenosi) – Separazione dei lembi valvolari fusi.
- Riparazione valvolare (rigurgito) – Correzione chirurgica per migliorare la chiusura valvolare.
- Sostituzione valvolare con chirurgia tradizionale – Sostituzione con valvole meccaniche o biologiche, necessitando spesso di anticoagulanti nel postoperatorio.
- Sostituzione transcutanea della valvola aortica (TAVR) – Innovativa modalità non chirurgica di inserimento delle valvole.
Quando chiamare un professionista
Consultate immediatamente un medico in caso di sintomi riconducibili a problemi cardiaci, quali dispnea, dolore al petto, palpitazioni o svenimenti. Se diagnosticata una problematica valvolare, discutete il rischio di endocardite con il medico, considerando l’utilizzo di antibiotici prima di interventi medici o odontoiatrici.
Prognosi
Post-chirurgia valvolare, i rischi maggiori si situano subito dopo l’intervento. Nel tempo, le prospettive sono generalmente buone, sebbene rimanga un rischio di endocardite.